Riprendo questo bel topic dopo aver letto tutti i vostri racconti,uno più emozionante dell'altro.
Prima dell'arrivo di Pepe,sono stata in fermento due mesi,leggendo libri,siti e forum per essere preparata al meglio al suo arrivo. Ovviamente, l'immagine che molti hanno di un Golden Retriever cucciolo è quella di una paletta bionda,giocosa e tenera,con voglia di contatti umani e canini e,soprattutto,con azioni e reazioni facilmente comprensibili. Penso sia dovuto alla miriade di video,film e foto che ci presentano questa razza come unico cane desiderabile e semi-perfetto.Non ammetto che, all'inizio,la mia immagine di cucciolo Golden era simile a questa:pensavo ad un compagno di giochi coraggioso e coccolone,penso che per una bambina sia normale.
Quando lui arrivò,assieme alla sua sorellina che avremmo tenuto fino a quando la sua padrona(cara amica)non fosse tornata dalle vacanze,io ero "preparatissima". O meglio,pensavo di esserlo.
Nei giorni seguenti cominciai a mettere in pratica i milioni di regole che avevo imparato per instaurare una buona convivenza coi due cuccioli. Zoe rispondeva alla mia idea di Golden:era allegra,curiosa,amava cani ed umani,era sempre arzilla e mai aggressiva.
Pepe invece no. Lui era riservato,passava la maggior parte del suo tempo a dormire,era pauroso,odiava gli altri animali,ringhiava se lo svegliavi e raramente giocava con noi. Pepe era SPECIALE ed io dannatamente ingenua perché,allora,non lo avevo capito.
Col passare dei giorni Zoe imparava ciò che le insegnavo alla perfezione,giocava a non finire ed io preferivo "addestrare" lei piuttosto che Pepe. In alcuni momenti provavo nei confronti del mio odierno peloso il sentimento più ripugnante e sbagliato:delusione. Dirlo ora fa male ma mi permette di capire quanto lui e tutti voi mi abbiate insegnato.
Quando Zoe se ne andò io ero molto abbattuta e anche Pepe lo era:lei era il suo punto fermo,lei faceva e lui imitava.
Pian piano cominciai ad accorgermi che stavo rifiutando il MIO cane e che, nonostante ciò,lui continuava a darmi affetto,anche se a suo modo.
Iniziai così ad addestrarlo:lo facevo sedere e gli insegnavo a darmi la zampina,a restare fermo e a venire al richiamo.Pepe rispondeva meglio,ora che Zoe non c'era più. Possiamo dire che l'addestramento CI ha salvati:io lo guardavo mentre si impegnava per farmi felice,vedevo quanta fatica faceva perché io fossi orgogliosa di lui e mi sentivo una stupida a non aver aperto gli occhi prima. Un po'alla volta cominciammo anche a giocare assieme,a fare la lotta,a darci il "pugno"quando dovevo andare a scuola e a correre dietro alla pallina che li lanciavo,per poi riprenderla(io) e lanciarla ancora. Arrivò un giorno,verso i suoi tre mesi,nel quale gli lanciai la palla e mi distrassi un attimo;dopo pochi secondi,ecco che la riavevo tra le mie mani,tutta fradicia di saliva. Lui era lì che mi guardava,sfoggiando il sorrisone soddisfatto che mi piace tanto. Pepe mi aveva portato la sua prima pallina,lo aveva fatto per me. Pepe,il pigro cucciolo fifone e solitario, LO AVEVA FATTO PER ME.
Da quel giorno in poi il nostro rapporto si intensificò sempre più,pian piano diventammo inseparabili,sotto una sorta di simbiosi;lui era il migliore amico,era mio fratello e il mio tesoro allo stesso tempo. Lui era prezioso per me,non era più un peso:i giorni delle delusioni erano per sempre conclusi.
Adesso,dopo un anno nel quale siamo cresciuti insieme e abbiamo attraversato momenti orribili della mia vita sempre l'uno al fianco dell'altra,lo ringrazio immensamente. Lui mi ha dato un assaggio dell'amore sincero,quello che noi umani non proveranno mai a fondo,quello unico nella sua semplicità. Pepe mi ha donato la sua fiducia,il suo cuore e la sua gioia pura. Mi ha trasformata da bambina egoista a ragazzina consapevole di quanto ancora ignoro. Il suo è stato un dono talmente grande che non l'ho capito subito ma che è il più importante che io abbia mai ricevuto.
Grazie Pepe,la tua umana🤚