Autore Topic: LE AVVENTURE DI ZORRO  (Letto 8210 volte)

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LE AVVENTURE DI ZORRO
« il: 18 Novembre 2011, 20:32:46 »
Qua nell'assolata California del 1748, qua dove i poveri peones ed i loro amici campano alla giornata,
strappando alla terra quanto basta per sopravvivere, qua la longa mano spagnola, ha mandato a governare il piu' cerbero dei suoi sgherri tale Marcantonio  de Cortes.
Egli ha applicato immediatamente la legge marziale nel paese e sta spremendo sempre piu' con tasse ed angherie i poveri peones.
Ad aiutarlo nelle sue scellerate imprese e' un grande cane bianco di nome Artur e il suo esercito privato e' guidato dal sergente Corrado Garcia appoggiato dal suo golden Zeus.
I due hanno fatto una bella coppia e tanti sono i soprusi che s'inventano quotidianamente,
Il popolo e' stanco affamato, ma non osa ribbellarsi per paura della repressione e della terribile punizione conseguente.
Sembra che proprio nessuna via di salvezza ci sia per loro, quando una voce, dapprima sussurrata, poi sempre piu' gridata ai quattro venti riaccende le speranze.
E' tornato Zorro.
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #1 il: 18 Novembre 2011, 20:42:07 »
Chi era Zorro? Zorro era una leggenda si vociferava che non morisse mai, l'ultima volta che era stato visto, era mezzo secolo prima quando aveva liberato il popolo dalla tirannia francese.
Nessuno sapeva chi fosse, si sapeva solo che non era tanto grande ed indossava sempre un cappello ed un manto nero, ma era coraggiosissimo velocissimo e di una temerarieta' che rasentava l'incoscienza.
Quando abbatteva i suoi nemici, gli metteva il suo marchio di fabbrica una Zeta fatta con la sua spada.
Erano quibdi cinquant'anni che nessuno sapeva piu' niente di Lui ed ora nel momento del bisogno, ecco che improvvisamente riappariva.
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #2 il: 18 Novembre 2011, 22:04:45 »
Ma un'altra voce scuoteva il solito tran tran quotidiano, in porto una settimana prima,  era giunta una nave e da li era sbarcato nientemeno che Don Teo Jimmy Della Vega, ultimo rampollo dei De la Vega, famiglia ricchissima e potentissima, aveva proprieta' ovunque e il piu' bello ed esteso  ranch del paese.
Teo De la Vega era sbarcato tutto impettito in un vestito rosso acceso, tutto azzimato, sembrava proprio il classico dandy di corte,
Lo accompagnava il suo paggio un piccoletto chihuua messicano di nome Charlie, i due fecero sosta all'osteria delle Due Cane, questa era un'osteria gestita da una megera vecchia e sdentata, c'era pure chi la definiva orripilante, si diceva pero' che in gioventu' fosse stata bellissima e per qualche tempo addirittura amante di Corrado Garcia.
Teo De la Vega non sembro' badare all'aspetto, chiese informazioni sulla strada piu' comoda per arrivare alla sua magione, si fece portare un bel bicchierone di latte, pago' con un bel doblone d'argento usci' e s'avvio' verso la casa avita.
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #3 il: 18 Novembre 2011, 22:41:46 »
A meta' tragitto incontrarono una carrozza, che si fermo' proprio alla loro altezza, dentro c'erano Donna Raffaella de Vasquez e la sua bimba Brenda, anche loro stavano tornando a casa, ma purtroppo la loro era diventata la base del perfido Marcantonio che le teneva quasi prigioniere e che mirava a far sposare Brenda con Zeus per avere un ulteriore arma di ricatto.
Teo fisso a lungo la bella bimba, si sentiva scuotere fin dal profondo dell'animo, si arriccio i baffetti, eresse il busto e gentilmente chiese dove fossero dirette,
Donna Raffaella che l'aveva riconosciuto espose la situazione che si era creata in paese, forse in cuor suo sperava d'aver trovato il campione da opporre al governatore, ma Teo fece spallucce disse che certe beghe non lo attiravano, che lui amava i vini, i canti e i balli, anzi avrebbe dato una festa per celebrare il suo arrivo in California e disse che sarebbe stato contento se vi avessero partecipato.
Donna raffaella, s'intristi', dentro di se capii' che non poteva esser quell'essere tutto agghindato e dedito ai piaceri frivoli, il campione della riscossa, fece un gesto al cocchiere e la carrozza cigolando si rimise in marcia.
Sulla strada polverosa Teo e Charlie rimasero soli.
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #4 il: 18 Novembre 2011, 23:05:01 »
Nel frattemo nella Casa Rosada residenza del governatore Marcantonio e Corrado, stavano scambiandosi riflessioni e opinioni sugli ultimi accadimenti.
Entrambi non credevano e non davano peso al ritorno del fantomatico Zorro, era solo una leggenda buona solo a spaventare i bambini, per loro il vero problema e serio era la venuta di Teo Jimmy De la Vega.
Due erano le cose che li turbavano cosa fosse venuto a fare, se aveva saputo qualcosa dei loro loschi traffici che poi avrebbe riferito al re e se sarebbe riuscito a scoprire la vena d'oro che era nelle colline di sua proprieta' e di cui loro volevano accaparrarsene.
Il fatto poi che fosse sceso con solo un servitore di scorta e non si fosse presentato a loro due che erano le massime autorita', ma fosse andato subito a casa sua acuiva i loro sospetti.
Di positivo, vedevano l'aspetto del giovane, non sembrava un tracotante spadaccino, o un borioso signorotto, ma il classico nobil signore, abituato ai vizi e alle agiatezze della vita di corte e per nulla interessato agli affari e alla politica.
Fidando che fosse la seconda ipotesi quella veritiera, decisero di invitarlo per il giorno dopo, adducendo un pranzo ufficiale in suo onore e mandarono il veloce Ben una delle guardie migliori a recapitargli l'invito.
Ben in quel momento s ne stava con la sua Cassandra e non avrebbe voluto lasciarla per tutto l'oro del mondo, ma gli ordini erano perentori e cosi parti' al galoppo verso casa De la Vega con la sua missiva.
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #5 il: 18 Novembre 2011, 23:17:55 »
Marcantonio predispose fin nei minimi dettagli il banchetto del giorno dopo, emissari furono mandati di gran carriera ad invitare per non meglio dire obbligare i notabili del paese e ce n'erano di bei nomi, Donna Tiziana della Huerta e il suo consorte Kaiffa  dell' Hildago con la loro figlia Romina, Donna Chiara di Castiglia, Don Carlo Ramblas e tanti altri, aveva anche invitato l'addetto militare russo tale Ivan Mattosky da sempre segretamente innamorato della bella Romina, aveva pure dovuto invitare sia pure a malincuore il conte Don Roberto Velasco e sua moglie Donna Sara, il suo cruccio nell'invitarlo nasceva dal fatto che il conte si portava sempre dietro oltre al suo golden Seta, l'inseparabile guardia del corpo tal Monco un essere brutto come la notte e pericoloso come la morte.
Ma c'erano cinquanta guardie a vegliare sui convitati ed altrettante sarebbero potute esser chiamate nel giro di mezz'ora, quindi Marcantonio poteva ritirarsi tranquillo, diede le ultime disposizioni e raccomandazioni a Corrado Garcia e con un sorriso simile a quello di un lupo che abbia scovato la preda, se ne ando' a letto.




FINE 1 PUNTATA
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #6 il: 19 Novembre 2011, 11:40:14 »
2 PUNTATA


La notte per Teo Jimmy De la Vega era trascorsa tranquilla, aveva trascorso i giorni dal suo arrivo a rimettere a posto un po' di cose, a rivedere vecchie carte, preziosa e di grande aiuto si era rivelata Donna Tanya del Bosque che aveva curato in sua assenza i suoi interessi e lo aveva edotto, sui soprusi di Marcantonio e combriccola, aveva anche trovato in casa un giovane golden di nome Desmo, vispo, desideroso di apprendere e che istintivamente era diventato la sua ombra, suscitando anche la gelosia di Charlie,
A Teo faceva piacere perche' vedeva nel giovane ottime qualita' e stava gia' pensando a come poterlo utilizzare per i suoi scopi.
Ma oggi era il giorno del banchetto, quindi si fece portare il suo vestito piu' bello, un vezzoso fiore all'occhiello che accentuava maggiormente la sua indole naif, un bastone da passeggio, fece portare la carrozza e vi prese posto assieme a Charlie, Donna Tanya e Desmo, partirono, la strada verso il palazzo del governatore era abbastanza lunga per permettere di chiacchierare e scoprire nuovi fatti.
Giunsero che gia' molti ospiti erano arrivati, Teo scese dalla carrozza e gli occhi gli si posarono su un brutto ceffo appoggiato ad un muro che guardava torvo chiunque.
Desmo gli disse che quello era Monco ed era la guardia del corpo di Don Roberto Velasco e che nonostante l'aspetto  brutto e truce era una persona su cui si poteva fare affidamento.
Dal patio proveniva una musica di violini e chitarre, mentre all'ingresso Marcantonio e Corrado in alta uniforme si fecero incontro all'ospite d'onore.
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #7 il: 19 Novembre 2011, 12:00:41 »
Il pranzo fu munifico, daltronde niente era stato lasciato al caso, le portate veramente squisite.
Una volta terminato si formarono vari gruppetti che chiacchieravano amabilmente tra loro, anche se gli occhi erano sempre puntati su Teo.
Marcantonio e Corrado disquisirono a lungo con lui era la loro tattica per cercare di carpirene i segret, piu' reconditi, ma non cavarono un ragno dal buco, anzi rafforzarono la loro convinzione di trovarsi davanti ad un giovin pappamolle.
L'unica cosa che il giovane si lascio' sfuggire era che quella dove abitava il governatore, era stata decenni prima la residenza dei suoi avi, ma non gli fu dato gran peso.
Finito di chiacchierare con il governatore Teo si mise a passeggiare lungo il lussureggiante parco, quando fu raggiunto dal labrador Billy che lo pregava di far qualcosa perche' il governatore aveva intenzione di rapire e segregare Brenda, ma Teo rispose quasi annoiato che la cosa non lo interessava punto, Billy ci rimase malissimo e se ne ando' sconsolato.
Trascorsero alcune ore per Marcantonio era giunto il momento di porre termine alla questione Brenda, tutto era organizzato, tutto sarebbe filato liscio come l'olio, Corrado Garcia accompagnato da due enormi Akita si stava gia' lanciando sulla povera Brenda, quando un urlo fortissimo l'immobilizzo': "fermi gaglioffi sono tornato".
E lassu sul tetto della casa una figura nera, con un cappello e un manto nero, una spada scintillante in pugno si stagliava sul cielo.
Zorro.
Teo Artu' e Rocky

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #8 il: 19 Novembre 2011, 12:17:05 »
A quell'apparizione, corrispose un brusio di voci e un tramestio, tutti guardavano la nera figura incombente dal tetto.
Gli Akita furono i primi a reagire, ma Zorro balzo' loro addosso ed in un lampo li mise fuori combattimento, poi attacco Garcia che cercava di difendersi disperatamente.
Troppo differente era il divario tra i due spadaccini, Zorro lo disarmo e gli incise la sua zeta sul giustacuori.
Altre guardie nel frattempo stavano accorrendo, schiumavano rabbia per quell'attacco inaspettato, forti del loro numero si credevano che avrebbero ben presto avuto ragione di quell'essere di nero vestito, ma Zorro era la fermo ad attenderli da lui trasudava tutta la sua leggenda, tutte le storie che si erano narrate la sera intorno al focolare, era la ed era deciso a salvare Brenda.
Con uno scatto fulmineo assalto' ed abbatte' cinque guardie pastori tedeschi, dopodiche' cinse a se Brenda, uso la frusta che portava al fianco come un lazos s'isso sul tetto , guardo' gli astanti muti e saltando dalla parte opposta della casa sempre con Brenda stretta a se si volatilizzo'.
Marcantonio era furioso, furibondo con Garcia a cui dava dell'incapace, ma come uno solo aveva tenuto in scacco e battuto tutti i suoi giannizzeri? come aveva potuto accadere, ah si fosse portato la sua spada avrebbe ben lui fatto vedere chi comandava a Zorro.
Zorro questo nome adesso sarebbe diventata la sua ossessione, proprio quando stava organizzando i preparativi per impadronirsi dell'oro ecco che dal nulla compariva quest'essere nero, era come trovarsi in un incubo, ma quest'incubo andava a tutti i costi fermato.




FINE SECONDA PUNTATA
« Ultima modifica: 19 Novembre 2011, 20:02:49 da MARCANTONIO »
Teo Artu' e Rocky

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« Risposta #9 il: 19 Novembre 2011, 13:29:37 »
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  • Billy nato il 15-08-2003 Skipper il 24-04-2011
Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #10 il: 19 Novembre 2011, 13:38:12 »
Ed anche oggi ho risparmiato i soldi del quotidiano, grazie Maurizio.
Ross hai visto che ci sei anche tu ?
ciao
Billy Labrador, Skipper Golden, Django Labrador. Carlo & Nara
Beura VB
Quando mi chiederanno se ho incontrato un amico fedele, gli parlerò di te, ciao Billy

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Re:LE AVVENTURE DI ZORRO
« Risposta #11 il: 19 Novembre 2011, 20:14:40 »
3 PUNTATA


Il tempo sembrava essersi fermato, un silenzio irreale avvolgeva la fazenda si sentivano solo gli scalpiccii dei soldati sulla ghiaia dei vialetti e i ringhi furiosi di Zeus e Artu' che incitavano le guardie canine nella ricerca, niente tornarono tutti quasi due ore dopo senza nulla in mano, Zorro e Brenda sembravano essersi volatilizzati.
Mentre le guardie effettuavano la ricerca, a Marcantonio si era instillato un tarlo nel cervello, si era precipitato nel salone delle feste gia' pregustando la correttezza del suo ragionamento, ed invece no Teo Jimmy De la Vega era li che chiacchierava amabilmente con fare annoiato e indisposto, anzi quando lo vide, gli fece pure una filippica perche' a suo dire non si trattava cosi' un pari di Spagna, la cui incolumita' era stata messa a rischio da un feroce bandito.
Niente da fare Don Teo era proprio un innocuo damerino e per di piu' spocchioso, l'avrebbe alleggerito ancor piu' volentieri di quell'oro.
Sulla via del ritorno Teo era silenzioso e rifletteva, si rifletteva sul fatto che fosse stata una fortuna che il governatore avesse scelto la casa dei suoi avi come residenza, li infatti si trovavano tutti i passaggi segreti, li c'era tutta la storia degli Zorro, ossia della sua famiglia che tramandava da padre in figlio, il compito di diventare l'eroe mascherato e di difendere i deboli dagli oppressori.
Pensava pure che Brenda doveva essere imaurita e un po stretta, nel doppiofondo della carrozza, ma sapeva che presto l'avrebbe riconsegnata sana e salva a Donna Raffaella che aveva invitato a stabilirsi nel suo palazzo.
Marcantonio l'aveva presa male all'inizio, ma poi l'aveva scambiato per un capriccio di quel giovane snob e non si era opposto.
Le stelle si stagliavano nel cielo della notte, la luna sembrava immersa in un manto nero, nero come il colore di Zorro.
Teo Artu' e Rocky

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« Risposta #12 il: 19 Novembre 2011, 20:29:10 »
L'indomani di buon mattino Teo decise di recarsi alla locanda delle due Cane, sapeva che era frequentata da Billy segretamente innamorato di una delle due cameriere e dato che lo reputava un buon cane, voleva chiedergli altre informazioni sui due loschi figuri.
Si porto' dietro anche Desmo, quel ragazzotto gli piaceva ogni giorno di piu', pertanto lo volle con se.
Si sedettero ad un tavolo un po' in disparte ordinarono del latte fresco e dal momento che Billy non era ancora arrivato si misero ad osservare la situazione.
La padrona stava spolverando il banco, al dir la verita' a Don Teo quel giorno gli parve ancora piu' brutta, aveva i capelli stoppacciosi di un giallo paglierino, ritti sulla testa come se avesse visto un orco, un porro peloso sul naso, unghie adunche lunghe e mal curate, la dentiera poi quel giorno pareva ballarle ed ogni volta che chiamava le cameriere, sembrava uscire da un momento all'altro dalla bocca, gli occhi erano piccoli sporgenti di un marrone scuro, ma penetranti come spilli, si faticava a credere che in gioventu' fosse stata una gran bellezza.
Le cameriere erano Lea e Blondy, da loro prendeva il nome la locanda, erano anni che vivevano con la megera e si consideravano un po' le loro figlie.
Il tempo passava e Billy ancora non si vedeva, quando dal di fuori si senti' un rumore di passi pesanti strascicati, la porta si apri' e fu completamente occupata da un enorme stazza.
Ospite inatteso era arrivato il sergente Corrado Garcia.
Teo Artu' e Rocky

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« Risposta #13 il: 19 Novembre 2011, 20:48:26 »
Per Don Teo questa era l'occasione per osservare da vicino il piu' pericoloso dei suoi avversari, secondo solo a Marcantonio, quell'omone che ora avanzava verso un vecchio tavolo malandato faceva impressione, era molto piu' alto della media e da giovane forse doveva esser stato aitante, ma adesso si avvicinava alla sessantina, gli stravizi gli avevano portato una notevolissima pinguedine il viso un tempo bello adesso era rovinato da un triplo mento, i capelli ormai un ricordo,la cintura fuoriordinanza della divisa faceva fatica a contenerlo.
Teo penso' meglio cosi' in combattimento sara' sempre un avversario lento, ma da non voltargli mai le spalle perche' quegli occhi sembravano quelli di un serpente subdoli e incantatori.
Gaercia scosto con un calcio la sedia, poi vi  fece ricadere le sue membra di scatto, un sinistro scricchiolio proveni' dal legno.
Appena si fu sistemato inizio' a sbraitare, dicendo di aver fame e che voleva essere subito servito.
Lea stava per accorrere prontamente, quando la megera con uno scatto felino la precedette e con un vassoio ricolmo di stufato si diresse verso il sergente.
Si chino' verso di Lui gli disse qualcosa che Teo essendo troppo distante non udi', poi gli offri' del vino, Garcia lo porto' alla bocca, stava quasi per ingurgitarlo, ma si trattenne, lo annuso' poi sguaino' la spada e fece prigioniera la megera.
"vecchia strega" urlo'"" hai cercato di avvelenarmi con il cianuro, ma l'odore di mandorle ti ha tradita ed adesso ti portero' al cospetto del governatore".
Poi sollevandola quasi di peso e torcendole un braccio la trascino' via.
Gli astanti si voltarono verso Don Teo, ma questi fece un gesto annoiato, uno sbuffo, pago' il conto e seguito da Desmo ando' via.
« Ultima modifica: 19 Novembre 2011, 21:00:42 da MARCANTONIO »
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« Risposta #14 il: 19 Novembre 2011, 21:20:51 »
Mentre Don Teo riprendeva la via di casa, Garcia trascinava la megera verso il palazzo del governatore, era furioso, stavolta aveva rischiato grosso se non se ne fosse accorto per tempo sarebbe certamente morto, camminava e parlava da solo, talvolta sbraitanto, trascinandosi dietro la megera in modo cosi' violento che la tapina non aveva neppure i piedi che toccavano per terra.
Del resto aveva voluto vendicare l'onta di tanti anni prima ed adesso non essendoci riuscita era pronta a pagarne le conseguenzee, che immaginava terribili.
Il suo animo era spaventato, i capelli ancor di piu' avevano l'aspetto di serpenti sibilanti e quando Garcia la condusse al cospetto del governatore era gia' quasi svenuta.
Il governatore Marcantonio, non lo aveva mai incontrato e mentre anch'egli la guardava, si mise ad osservarlo.
Era un uomo all'incirca dell'eta' di Garcia, alto, con pochi capelli e senza un occhio retaggio di un antico duello, l'occhio sano era di un celeste acceso ma freddo come la morte e cattivo come un rapace.
Aveva notato che mentre lo guardava il governatore stava parlando, ma era talmente frastornata da non aver udito alcunche' solo quando due possenti Akita la misero in mezzo a loro e la portarono in carcere seppe di essere stata condannata a morte per direttissima, mediante strangolamento  e che l'esecuzione sarebbe avvenuta all'alba del sesto giorno a partire da oggi.
Gli fu anche chiesto di fare testamento, citando a chi volesse lasciare l'osteria, dopodiche fu gettata in catene su di uno squallido pagliericcio.
Teo Artu' e Rocky

 


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