Ciao Rita, innanzitutto sono molto contenta che la situazione "gastrica" di Tobia sia decisamente migliorata

Per quanto riguarda il problema dello stare solo...è difficile in due righe sintetizzare questo argomento..perchè in effetti è molto ampio e complesso..
Penso che in questo caso... Tobia manifesti dei problemi di "adattamento"..inteso come la capacità di cambiare il proprio comportamento in relazione a precise circostanze.. utilizzando via via risposte sempre adeguate..
Sicuramente tutte le volte che Tobia è stato lasciato solo non è mai entrato in sintonia con il mondo esterno, le sue esperienze quindi ..hanno definito come target negativo questo momento, associando emozioni negative che gli impediscono di esprimersi in modo adeguato.
Il suo disagio si è quindi trasformato in stress o frustazione..( continua agitazione, abbaio etc)..
Per questo è necessario secondo me.. far capire a Tobia.. che anche quando tu ti assenti NON succede nulla di spiacevole o di pauroso...
Come primo passo lavorerei molto sulla comunicazione...soprattutto quella corporea che non dovrà mai focalizzarsi sul problema ma, al contrario, dovrà sempre trasmettere calma, fiducia e sicurezza..
Potresti re- iniziare a lasciarlo solo ( è sufficiente andare in un'altra stanza) per piccole sessioni di tempo..magari per le prime volte..continuando a far rumore o canticchiando un pò, andare e venire, comparire e scomparire più volte...gratificandolo e premiandolo ogni volta che il suo comportamento sarà anche incuriosito... ma sostanzialmente calmo...
La notte poi... può essere per lui ancora più "frustante"..per questo momento quindi.. potresti forse studiare delle altre alternative tipo... non farlo entrare nella tua camera da letto ma quanto meno permettergli di vederti...( cancelletti removibili sulle porte)...
Venirsi incontro quindi...piano piano, favorendo la comunicazione, gratificandolo, abbassando il suo livello di disagio..con pazienza e costanza..

Un bacio
Chiara