IL RITORNO DEI MAGNIFICI SETTE ATTO SECONDO

[MARCANTONIO]

prefazione
 
 
La polvere si alzava impetuosa, penetrava dappertutto, il vento fischiava lungo il deserto, che portava al New Mexico,sotto una calura opprimente e quell'  ondata di sabbia e polvere, due impavidi sfidavano la natura, per raggiungere al piu' presto la citta' di San Pedro, i loro nomi erano ormai leggenda nel west, erano Teo e Charlie.
Non era passato ormai molto tempo dalla loro ultima avventura, da quando avevano liberato una donzelletta, dalle grinfie dei banditi, ma adesso li aspettava una missione assai piu' ardua, gli indiani della tribu' dei feroci Akita, erano usciti dalla loro riserva ed imperversavano nel paese, gli abitanti disperati avevano allora chiamato i nostri due eroi che avevano accettato di buon grado, ed ora erano in viaggio.
Teo aveva in mente di raccogliere a San Pedro, altri senza paura, ma non tantissimi, giusto quelli che gli servivano a formare il sette, il suo numero magico.
Il vento fischiava, passavano in mezzo a radi cactus, tra pietre macinate dal sole, ma San Pedro si avvicinava.

[MARCANTONIO]

Era ormai tarda sera, quando stanchi ed affamati, Teo e Charlie, giunsero a San Pedro.
Si recarono al saloon e chiesero due stanze, dopo di che ordinarono qualcosa da mettere sotto i denti.
Non era un pranzo luculliano, data l'ora c'era poco da mangiare, ma ai due affamati sembro' delizioso.
L'indomani si sarebbero dovuti alzare presto ed iniziare la ricerca degli altri componenti, anche se non partivano da zero, infatti li a SanPedro, era proprio il luogo dove Lea aveva aperto il bordello e sicuramente li avrebbe aiutati.
 

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Cosi' l'indomani dopo una frugale colazione si recarono al bordello, Lea ando' ad aprirgli ancora assonnata, non li riconobbe subito e stava per mandarli via dicendo che il locale a quell'ora era chiuso, quando Teo gli ricordo' Artu' ed ella felice li fece entrare e si scuso' per non averli riconosciuti prima.
Dalle sue notizie appresero che sapeva con sicurezza dove fossero Red, Zeus ed Oliver, ma che purtroppo non aveva notizie degli altri, disse loro pero' che era arrivato in citta' un giovane sveglio e lesto di mano di nome Desmo che sicuramente se lo avessero scelto, non se ne sarebbero pentiti.
Teo e Charlie la ringraziarono uscirono e seguendo le sue indicazioni, rintracciarono Zeus, Oliver e Red che furono entusiasti d'intraprendere una nuova avventura insieme, cosi' erano in cinque adesso avrebbero dovuto cercare questo Desmo che neanche a farlo apposta aveva preso alloggio nel loro stesso saloon.
S'incamminarono sulla strada principale polverosa, quando videro una figura che al galoppo si diresse verso loro, era Amos che ridendo rimprovero' loro di non aver pensato a lui e che si riuniva al gruppo anch'egli, quindi ora erano sei, mancava uno solo all'appello per il numero perfetto di Teo e l'avevano gia' individuato, adesso si sarebbe trattato di convincerlo.

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Lo trovarono in un angolo del saloon a sbevazzare latte e a fare il cascamorto con la cameriera Cassandra, senza neanche aspettare un attimo, gli si avvicinarono e lo misero al corrente dei loro progetti.
Con l'irruenza tipica dei giovani, Desmo accetto' subito di far parte della combriccola, adesso erano sette il numero perfetto.
Fu disposto subito un piano d'azione, gli Akita stavano sconvolgendo il territorio, pero' dopo ogni loro scorreria, facevano perdere abilmente le tracce.
Il primo punto quindi era trovarli  e soprattutto trovare il loro nascondiglio, dopo di che avrebbero concertato un piano d'azione.

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Cosi' fu deciso di spedire Charlie e Desmo sulle alture oltre il caynon, per vedere se trovassero qualche traccia.
Durante la loro esplorazione, purtroppo trovarono segni esplicativi del passaggio e ferocia degli Akita, infatti rinvennero i resti di numerose galline ammazzate e non mangiate, quasi cosi' per gioco, tre o quattro gatti morti, e dappertutto una spaventosa desolazione e silenzio, ma di tracce che conducessero poi da qualche parte nulla, come svaniti.
Una volta ricevuto il rapporto di Charlie e Desmo, Teo decise che forse sarebbe stato meglio far effettuare le ricerche a due professionisti, e mando a chiamare tre noti trapper di montagna, si chiamavano Artu', Ben e Romeo, erano espertissimi nel fiutare ogni cosa, sicuramente avrebbero localizzato gli Akita.
C'era pero' un problema erano alquanto pigri, difficilmente si sarebbero mossi dal loro paesello, bisognava quindi coglierli nel loro punto debole, il gentil sesso e cosi' Teo chiese a Cassandra, Lea e Kama se se la sentissero di intercedere per loro.
Le tre furono entusiaste ed orgogliose della proposta e sotto la scorta di Jaco il fratello di Kama si avviarono alla ricerca dei trapper

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E cosi' l'indomani partirono, all'ultimo si aggrego' al gruppo anche Penny, la fidanzata di Jaco, perche' non si fidava troppo a lasciarlo andare da solo, principalmente pero' la molla era la gelosia.
Sul greto di un fiume gonfio di acque scese dalla montagna, trovarono i trapper a crogiolarsi al sole, avevano appena effettuato lunghe nuotate e ora si stavano rilassando.
Non ci misero molto a convincerli e dopo una ricca pappa, partirono alla volta di San Pedro.
Nel frattempo gli Akita avevano compiuto un'altra incursione, portando via tutte le scorte alimentari della citta' di Santa Fe', il settimo cavalleggeri, al comando del generale Kevin era intervenuto, ma non li aveva piu' trovati ed adesso era partito in un affannoso inseguimento.
Era passato nel frattempo del tempo, i trapper eranao giunti con le pupe e Jaco a San Pedro e si erano riuniti ai sette nel saloon, quando improvvisamente si senti una canea indescrivibile di fuori e giungere trafelato Billy il commerciante di spezie, con la notizia che il settimo era stato attirato in una trappola dagli Akita e massacrato, notizie che arrivavano, ma che avevano bisogno di conferma, dicevano che sembrava si fosse salvato il solo Kevin, datosi a fuga precipitosa.

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La notizia era davvero sconvolgente, Teo si chiedeva pero' come mai un popolo che si era stato sempre fiero e guerriero, ma mai crudele, fosse diventato cosi'.
La risposta giunse poco tempo dopo portata con la diligenza guidata dal vecchio Skipper.
Uno sciamano Akita di nome Tag, aveva portato una nuova religione tra gli Akita, una religione dominata dallo spietato Dio Monco, che esigeva dai suoi adoratori, un costante contributo di sangue, pena il finire in uno degli inferni piu' brutti mai immaginati.
E cosi' gli Akita erano diventati dei selvaggi sanguinari.
Teo era deciso andavano fermati e bisognava dimostrare che Monco non era un Dio in grado di proteggerli ma solo un fantoccio.
Facile a dire ma come fare? e con questo rovello Teo se ne ando' a dormire.

[MARCANTONIO]

La notte evidentemente porto' consiglio, infatti il giorno dopo Teo aveva ben in mente la strategia d'adottare, i trapper avrebbero senz'altro trovato il nascondiglio degli Akita, dopodiche avrebbero dovuto formare due colonne, la prima formata dai magnifici sette avrebbero dovuto creare un cauto avvicinamento al campo Akita e preso posizione tutt'intorno, l'altra formata da volontari, guidata dai trappers, avrebbero creato un diversivo attaccando nottetempo il campo, ma l'obbiettivo principale era solo uno, difficile da ottenere ma indispensabile per la vittoria e Teo questo lo sapeva.
Fu fatto un bando per accogliere volontari e all'appello risposero da tutta la regione, sara' stata la paura di trovarsi i nemici in casa, sara' stata la voglia d'avventura fatto sta che accorsero numerosissimi alla chiamata.
Quando furono pronti fu dato il segnale di partenza ed i volontari con Ben, Artu' e Romeo alla loro testa, s'incamminarono, trovarono il campo Akita e si accamparono in attesa della notte.

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Ed infine fu notte, numerosi fuochi rischiaravano l'accampamento Akita, lapilli si levavano alti verso il cielo stellato, continuamente nuova legna veniva aggiunta al fuoco.
Al centro dell'accampamento si ergeva un palo, in cima al quale stava sprezzante il sanguinario Dio Monco, dai suoi occhi inespressivi, sembravano nascere bagliori accentuati dal riverbero delle fiamme, tutto intorno correvano urlanti gli Akita, si sentivano ebbri di potenza e di forza, avevano raggiunto secondo loro, l'acme dell'invincibilita', non immaginavano cosa stava per accadere a pochi metri da loro.
I volontari erano pronti anche se un po' intimiditi da quello che stava succedendo poco piu' avanti, mancava solo il segnale, questo non tardo' a giungere, il famoso ringhio di  Teo, capace di superare ogni frastuono, Ben, Artu' e Romeo si misero alla testa ed iniziarono l'attacco.
Gli Akita furono colti di sorpresa, non si aspettavano ne l'attacco ne un numero cosi' elevato degli assalitori, la battaglia scoppio' furibonda, ma ognuno dava il massimo da entrambe le parti era in gioco la sopravvivenza.

[MARCANTONIO]

Mentre infuriava la battaglia, i magnifici sette osservavano e quello che videro non gli piaceva,il capo Akita, con quindici dei migliori e piu' grossi guerrieri, si era estraniato alla lotta ed aveva fatto formare un semicerchio davanti al palo su cui era Monco, evidentemente doveva aver intuito le intenzioni di Teo, c'era pero' un fatto che giocava a suo sfavore, non sapeva dove i magnifici sette avrebbero sferrato l'attacco finale.
Ed infatti Teo l'aveva escogitato, aveva capito il punto debole della guardia pretoriana e su quel lato mando' all'assalto i quattro piu' grossi dei sette.
Oliver, Red, Zeus e Amos, attaccarono cosi' forsennatamente il capo Akita e la sua guardia pretoriana, che per difendersi dovette lasciare spazio e incustodito Monco.
Era il momento propizio desmo si lancio' alla base del palo e fece da ponte, sulla sua groppa salto' Teo irrigidendo le quattro zampe, infine giunse Chharlie che balzando prima su Desmo e poi su Teo, riusci' a raggiungere Monco e con un morso tirarlo giu'.
Povero Monco, non era neanche arrivato per terra che gli furono sopra e lo fecero a pezzi.
A quella vista, del loro Dio trattato in quel modo e impotente gli Akita si arresero, si fecero ricondurre nella riserva e giurarono che d'allora in poi sarebbero stati dei fedeli alleati.
I canti e balli di vittoria durarono fino all'alba, ampiamente supportati da bevande e libagioni.

[MARCANTONIO]

E fu cosi' che l'ennesima avventura terminava, la pace e la solita monotonia riavvolgeva il paese, l'incubo terminato, i nostri eroi furono accolti a San Pedro da acclamazioni popolari, il sindaco in primis volle farli cittadini onorari della citta'.
Ma adesso che il loro compito era svolto le loro strade tornavano a divergere, Zeus, Red,Oliver e Amos acquistarono un ranch e si diedero all'allevamento di bestiame, Desmo la cui fama con quest'avventura si era amplificata, fu eletto sceriffo di San Pedro, Teo e Charlie, rifiutarono ogni ricompensa, non erano fatti per la vita sedentaria, la polvere della strada li stava attendendo nuovamente e s'incamminarono lentamente incontro a chissa' quale nuova avventura.
 
 
THE END