Ho letto i post sul Leonberger e quanto ne è all'origine e non posso esimermi dal dire in modo molto sintetico che le notizie riferite alla razza Leonberger sono in gran parte inesatte e provengono non da un desiderio di verità e di attenzione al benessere (cose dietro cui facilmente ci si protegge per trattare in modo suggestivo argomenti notoriamente "sensibili") ma dalla solita un po' vecchia mania di protagonismo che ahime! anima molti cinofili e anche qualcuno che si picca di essere "esperto" pur senza avere esperienza ma stando all'inaffidabile "sentito dire".
Non c'è praticamente nulla di vero in quanto riferibile nello specifico al Leonberger ma c'è molto di vero per quanto riferibile a tante razze specialmente medio-grandi.
In particolare la polineuropatia, per come è oggi conosciuta, non rappresenta affatto un problema poiché oltre a restare rarissima la semplicità con cui si può controllare la rende ormai praticamente innocua, almeno nelle forme studiate e note, le più gravi (LPN1). (Teniamo conto che in una manciata di anni si è evidenziato un fenomeno rapidamente messo sotto controllo grazie al lavoro rapido e "fortunato" degli studiosi; di questa malattia prima di pochi anni fa gli allevatori non erano neppure a conoscenza e non esistevano test di controllo che oggi invece sono disponibili).
Personalmente (credo di essere la persona con la più ampia esperienza in Italia) so di pochissimi casi (basta vedere i risultati della vastissima analisi condotta dalle Università del Minnesota e di Berna, la più ampia mai svolta al mondo con migliaia di cani testati). E' del tutto evidente che il tipo di malattia, che solo per motivi di studio/sintassi scientifica (che non spiego per sintesi) è ascritta al Leonberger, ha una fenomenologia molto devastante per cui emotivamente molto coinvolgente e quindi molto "parlata" e discussa (giustamente) sebbene la sua incidenza sia per fortuna bassissima. L'affermare che l'allevamento italiano sia stato particolarmente negligente è una pura deviazione non dimostrata ma sopratutto non dimostrabile. Il fatto che ci sia stato un allevamento particolarmente colpito in Italia (a quanto mi risulta non aderente al CIL) non vuol dire che l'allevamento italiano sia da mettere sotto accusa. Anzi, il Club del Leonberger ha contribuito a finanziare la ricerca e ha imposto il test per tutti i riproduttori selezionati, oltre che a dare in modo adeguato e preciso tutte le informazioni pubbliche necessarie (con anche incontri specifici organizzati per i propri soci).
Per l'osteosarcoma le problematiche sono più cogenti e importanti ma non riguardano certo il Leonberger come tale, e tanto dovrebbe bastare rispetto a quanto riferito in modo parziale. Questo non è infatti il luogo per approfondire o discutere di questo tema.
Tanto dovevo a questo stimato forum solo per amore di verità oltre che per il rispetto che devo alla razza che ho allevato per quasi trent'anni, che conosco e che ho visto e valutato in tutti i paesi del mondo dove oggi è allevato.
PS: altra sciocchezza di cui ho letto qualcosa: né io come "noto" allevatore né a quanto mi risulta il Club del Leonberger (il Club ufficiale riconosciuto da ENCI) sono mai stati contattati da un'Università italiana al fine di uno studio specifico per la LPN.