Quoto Elisa.
Personalmente sono cresciuto pescando con le più disparate tecniche, osservando mio padre preparare le montature come in un rituale.
Mangio carne e amo i giubbotti di pelle.
Mi interessa il lato più ancestrale, rituale e spirituale della caccia. Strappare il cuore alla preda uccisa per liberarne lo spirito. Ringraziarla prima di cibarsene.
Non ho paura di sporcarmi le mani con il sangue di un animale, è la natura.
Quello che non amavo, ultimamente era pescare il pesce e poi liberarlo perchè alla fine pulirlo e cucinarlo è molto più sbattimento rispetto ad andare al banco pesce dell'Iper. Quindi ho smesso di pescare.
Ma oggi la sostenibilità ambientale è davvero tutto. Già dobbiamo accettare tanti compromessi, dagli allevamenti intensivi alle farine animali, ai test sugli animali praticamente per tutto ciò che permette di vivere in salute a noi e anche ai nostri cani.
Quindi, laddove possibile, penso che evitare una morte fine a se stessa a degli animali selvatici sia una scelta da fare.
Che poi come dice elisa, parlassimo di addestramento di pointer o setter capisco. Cani che vanno veramente a caccia.
Ma personalmente non ho mai conosciuto un cacciatore che va a caccia con retrievers, che per la nostra caccia sono pressochè inutili.
Anche per la caccia in palude. Consoco cacciatori nella zona di Ferrara/Comacchio che vanno in valle con i breton, i setter, gli spaniel...cani che possono farti di tutto. Stanano, fermano, riportano. Portarsi dietro un Labrador al massimo è un vezzo