ti posso chiedere perchè non ti piace il cliker? quale metodo utilizzi tu di lavoro? ciao
Provo a rispondere "anche" io...
Intanto se già non lo conoscete leggete
questo articolo di Valeria Rossi...
...che contiene a sua vota un articolo, da leggere con attenzione, di Carlo Colafranceschi, che affronta in modo "scientifico" il Clicker...
Il clicker è un metodo "moderno" (e con tanto business attorno) che utilizza metodi "VECCHI" per cercare di addestrare il cane...
in pratica si basa sul condizionamento, o meglio sul "condizionamento secondario", per ottenere delle risposte dal soggetto...
Funziona ? A volte si, a volte no, dipende dal soggetto e da chi lo usa (il clicker) e da come lo usa...
Un bravo "clickerista" riesce a condizionare anche conigli e pesci rossi...
e questo la dice lunga sul metodo...
E' un metodo che personalmente NON MI PIACE proprio perché quando funziona ottiene dei risultati da un soggetto condizionato
indipendentemente dall'"intelligenza" e dalle capacità cognitive del soggetto...
Io ho una grande considerazione dell'intelligenza del cane e delle Sue capacità cognitive, per vederlo trasformato in un "robottino" che eseque dei comandi in seguito di un condizionamento...
Non mi interessa, ne mi gratifica che un cane sia in attenzione su di me (!?!) solo perché si aspetta un premio...
Mi da molta più soddisfazione che il mio cane capisca quello che voglio, perché ha instaurato un forte legame con ME...
Mi fa piacere che sappia arrivare a distinguere da solo cosa è bene, cosa è male, e cosa desidero da lui, e che abbia la voglia e il piacere di accontentarmi, così come io ho la voglia e il piacere di fare delle cose belle con Lui.
Creare una relazione con un cane, basandosi sul "comandare" (e il condizionamento E' un comando) non mi soddisfa....
preferisco molto "chiedere" ed ottenere quello che desidero, vedendo negli occhi del mio cane la felicità di avermi fatto piacere, e non la bavetta alla bocca perché si aspetta un premio.
Lavorare con i cani, cercando di valorizzare le loro capacità cognitive e relazionali, da infinite soddisfazioni, ed è a mio avviso la massima forma di rispetto che possiamo dare loro...
Vederli e trattarli come esseri pensanti, e non come "macchinette", riuscire ad instaurare relazioni profonde ed emotivamente appaganti NON HA PREZZO.
Questo non vuol dire trattarli come "tuoi pari"... La componente "gerarchica" c'è e resta...
Significa essere autorevoli e non autoritari, essere visti come il "leader indiscusso e capace", che non sminuisce, anzi valorizza i propri collaboratori, che anche per questo lo adorano e lo seguono con soddisfazione reciproca.
Vuol dire riconoscere che il cane ha un SUO cervello, e che spesso, ha delle capacità superiori e complementari alle nostre...
Vuol dire avere attorno a se soggetti equilibrati, coscienti delle proprie capacità, coscienti del fatto che queste sono riconosciute, e fiduciosi nelle Tue scelte, anche quando sbagli...
L'approccio cognitivo zooantropologico, che tanto va di moda, e di cui tanto si parla, in positivo e in negativo, non è solo una teoria, non è solo lo sfoggiare "paroloni eruditi" per far vedere che "tutto sai", è un modo di vivere il rapporto con una spece diversa dalla nostra, un modo di valorizzare le sue capacità e se sue predisposizioni, e richiede tanta pazienza, e tanta applicazione, soprattutto su se stessi, per ricordarci in ogni momento che "loro" non sono umani, che possono avere istinti e predisposizioni molto diverse dalle nostre, , istinti e predisposizioni che non vanno combattuti, ma casomai incanalati e quando si può valorizzati.
Tutte cose difficili da affrontare, perché è difficile uscire dal nostro "essere uomini", difficili da ottenere se vogliamo il "tuttosubito", difficili da applicare "tutti i giorni" perché non sempre siamo dell'umore giusto.
E' un metodo che insegna l'umiltà, un metodo da vivere giorno per giorno, dove giorno per giorno impari qualcosa, e dove più impari e più capisci che hai ancora molto da imparare.
E' purtroppo anche un metodo "di moda" che ha il suo bel business intorno, e che sforna ogni giorno allievi che folgorati da questo, e montati come la panna, si spacciano il giorno dopo l'esame come i signor "SOTUTTOIO", forti del fatto che sono appena usciti dal corso pagato "fiordimilioni" (di vecchie lire per fortuna), e che magari nella loro vita hanno avuto modo di "fare esperienza" con un unico cane, e non hanno mai messo "le mani nella cacca", o non hanno mai avuto a che fare con cani "impegnativi".
Come tutte le cose, ogni metodo (anche il clicker) ha i suoi lati positivi e i suoi lati negativi...
L'importanza è rendersi conto che ci sono molte verità, molti metodi, e che nessuno è perfetto, ma tutti sono perfezionabili.
Io guardo, osservo, soprattutto OSSERVO LORO (i cani), e cerco ogni giorno di imparare qualcosa, cercando di dar "loro" il massimo rispetto...
LORO lo meritano!