Riflettendo sulla tua considerazione io ti dico la mia , che chi mi conosce già ne è al corrente. Sono un darwiniano convinto e a mio avviso i cani odierni non son più come quelli di 200 anni orsono. E nemmeno come quelli di 100. Sappiamo tutti che evolvendosi nei millenni convivendo con noi han subito lento addomesticamento. Io ritengo che i cani attuali portino nel dna ulteriori info: relative alla convivenza “ moderna” con l’uomo. Quindi a mio modestissimo parere essi ora son più propensi, o per meglio dire meno restii, a tener comportamenti vs di noi decisamente più simili alla sfera umana rispetto a quella canina. Ritengo che l’alta socialità già insita per natura abbia ricevuto ulteriore spinta, quindi certi aspetti della vita comune ... certi atteggiamenti... li hanno in maniera più naturale. Tutti sappiamo che per opportunismo i primi cani o Lupus familiaris si avvicinarono all’uomo . E da quel reciproco rapporto dare avere nacque tutto. A mio avviso ora il cane porta in se un naturale coinvolgimento verso la ns razza. Che si evolve, a velocità eccezionale . Assume diversa forma la parola ANTROPIZZAZIONE .questo perche', stupendoci, spessissime volte i ns amici pelosi si comportano similmente a noi senza aver influito noi medesimi piu' di tanto. Quindi che taluni eccessi, al limite del bizzarro o del patetico, siano quantomeno comici....ci sta. Ma parliamo di vezzi umani, distorsioni del rapporto uomo/cane. O quantomeno di un travaso affettivo deviato causa forza maggiore. Pero' io invece storco il naso quando, sull'altare dell'inaltere la natura canina, si immolano atteggiamenti che poco hanno a che bvedere con la realta'...attuale....della convivenza tra noi e loro. Curarli con farmaci costosi, dar loro integratori per preservarne la cartilagine, dannarci per selezionare un mangime qualitativamente al top, impegnarci in attivita' sportive con loro, dedicarci ad attivita' nel sociale...beh, anche questo dovrebbe rientrare in una visione del cane troppo antropizzata!
Sono convinto di una cosa: se avessimo una macchina del tempo e trasportassimo nel presente un cucciolo appena svezzato di cane del 1600 ello, dinanzi a edifici...auto...uomini vestiti stranamente...rumori...colori....non credo avrebbe la stessa treazione di un coevo dei ns giorni. Perche', appunto, son convinto che ci sia un imprinting di informazioni trasmesse nelle generazioni. E tra quelle info ci sono quelle relative all'attuale rapporto con la ns razza.
Se la dovessimo ragionare molto tirata per i capelli, il cane odierno lo si rispetterebbe per sua natura lasciandolo fuori...chi puo'....in giardino. Non abituandolo a condotta e relazioni tra umani e/o conspecifici a meno che non lo voglia. Lçasciandolo nutrirsi di cio' che capita. lasciando che, se si ferisca o si ammali, la natura faccia il suo corso. O anche no: osserviamo certi nativi amazzonici. I loro usi, costumi, la loro vita abituale. Sono razza umana, come noi. Evolutisi in manira simile, ma non uguale ( vedi risposta dell'organismo nostro, e loro, vs un virus. Un batterio. O anche un farmaco.). E' ns dovere aiutarli a civilizzarsi? E' ns dovere lasciar che la loro vita continui serena cosi' come da millenni viene condotta? Quando a Roma gia' c'eran le fogne, ed il concetto di polis era definito, i Celti giravano gnudi per boschi . Quando gli Egizi gia' compivano operazioni chirurgiche, certe tribu' nomadi eurasiche praticavano il cannibalismo. L'evoluzione della specie e' condizionata da molteplici fattori, importantissimi. Fondamentali. Il lupo e' rimasto lupo in ragione del fatto che per ello son cambiate solo talune condizioni geografiche di adattamento. Il cane e' una cosa diversa, diversissima. Cosi' come lo sono tigri e leoni. Gatti e linci. Se un cane condivide con noi la giornata, facendo esperienze non squisitamente canine ma anche umane...e queste3 esperienze lo gratificano, lo coinvolgono, sono svolte in maniera assolutamente NON coercitiva...io non vedo una stortura. A livello emotivo e cognitivo sono stati fatti studi su studi, che di anno in anno sembrano talvolta smentire vcerti inossidabili mantra. Il cane non e' senziente.....non prova enmozioni se non istintive....necessita di una figura autoritaria e forte che lo guidi...quello che negli anni 80 ( non mille anni fa') era un credo, inequivocabilmente ed uniformemente accettato, ora e' tutto messo in discussione. Si conosce di piu', si studia meglio e su campioni piu' rilevanti, si son fatti passi avanti giganteschi su genetica e zooantropologia. Non vediamo il cane come tale, per paura di snaturarlo. Vediamolo come compagno, lasciando apertissima la mente. La nosta pero', perche' la loro e' in gradio di stupirci.