Tendo ad essere d'accordo con Davide.
Ci saranno, sicuramente, i giovani che descrivi tu, Maria. E di questo ne sono contentissimo.
Ma, per quanto vedo io, sono una minoranza. Una bellissima minoranza.
Si sono invertiti i fattori.
Tempo fa era il contrario.
Certo, magari è anche colpa ( o MOLTO colpa ) della nostra generazione che non ha trasmesso quello che gli era stato insegnato.
E' un discorso molto complesso e lungo, lo ammetto.
D'accordo al 100%. Io parlo della mia realta': Lecco e' una splendida cittadina che da' sul lago circondata da maestose montagen. Non ha i monumenti di Roma, i borghi toscani o i templi siciliani...ma e' sita in un contesto paesaggistico spaziale. eppure e' sempre stata una citta' dove la gente non si sa divertire, dove non ci sono attrattive per i giovani. Lavura' cume asen 6gg su 7....Da sempre. Solo ultimamente ci sono sforzi x valorizzare quanto ( e tanto) abbiamo da offrire. Lago, monti, neve, arrampicate, ecc ecc.
Faticano, capitani di industria ed istituzioni, a capire che e' IL TURISMO il ns. futuro e l'industria il ns. passato.
Ecco, in questo contesto c'era una citta' operosissima. Frammentata in piccole e medie imprese tutte collegate tra loro. Il disoccupato giovane, nel periodo pre crisi, era solo perche' lendenone. E veniva trattato da tale. E la crisi, x una societa' come quella che e' il microcosmo lecchese, e' stata uno stillicidio. Ritrovarsi senza lavoro, per gente di 40 anni che lavora da quando ne aveva 14 ininterrottamente...e non trovare sbocchi...ha creato prima sconcerto, poi rabbia ed infine apatia.Noi non si era abituati, ed e' stato un bagno di sangue morale.
Il tracollo generazionale inteso come alta % di ragazzi allo sbando che non fanno (ne' si adoperano per poter fare nulla ) e' esploso negli ultimi 10 anni.Probabilmente figli di chi ha perso speranza e certezze...ma non solo.
Come scritto prima, in periodi di vacche grasse i miei coetanei liquidavano con cento euro il figlio. Sbagliatissimo, ma perlomeno un minimo di attenzione a cio' che facevano o indicazioni sul futuro venivano date.Ora i cento euro non ci son piu' ed i figli li liquidano con rabbia, con silenzi o con frustrazione.
Ed in tale contesto i ragazzi a mio avviso hanno ideali sbagliati.
Con la mia generazione ci potranno esser analogie : allora si voleva apparire con abiti, auto e bella vita...tutti standardizzati e lampadati....ora con smartphone,movida e devasto....(spesso pure conciati come straccioni, barba lunga e mutanda fuori...perlomeno noi si cercava lo stile pur fatuo che era).
Io guardo con soddisfazione il 25 enne pulito, ben vestito ( non intendo griffe: anche con 50 euro puoi essere a posto!) e con bei modi. Ma sono pochi...PERLOMENO QUA DA ME. Ora ti fermano e dicono: " Ue' zio dammmi una sigaretta". Senza rispetto per i piu' adulti. Ai miei tempi non ti passava x la testa di trattare cosi' un 40 enne. Nessuno...anche i piu' delinquentelli lo avevano: Il rispetto generazionale. Ora non esiste. ne' qua, ne' in Brianza, Bergamo, Milano, ecc.Ho amici di Padova che dicono le STESSE cose. Poi esistono eccome i bravi ragazzi, studiosi ed operosi...ma sono pochi, troppo pochi. Se io alle superiori prendevo una nota....mio padre mi dava 1 calcio in culo. Ora la scuola e' in balia dei ragazzi che ne combinano peggio di Bertoldo perche' i loro genitori, alla fin fine, li spalleggiano pure. Ed e' sotto gli occhi di tutti cio' che da anni sta accadendo nelle scuole, non neghiamolo. Mai e mai e mai...25 anni orsono...ti sognavi di toccare il sedere alla prof. Bestemmiare, scassare banchi, ecc
Perche' venivi punito a casa e a scuola.
Chi ha figli e li ha cresciuti bene, educati e rispettosi..con voglia di lavorare o studiare...ha soloil mio plauso. Non neghiamo...per carita'...che cmq e' venuto a mancare quel cemento di rispetto di ruoli e compiti che prima veniva tramandato. E la colpa non e' dei ragazzi.