Il primo, molto semplicemente, trincerandosi dietro la propria professionalità e competenza; il secondo con qualche argomentazione in più, ma aspetto di approfondirne la conoscenza e poi saprò essere più precisa. Io mi limito a ritenere che lo strumento di valutazione messo a disposizione dal forum sia valido, anche molto, ma il mio rimane il parere di una profana, che però vuole capire e imparare.

In attesa di Kaffa mi permetto di dire io due cose.
Prendo ad esempio l'etichetta di Royal Canin Golden Retriever Adult.
proteine di pollame disidratate, mais, riso, frumento
Questi sono i primi 4 ingredienti e vengono elencati in ordine di quantità decrescente.
Prima osservazione: già il fatto che non indichino le quantità non depone certo a loro favore.
1)Proteine di pollame disidratate. In pratica viene estratta solo la proteina del pollame (Polli? Tacchini? Pulcini?) di solito dalla farina che è una vera schifezza.
Quindi tutto il resto dei nutrienti della carne (grassi, sali minerali, etc) viene perso.
Però si riesce ad alzare la percentuale proteica del cibo facendolo apparire meno schifoso.
2) Il mais per il cane non va bene.
Si può essere orientati verso mangimi grain free oppure no ma, in ogni caso, il mais nonnci deve essere. Un cane non è in grado di assimilare alcune proteine contenute nel mais. Il mais ha tantissime fibre, che per il cane sono indigeribili, quindi avremo solo tantissime feci.
Enorme quantità di carboidrati (mi pare il 70% ma vado a memoria ergo potrei sbagliare) che non servono al cane se non a renderlo iperattivo.
Però costa poco ed ha un elevato valore energetico.
3) e 4) riso e frumento. Non aggiungo altro se non: ma vogliamo nutrire un cane od un canarino?
Spero di essermi spiegato in maniera semplice.
Per confronto ti riporto i primi 4 ingredienti di un altro cibo per cani:
Carne di cinghiale disidratata (30%)
Cerne di agnello disidratata (25%)
Piselli gialli (20%)
Gtasso di pollo (conservato con tocoferoli, 10%)
Un veterinario che non è in grado di capire la differenza dovrebbe avere l'umiltà di chiamare un nutrizionista e farsi spiegare un bel po' di cose.
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