Oggi sono andata a trovare Sean con la Maebh.
L’ho portata su in auto e l’ho lasciata dentro.
Ho preso Sean in braccio e l’ho portato lì nel prato, vicino all’automobile.
Sean ha quasi due mesi, vive con suo fratello, le sorelline, la mamma Golden e una sorellastra di un anno, frutto di una cucciolata analoga (e speriamo che prendano provvedimenti perché non si ripeta ‘sta cosa! Il Border Collie del vicino di casa è un bel fusto, ma basta con ‘sti Gollie!).
La signora che si prende cura dei cani ha detto che le due femmine sono troppo irruenti, e che era meglio fare un incontro solo fra il cucciolo e la Maebh.
Allora l’ho posato a terra e ho fatto scendere la Maebh.
Lei ha fatto di tutto per metterlo a suo agio, ma lui era evidentemente intimorito, con la codina abbassata, e si rifugiava fra le mie gambe. La Maebh ha mandato una serie di segnali calmanti e di scarico… si è rotolata sulla schiena, ha sbadigliato, si è avvicinata lentamente e poi gli ha lasciato spazio… poi si è messa lì vicino a sgranocchiare un legnetto. È una delle sue strategie di coping.
Io avevo dei bocconcini e ne davo qualcuno a Maebh dalla mano, e poi facevo annusare le dita a Sean, che leccava qualche briciola. Se ne stava quieto in braccio, non gli ho chiesto molto di più.
Dopo poco tempo, l’ho riportato dalla mamma.
Ci ritorneremo, in queste due settimane che mancano all’arrivo a casa.
Maebh è stata davvero carina, non ha insistito. Dai cani dobbiamo imparare a concedere tempo.
