Più che altro è un metodo che sottovaluta l'intelligenza del cane secondo me.
Questi metodi di condizionamento classico secondo me funzionano perfettamente per "addestrare" animali più scemi...con tutto l'affetto che ho per la mia gatta per dire...i gatti mica sono granchè educabili e quindi se manifestano comportamenti sgraditi si può solo cercare di dissuaderli con metodi così...dal lanciare il barattolo di monetine al colpirli col getto della pistola ad acqua ecc...Io posso dire cento volte NO alla mia gatta quando fa pipì nei vasi delle piante ma l'unica cosa che funziona davvero è recintare i vasi o schizzarla a tradimento quando ci si avvicina. Un cane invece CAPISCE e impara senza bisogno di questi contro condizionamenti.
Poi per carità...funzionare funzionano, vedi Pavlov e i suoi famosi cani...ma ci sono modi più intelligenti e gratificanti (e rispettosi) per ottenere le stesse cose e molte di più 
Consentimi di dissentire:sempre partendo dal presupposto che in termini di conoscenza del mondo cinofilo io sono a livello zero.
Questi metodi educativi, secondo me, vanno comunque contestualizzati. Nel senso che non si tratta di mancare di rispetto al cane sottovalutando la sua intelligenza. Ne si tratta di utilizzare questi sistemi con animale "scemi".
Questi libri, e quindi anche questi metodi, sono suggeriti partendo dal presupposto che chi legge (io, ad esempio) non ha pregresse esperienza e non ha, quindi, particolari cognizioni circa il rapporto uomo - cane.
Se un italiano e un giapponese si incontrano e nessuno conosce la lingua dell'altro ne tanto meno una terza lingua e l'italiano volesse, ad esempio, invitare a cena il giapponese credo che utlizzerebbe (e noi italiani siamo molto bravi in questo) la gestualità magari mimando il gesto di portare il cibo alla bocca.
Scusate:ma in questo caso l'italiano sta sottovalutando l'intelligenza del giapponese?O forse che lo considera più scemo degli altri?
Non credo. E così questi metodi, secondo me, sono studiati soprattutto per un pubblico che di cinofilia ne sa quanto un astronauta di taglio e cucito. Quindi certi metodi che ai più possono sembrare "medievali" vengono suggeriti per andare incontro ad eventuali difficoltà che si possono incontrare durante la fase educativa del cane. Se, ad esempio dico: NO con tono fermo e deciso ed il cane continua a farsi gli affari propri, molto probabilmente io starò sbagliando qualcosa (la postura del corpo, il tono ecc.ecc.), ma nell'immediatezza del fatto al fine di catturare la sua attenzione l'idea della lattina (per quanto strana possa sembrare) potrebbe essere un rimedio.
Detto questo, sono altresì consapevole che non si può nemmeno diventare educatori (parlo per me ovviamente...)senza l'ausilio di una persona esperta (ad esempio, un istruttore) ma credo anche che leggere qualche libro (magari di diverse scuole di pensiero) possa essere un valido aiuto per avvicinarsi a questo mondo di relazione tra uomo e animale.
Ora:io francamente non so se il cane fa certe cose che noi desideriamo per il piacere di compiacerci, perchè anche lui sottopone la questione ad una sua valutazione personale, perchè fare una determinata cosa gli genera un piacere. Non lo so.
L'interazione uomo - cane credo non si esaurisca nell'insegnare al cane il significato della parola NO che lui esegue come un bravo soldatino. Come nelle persone, credo, il feeling e il rapporto si crea con il tempo (tanto tempo....). Credo che ognuno di noi abbia provato sulla propria pelle che all'inizio di una relazione (sentimentale, amichevole, lavorativa) certe cose non posso essere date per scontate. Perchè non si conosce. Poi con il tempo alcuni meccanismi divantano automatici e basta a volte uno sguardo per capirsi. Credo, da ignorante in materia, che alcune dinamiche possano adattarsi anche al rapporto uomo/cane. Il tempo rafforzerà quel tipo di legame (ovviamente se curato e coltivato con amore) e determinati comportamenti diventeranno una sorta di melodia armonica anzichè uno strimpellamento.
Nel caso specifico, parlando di cucciolo di 60 giorni al quale vogliamo insegnare la parola NO, eventualmente utilizzando una lattina che fa un pò di rumore credo (mi prendo questa responsabilità) che il cane non si offenderà più di tanto. Come non credo che i genitori quando insegnino ad un bambino le parole mamma e papà scandendo le parole e usando una mimica facciale gli manchino di rispetto.
Probabilmente quello della lattina non sarà il miglior metodo possibile e forse ce ne saranno anche di più efficaci. Ma non credo che nessuno voglia sottovalutare l'intelligenza di cani, gatti o similari.