La telefonata è arrivata di notte. Tu eri già tranquillo nella sua cuccia, ai piedi del mio letto. La giornata era stata intensa, il giro in paese con il nonno, la corsa nei prati con gli amici. Bello correre nei prati. Poi la tranquillità della cuccia, la sera vicino alle persone che ami, tutte in casa, Niente più orecchie dritte, attese. Tutti presenti all'appello e quindi fiinalmente il sonno tranquillo. Il suono del cellulare ti ha svegliato nel cuore della notte, mi hai vista piangere. Hai capito. Non mi stupirò mai abbastanza della sensibilità di voi esseri speciali. Mi hai visto uscire di corsa, hai cominciato andare su e giù per la casa. Al mattino quando sono rientrata eri accucciato su tappeto e accanto il nonno che si era trasferito a dormire sul divano perché sopra da lui non volevi dormire. Lui con l coperta sulle spalle, tu con il musetto triste e gli occhi interrogativi. Poi oggi quando siamo usciti volevi andare là, dove il nonno tutti giorni faceva una visita. Era la tua amica, le volevi bene. La rispettavi in religioso silenzio. Ti accucciavi ai piedi della sedia a rotelle, nascondevi il muso tra le zampe e stavi lì perché capivi che lei non avrebbe potuto dirti qualcosa, accarezzati. Lo faceva con gli occhi e tu lo capivi. Capivi che avrebbe voluto farti tante coccole, se avesse potuto.Ma era prigioniera del suo corpo. Quindi niente salti, niente leccate. Stavi in silenzio e qualche volta sospiravi. Avresti voluto rincorrere il suo gatto, ma avevi rispetto anche per lui. Le hai dato gioia con il tuo saluto scodinzolante, caro dolce Baloo. E ogni giorno, quando là fuori tutti sono impegnati in una perenne corsa a ostacoli, è bello tornare a casa e trovarti sempre felice, scodinzolante che mi corri incontro con la palla e con gli occhioni mi preghi: <Dai facciamo due tiri, poi si va sgraffignare qualcosa in cucina>. Vivere accanto a un cane è davvero un grande privilegio