Ogni sport che prevede le partite settimanali è piuttosto vincolante, perché oltre agli allenamenti (due volte alla settimana per i pulcini del calcio) c'è la partita nel weekend. Ma è lo stesso per pallavolo, basket, rugby...
Ho passato quindici anni a portare i ragazzi ai loro appuntamenti sportivi - e anche musicali - durante la settimana. Da grandi han cominciato ad arrangiarsi col motorino, ma se pioveva c'ero sempre io, perché la nostra zona non è servita da mezzi pubblici.
Per mia figlia c'erano solo le gare e i saggi di synchro, per il grande solo gli esami di judo, perché non voleva partecipare a competizioni.
Ho cercato di assecondare le loro passioni, ma ovviamente il tempo passato in auto era tanto. Ne approfittavo per fare la spesa o altre commissioni. Le partite il sabato pomeriggio o la domenica mattina sono un impegno e vincolano a non spostarsi nel fine settimana. Le società "ricche" hanno anche un servizio di trasporto, soprattutto per le partite, quando si sale di livello.
Oppure, con i pulcini, ci si deve accordare con altre famiglie, anche se i ragazzini ci tengono alla presenza dei genitori sugli spalti. Per fortuna mio marito (che ha sempre giocato a basket) è sempre stato ben disposto ad essere presente e a dare una mano nei trasporti. Anche mio suocero ha aiutato molto. Adesso mio marito darà una mano anche per portare il Lollo agli allenamenti, finché non prende la patente, perché non lo mando in cinquantino sulla statale.
Eh, sì, ci vuole una gran passione, soprattutto per il calcio, soprattutto d'inverno, col freddo e la pioggia. Ma l'impegno aumenta gradualmente; i piccini in genere sospendono gli allenamenti con la stagione fredda, e se piove non si allenano.
Noi siamo anche stati fortunati, perché il Lollo dai 5 ai 9 anni si è allenato vicino a casa con un allenatore-nonno, e poi fino ai 12 in una società "tranquilla", con una persona fantastica che ha fatto crescere i ragazzi anche umanamente: di quel gruppo fan parte ancora adesso i migliori amici di mio figlio.