Porto la mia piccola esperienza di tanti, tanti anni fa.
Avevo 14 anni e la mia "sorellina" era un non ben identificato incrocio tra due genitori (non puri) di maremmano e pastore tedesco. A riguardare le foto di quando era cucciola assomigliava tantissimo alla mia Brenda, ma questo è un altro discorso.
Alice, questo era il suo nome, aveva un amore passionale e ricambiato per un altro meticcio, fedele compagno di alcuni miei amici che abitavano in toscana. Noi avevamo li una casa in e quando ci andavamo per il fine settimana, la prima cosa che Alice faceva era scappare via per incontrarsi con il suo amore... era uno spirito libero e trovava tutti gli espedienti per fuggire. Come è facile immaginare ad un calore, non ci furono ne recinti, nè cancelli che tenessero. Fuggì con lui...
Non voglio umanizzare un comportamento canino, ma erano veramente innamorati. Lui è stato con lei tutto il tempo, anche "dopo" (ci mancava la classica sigaretta), tutto il giorno, e i giorni seguenti, leccandola languidamente sotto il salice del giardino...
Alice partorì nella mia cameretta, su una brandina che le avevamo comprato e aveva sempre disdegnato.
Mi chiamò quando stava per succedere, perchè come faceva sempre, ero io quella da cui correva se stava male.
Lo spettacolo del parto mi riempì gli occhi, ancora oggi a distanza di così tanti anni, ho tutto chiaramente in mente. Alice incrociava il mio sguardo per essere rassicurata e negli occhi le leggevo più soddisfazione che dolore. Con naturalezza puliva ogni nuovo nato e io da giovane adolescente mi resi conto della forza dell'istinto, meravigliandomi del fatto che quella eterna cucciola in realtà sapesse esattamente cosa fare.
Non ricordo più per quanto tempo, ma per un bel pezzo non si alzò mai da quella brandina, non beveva, non mangiava, non faceva bisogni.
Andavo da lei e le dicevo: Alice mi fai vedere i cuccioli?
Lei sollevava la zampa e mi mostrava contenta i sui 6 cucciolotti che dormivano.
Una sera la vedemmo passare come una furia sotto il tavolo... si era finalmente alzata per andare a bere. I cuccioli stavano crescendo e poteva lasciarli per qualche minuto.
Non trovammo mai dello sporco in casa, lei seguiva i cuccioli passo passo e mangiava tutto quello che lasciavano in giro.
Quello che fu stupefacente fu la sua mutazione caratteriale. Era una eterna cucciola, giocarellona, ribelle e adorabile allo stesso tempo. Diventò una vera signora, responsabile e pacata.
Quando i cuccioli crebbero abbastanza, cominciò a "mollarli" a noi. Li accudiva sempre con spassionato amore, ma una notte me la trovai con un cucciolo tra le labbra in camera mia, me lo depositò sul letto e se ne tornò dagli altri. Lessi quel gesto come un " non ne posso più, non mi fa dormire, aiutami tu"
Quando le fu portato via l'ultimo piccolo lo cercava per tutta casa e credo che soffrì nel non trovarlo. Rimase mogia mogia per un giorno intero o forse più, ma tornò presto ad essere quello che era sempre stata.
Una adorabile teppista, con un pò di maturità in più.