La Demodicosi o rogna rossa è una malattia trasmessa da un acaro che viene trasmesso dalle mamme al momento della lattazione ai cuccioli.
ti inserisco un articolo che parla in maniera approfondita proprio di rogna rossa o demodicosi...è una cosa lunga noiosa ma guaribile!!!
Demodicosi nel cane: diagnosi e terapia
Ralf S. Mueller
Dr Med Vet, Dipl ACVD, FACVSc, Monaco, Germania
50° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
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Demodex canis è un parassita obbligato nel cane e la presenza
di un basso numero di acari costituisce una parte normale
della flora cutanea. Gli acari demodettici vengono trasmessi
dalla cagna ai neonati lattanti entro i primi giorni dalla
nascita. I cuccioli nati morti o per taglio cesareo non ospitano
acari. La trasmissione della forma clinicamente manifesta
della malattia dai cani colpiti a quelli sani non è stata
possibile tranne che per uno studio. Il ciclo vitale prevede la
deposizione di uova fusiformi che schiudono in larve esapodi,
che mutano in ninfe ottopodi ed infine maturano negli
adulti. Nel cane, Demodex canis è l’acaro più comunemente
riconosciuto, ma sono anche state descritte una specie di
Demodex a corpo corto ed una a corpo lungo. È stato ipotizzato
che gli acari a corpo corto abitino nello strato corneo e
che quelli a corpo lungo risiedano nell’unità pilosebacea.
Quando si considera la patogenesi della demodicosi del
cane, è importante distinguere fra la malattia generalizzata
ad insorgenza giovanile e quella ad insorgenza in età adulta.
Per la prima, certe razze sono considerate a rischio. La rigorosa
eliminazione dei riproduttori portatori di entrambi i sessi
riduce, se non elimina, la demodicosi generalizzata giovanile
dai canili da riproduzione. L’analisi di due canili ha suggerito
una trasmissione ereditaria autosomica recessiva. Altri
fattori predisponenti citati in letteratura sono il pelo corto, la
cattiva nutrizione, lo stress, l’estro, le endoparassitosi e le
malattie debilitanti.
Nell’ultimo trentennio, è stata effettuata una gran quantità
di ricerche nel tentativo di chiarire gli eventi immunologici
che consentono lo sviluppo della demodicosi generalizzata
ad insorgenza in età giovanile. Sfortunatamente, l’esatto
meccanismo patogenetico non è ancora chiaro. Non sono
state descritte anomalie dell’immunità aspecifica ed umorale.
In parecchi studi sono state identificate alterazioni dell’immunità
cellulomediata.
La demodicosi ad insorgenza in età adulta può venire
scatenata da farmaci o malattie che alterano la risposta
immunitaria. Nei cani colpiti da questa forma di demodicosi
sono stati segnalati ipotiroidismo, iperadrenocorticismo,
leishmaniosi, terapia con glucocorticoidi, neoplasie o chemioterapia,
sebbene nel 25% circa dei pazienti con demodicosi
da età adulta si osservi una forma idiopatica della malattia.
Nel gatto, la demodicosi è tipicamente dovuta ad una
malattia sistemica sottostante!
Clinicamente, la demodicosi del cane è caratterizzata inizialmente
da papule follicolari. Tuttavia, si possono osservare
anche eritema, comedoni, pustole e croste e tutti i cani che
presentano delle affezioni cutanee caratterizzate dalla presenza
di lesioni devono essere sottoposti all’esecuzione di
raschiato per la diagnosi della demodicosi. Le lesioni possono
essere localizzate in qualsiasi punto dell’organismo, ma
risultano più comunemente colpiti il muso e le zampe. La
diagnosi viene formulata mediante raschiati profondi o tricogramma,
occasionalmente è necessaria una biopsia.
La demodicosi localizzata si risolve spontaneamente nel
95% dei pazienti. È possibile iniziare un trattamento nei
confronti delle eventuali infezioni batteriche concomitanti
con benzoilperossido o con antibiotici per via orale, ma di
solito la terapia acaricida non è necessaria e non va avviata
nei cani interi per identificare i pochi pazienti in cui in seguito
si sviluppa la forma generalizzata, perché, per prevenire la
trasmissione della predisposizione alla progenie è indicata la
castrazione. Il trattamento della demodicosi generalizzata
viene riportato più sotto. Per la terapia nel gatto si raccomandano
risciacqui con solfuro di calce (2%) da effettuare
settimanalmente per 4-8 settimane.
Trattamento
L’amitraz è una formamidina e inibitore della monoaminossidasi
in un veicolo xilenico. Le reazioni indesiderate
associate alla sua somministrazione o applicazione sono
simili a quelle indotte dagli agonisti 2-adrenergici come la
xilazina. Si riscontrano sedazione, bradicardia, ipotermia,
ipotensione, meteorismo, poliuria, vomito ed iperglicemia.
La ioimbina alla dose di 0,1 mg/kg IV antagonizza gli effetti
di depressione sul SNC e di bradicardia dell’amitraz. Quest’ultimo
è efficace nei confronti di demodicosi, rogna sarcoptica,
Cheyletiella spp. ed Otodectes cynotis.
Per consentire un miglior contatto del farmaco con la
cute è essenziale tosare tutto il cane. Bisogna rimuovere tutte
le croste (preferibilmente ricorrendo ad uno shampoo con
un detergente antibatterico follicolare come il benzoilperossido).
Può essere utile l’idromassaggio. Prima di essere sottoposto
alle spugnature con amitraz, il cane deve essere
completamente asciutto (2-8 ore). L’operatore che effettua il
trattamento deve indossare guanti protettivi ed agire in un’area
ben ventilata. Bisogna suggerire ai proprietari con asma
di trovare qualcun altro che effettui l’operazione. I cani
devono essere messi in piedi in una vasca da bagno con le
zampe in una soluzione di amitraz in modo da consentire
alle estremità, che spesso sono colpite in misura notevole, di
inzupparsi. L’amitraz induce un effetto sedativo transitorio
per 12-24 ore. La concentrazione del farmaco e la frequenza
delle applicazioni influiscono sull’entità della risposta. Noi
utilizziamo una concentrazione di 600 ppm, una o due volte
alla settimana. Nei pazienti con demodicosi, la procedura va
ripetuta fino a che siano trascorse 4 settimane dal riscontro
di due raschiati cutanei successivi (eseguiti a distanza di 2-4
settimane l’uno dall’altro) che non abbiamo rivelato acari
demodettici vivi. Per la pododermatite e l’otite esterna è possibile
utilizzare per via topica su base giornaliera una miscela
di 1 ml di amitraz con 30 ml di olio di vaselina. I cani trattati
non devono bagnarsi né venire lavati.
L’ivermectina somministrata per via orale alla dose di
300-500 mcg/kg/die viene utilizzata per il trattamento della
demodicosi e della rogna sarcoptica, con buon successo.
Non va usata nei collie e nei bobtail, perché in queste razze
provoca comunemente reazioni avverse. L’acido -amino
butirrico (GABA) invia segnali inibitori dagli interneuroni ai
motoneuroni nei nematodi e dai motoneuroni alle cellule
muscolari negli artropodi. L’ivermectina paralizza i nematodi
e gli artropodi potenziando il legame del GABA con i suoi
recettori e stimolandone il rilascio. Nei mammiferi, il
GABA si trova soltanto nel SNC e l’ivermectina non attraversa
facilmente la barriera ematoencefalica. Tuttavia, in
alcune razze si possono osservare comunemente delle reazioni
avverse rappresentate da atassia, midriasi, tremori, stupore,
salivazione, bradicardia e arresto respiratorio. Questi
effetti collaterali si riscontrano nei collie ad una dose compresa
fra 100 e 200 mcg/kg. Nella nostra attività, abbiamo
osservato altre razze colpite che mostravano atassia e tremori
a dosaggi inferiori. Quindi, il protocollo di routine per un
cane che non sia mai trattato prima con ivermectina prevede
un lento incremento da 50 mcg/kg a 100 mcg/kg a 150
mcg/kg a 300 mcg/kg procedendo per dosaggi successivi
ogni giorno. Bisogna dire ai proprietari di monitorare strettamente
gli animali durante questo periodo per rilevare l’insorgenza
degli effetti collaterali citati. Se si riscontra qualsiasi
segno di atassia o tremore, la somministrazione del farmaco
va sospesa immediatamente. Una volta raggiunta la
dose di mantenimento, i pazienti con demodicosi devono
essere trattati con questa posologia una volta al giorno fino
a che non siano passate 4 settimane dal secondo raschiato
cutaneo consecutivo che abbia dato esito negativo a distanza
di un mese dal precedente. Va notato che con il dosaggio
giornaliero i livelli sierici aumentano per settimane a causa
della prolungata emivita dell’ivermectina, per cui i pazienti
devono essere monitorati per rilevare la comparsa di effetti
collaterali per le prime 8 settimane.
La milbemicina ossima è un antibiotico macrolide ottenuto
dalla fermentazione di Streptomyces hygroscopicus e
registrato per la prevenzione della filariosi cardiopolmonare
mediante somministrazioni mensili. Può venire utilizzata
quotidianamente alla dose di 2 mg/kg per il trattamento della
demodicosi. I vantaggi di questo farmaco rispetto alla
terapia convenzionale con amitraz sono rappresentati dalla
rarità dell’occorrenza di effetti collaterali e dalla facilità di
somministrazione. Il trattamento è molto costoso nei cani di
grossa mole. La risposta è paragonabile a quella indotta dall’amitraz.
Anche la milbemicina viene utilizzata per 4 settimane
dopo il secondo raschiato cutaneo negativo.
La moxidectina è un’altra milbemicina che è stata valutata
per la terapia della demodicosi generalizzata del cane.
Tre studi hanno preso in esame l’impiego di questo farmaco
alla dose di 200-400 mcg/kg/die per os, due dei quali hanno
impiegato l’incremento iniziale e graduale del dosaggio suggerito
per l’ivermectina. Gli effetti collaterali segnalati sono
stati rappresentati da atassia, letargia, inappetenza e vomito.
Dal momento che la moxidectina è un lattone macrociclico
e possiede una modalità d’azione simile a quella degli altri
farmaci di questo gruppo, la percentuale di successo e la
rarità degli effetti indesiderati non devono sorprendere. Tuttavia,
per identificare i potenziali vantaggi e svantaggi di
questo farmaco saranno necessari ulteriori studi basati su
periodi di follow-up più prolungati. La moxidectina è diventata
recentemente disponibile come formulazione spot-on
approvata per il trattamento della demodicosi e sarà interessante
osservare l’efficacia di questa formulazione in futuro.