secondo me quel che manca nell'ambito del sistema sanitario nazionale per ADULTI è proprio l'approccio psicologico-umano alla vita del paziente.
Tu hai ragione Titty a dire che il medico (per tutela anche della propria lucidità e salute mentale) non può essere troppo coinvolto emozionalmente, ma allora all'interno degli ospedali ci vogliono altre figure parallele, determinanti come i medici (!!) che si occupino del lato umano della persona (e ci tengo ad utilizzare questo termine, invece che "malato")
Dico questo non come teoria utopica, visto che ciò avviene già e quotidianamente negli ospedali pediatrici... prendo come esempio una realtà che conosco, ovvero l'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze che è avanguardistico in questo senso!
Ma io mi chiedo, un paziente adulto non ha gli stessi diritti di un bambino a vivere la malattia in modo umano (e non parlo della visitina dello psicologo ogni tanto) in un ambiente bello, con personale che ti intrattenga e pensi alla qualità della tua vita?? Oltre che a curarti?
Il mio sogno sarebbe aprire una fondazione a nome di mio padre, per la raccolta di fondi per creare progetti all'interno degli ospedali, non pediatrici, per rendere la vita del degente più umana e piacevole possibile. Con personale addetto a questo... all'intrattenimento del malato adulto.