ok dopo la puzza arrivo anche io

con la mia risposta moralista e banale.
il mio pensiero è semplicemente questo:
noi sugli animali non abbiamo alcun diritto, ma anzi è nostra premura far vivere LORO dignitosamente rispettando i LORO diritti.come è già stato ribadito, nessun dottore ha mai ordinato al paziente di acquistare un cane, ma siamo noi che desideriamo la vicinanza di un compagno a 4 zampe e siamo noi che dobbiamo capire che, avere un cane è una grande responsabilità, sopratutto è nostra responsabilità far vivere il nostro compagno nel miglior dei modi e questo non significa dargli da mangiare, 10 minuti al parco e 2 lanci con la pallina, significa rispettarlo e l'unico modo per rispettare le sue esigenze di qualsiasi genere (cibo, uscite, giochi, affetto ecc....) è capirlo, e solamente ascoltandolo, guardandolo, vivendo ogni momento con lui si è in grado di capirlo. l'unico modo per ascoltarlo, guardarlo e vivere con lui è dedicargli il miglior tempo possibile, non servono 4 ore di giochi per assecondare i desideri del nostro amico a 4 zampe, non serve 1 Kg di crocchette per soddisfare la sua fame, non serve un letto solo per lui per farlo riposare bene, a lui serve il nostro sguardo, il nostro sorriso, le nostre gioie e i nostri dolori, a lui serve, quando durante la notte sta facendo un brutto sogno una carezza e due parloline di conforto, alla mattina a lui non serve la colazione a letto ma vuole soltanto poterti salutare con il suo più bel sorriso, alla sera non pretende di giocare tutta la sera ( ok a volte vorrebbe farlo.... 
) ma a lui basta riposare sui nostri piedi mentre guardiamo un film (o forse meglio......sdraiarsi sul divano insieme a noi), lui vuole vivere con noi, tutta la vita la vuole vivere con noi, ogni attimo della vita, forse perchè la loro vita è breve e sanno che devono godersi ogni piccolo momento.
dopo tutta questa pappardella il punto della questione è questo: per poter far vivere ogni attimo della vita il nostro cane con noi, bisogna avere del tempo da dedicargli, proprio perchè ogni giorno ci si conosce meglio e solamente così possiamo capire le esigenze del nostro amico a 4 zampe (e loro le nostre....perchè noi abbiamo tante di quelle esigenze

).
io per prima lascio Maya in casa da sola 4/5 ore la mattina da sola ed è un cane che non mi ha mai fatto danni in casa, non era un cane pieno di energia che quando la lasciavi andare sembrava pazza, perchè quando la portavo in giro la facevo stancare (fisicamente/mentalmente , fuori ed in casa), quando l'ho presa ho avuto 3 mesi da dedicare esclusivamente a lei e piano piano si è abituata ai nostri orari, ora capita a volte (ma non è la normalità ovviamente) che in casa da sola ci resti anche 8 ore, ma ovviamente non è più una cucciolina, lei conosce noi e noi conosciamo lei.
vi riporto parte del discorso del piccolo principe e la volpe secondo me è qualcosa di indescrivibile e così veritiero:
Che cosa vuol dire addomesticare?” “E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami…”
“Creare dei legami?”
“Certo”, disse la volpe. Tu, fino ad ora, per me, sei un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo”.
“Comincio a capire”, disse il piccolo principe. “C’e'un fiore … credo che mi abbia addomesticato…”
“E’ possibile”, disse la volpe. “Capita di tutto sulla Terra…”
“Oh! Non e' sulla Terra, disse il piccolo principe.
La volpe sembro' perplessa: “Su un altro pianeta?
“Si'”.......................................
Ma la volpe ritorno' alla sua idea: “La mia vita e' monotona. Io do' la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' come illuminata. CONOSCERO' UN RUMORE DI PASSI CHE SARA' DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto la terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi laggiu' in fondo dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. IL GRANO, CHE E' DORATO, MI FARA' PENSARE A TE. E AMERO' IL RUMORE DEL VENTO NEL GRANO..." La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe : "Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", rispose il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici,e da conoscere molte cose"
"non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici. SE TU VUOI UN AMICO ADDOMESTICAMI!"
"Che bisogna fare ?" domando' il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, cosi', nell’erba. Io ti guardero' con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ piu' vicino..."
Il piccolo principe torno' l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice. Col passare dell’ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi; SCOPRIRO' IL PREZZO DELLA FELICITA' ! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos’e' un rito ?" disse il piccolo principe. "Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. .........................................Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina: "Ah !" disse la volpe, "...piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male,ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E’ vero", disse la volpe.
"Ma piangerai !" disse il piccolo principe.
"E’ certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni ?"
"CI GUADAGNO", disse la volpe, "IL COLORE DEL GRANO". ......................"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E’ molto semplice : NON SI VEDE BENE CHE COL CUORE. L’ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI". “E
' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante”. “Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di tutto quello che hai addomesticato, Tu sei responsabile della tua rosa…”