No Belver, non siamo fermi a Pavlov, conosco tutto quello che hai citato.........allora mettiamola meglio: il cane impara a non saltare addosso perchè si rende conto che a noi non fa piacere che lui si comporti in quel modo perchè glielo facciamo capire tramite la nostra comunicazione verbale e non verbale (quindi corporea anche) a cui è legata un'emozione negativa che viene trasmessa al cane quindi il cane lega a quel comportamento oltre alla nostra reazione comunicativa negativa anche l'emozione negativa che ha generato. E' più "apprendimento emozionale", "comunicazione interspecifica", "cognitivismo"?("neuroni specchio" in questo caso non riesco a infilarceli!)
Ma ridotta al semplice senza paroloni vari e filosofie marchesiniane, vairane e la spiniane il cane fa una cosa che provoca effetti negativi siano essi emozioni, comunicazione, dolore o altre punizoioni quindi impara a non farlo più perchè per lui il non farlo più non ha alcun senso se non la reazione che provoca. Ovvio che in mezzo ci sta tutto il ragionamento del cane, emozioni, comprensione ecc......ma il meccanismo resta comunque che un comportamento che porta dei vantaggi (emotivi, pratici, logici, ecc) viene ripetuto (magari perchè il cane capisce che ci piace, magari perchè lui ci guadagna qualcosa in termini pratici, magari per altri motivi) mentre uno che non porta vantaggi o addirittura che porta svantaggi viene eliminato!
Poi ok, siccome il cane comprende quello che fa e i meccanismi che stanno dietro a tutto questo sistema allora applica quello che impara in modo "critico", non seguendo un semplice schema di stimolo-> risposta ma non c'è da stizzirsi a sentir dire che il cane fa quello che ha imparato essere il comportamento che funziona in quel contesto!E' quello che facciamo anche noi che notoriamente siamo dotati di una grandissima intelligenza (anzi, di più intelligenze!!!!). E questo non c'entra nulla con Pavlov!
Marco, la tua confusione è fondata e il motivo è che la cinofilia italiana sta subendo rapidi mutamenti negli ultimi anni grazie appunto alla "scoperta" che un cane non è un essere demente a cui le cose vanno insegnate tipo bianco o nero perchè se non non capisce nulla (per semplificarla ma non è affatto così semplice). Anzi, è un essere dotato di grandissime capacità cognitive oltre che davvero bravissimo a leggere la nostra comunicazione corporea e anche a comunicare con noi (modo comunicativi tipici dei cani e non dei lupi o degli scimpanzè....quindi qualcosa di senzazionale davvero!) quindi se tu prendi 10 libri degli ultimi 10 anni è probabile che troverai consigli, concetti e "comandamenti" molto diversi tra loro e a volte addirittura opposti.
Ma questo succede anche se vai in un centro cinofilo!Se incontri 10 educatori (che anche lì incontrerai chi vuole essere chiamato educatore, chi istruttore, chi addestratore, chi consulente della relazione,......) probabilmente tra loro ci saranno delle grosse differenze di approccio che vanno oltre il semplice metodo coercitivo VS metodo gentile.
Il vero problema è che i libri più attuali cioè quelli che rispecchiano maggiormente la realtà in base appunto a questo rinnovamento, sono scritti o da Marchesini che è noto per avere questo bisogno di scrivere in modo che si capisca qualcosa solo dopo aver tradotto tutto come se fosse una lingua sconosciuta (e alcuni volcaboli sono proprio inventati da lui davvero, non sono presenti sul dizionario!) oppure da altri che però a mio parere non riescono a esprimere efficacemente il loro pensiero. Proprio oggi rileggevo parti del libro di La Spina e davvero avrebbe potuto essere un'ottimo strumento e invece praticamente i 3 quarti li usa per dire quanto è stato bravo a portare innovazioni nella cinofilia e l'ultima parte riguarda una trattazione molto superficiale di quello che lui definisce il suo metodo.....ma che letto come l'ha scritto lui sembra qualcosa di ridicolo e inefficace!
Io se fossi in te mi leggerei i libri di Turid Rugaas (soprattutto quello sui segnali calmanti), "Dall'altra parte del guinzaglio", banalmente ti consiglierei anche "Una scelta importante" di Simone Dalla Valle che è un libro semplice per ragazzi ma proprio perchè è semplice ti fa capire bene le basi, "Capire il linguaggio del cane" e "L'intelligenza del cane" di Coren e per ora non me ne vengono in mente altri ma Belver ci aiuterà sicuramente!!!!!
Ma vivi il tuo cucciolo, non ti stressare......conoscilo, giocaci, condividi esperienze con lui e vedrai che ti verranno spontanee un sacco di cose!