uhmmm.
devo dire che a me queste osservazioni danno un po' sui nervi, ma se mi danno sui nervi è proprio perché toccano qualche punto evidentemente "delicato" della mia coscienza.
da quando ho deciso che avrei avuto un cane (ovvero da moltissimi anni) ho sempre pensato che sarebbe stato un cane del canile, di razza o meno non aveva importanza, importante era "salvare una creatura".
lo dicevo con la superficialità di chi ha un sogno ma non si è mai preso la briga di analizzare con razionalità la realtà dei fatti.
adesso, con cognizione di causa, posso dire che credo che salvare un cane dal canile sia "una cosa da esperti". e, se non da esperti, da persone che hanno MOLTO tempo a disposizione...
quando ho cominciato a concretizzare l'idea di prendere davvero un cane, ho capito subito che le mie risorse, in quanto proprio a tempo, erano purtroppo limitate.
e che un cane problematico avrebbe messo in difficoltà non solo me, ma anche mio compagno e di riflesso mia figlia.
la scelta di un cane di razza, so che è brutto ma NEL MIO CASO è vero, è stata un compromesso per realizzare quel sogno senza correre (o far correre) troppi rischi a me, alla mia famiglia e, non ultimo, al compagno a quattro zampe.
per me era importante avere a che fare con un animale equilibrato, facile da gestire e portato alla convivenza con i bambini.
un cane "for dummies", ovvero per me, che ero assolutamente alle prime armi (le mille letture che ho fatto prima di avere nala erano un'infarinatura...ma da sole, con un cane impegnativo, non sarebbero bastate).
secondo me il cane "salvato" è un gradino successivo. è per chi ha esperienza E tempo E capacità. perché sono convinta che ci siano persone più portate di altre: più pazienti, più tenaci (elisavalli), più caparbie, più autorevoli. insomma, un cane "difficile" o potenzialmente difficile non è per tutti. non è uno scherzo. non che un golden lo sia, intendiamoci...ma ti rende la vita più facile
