Eccomi, avevo scritto un poema ieri e mim si è cancellato prima di inviarlo. Ci riprovo.
Grazie Gloria, lo avevo già letto e lo trovo profondamente realistico, di che ne dica Tiziano.
Io sono stata dall'omeopata e ho approfondito la questione. Mi ha spiegato che le situazioni sono varie.
C'è il caso, comune a molti adulti, di intolleranza più o meno conclamata al lattosio, quella che ti porta direttamente dalla "tazza di latte alla tazza del wc", per intenderci. E, in questo caso, o si sopporta, oppure si eliminano latte e latticini e si ricorre ai latti alternativi vegetali che, come detto, non contengono lattosio.
Poi si può essere intolleranti alla caseina, e anche qui si hanno problemi diciamo immediati.
Poi c'è invece il problema, lattosio e caseina a parte, che il latte vaccino è troppo ricco di proteine (fatto per far crescere a razzo un vitello che pesa tot e bla bla bla) e, per questo motivo, oltre a non essere strettamente necessario per il "nostro" organismo, in molti soggetti scatena problematiche semi croniche più o meno gravi: cefalee, stanchezza, poca energia, acutizzazione di stati infiammatori, problemi di pelle e via dicendo. Manifestazioni non necessariamente violente, ma diciamo persistenti, così persistenti da farci sentire non al meglio.
Mi ha però anche spiegato che, in linea di massima, il latte ha queste problematiche (quelle legate alle proteine) solo se assunto freddo. Se lo si cuoce o usa per cucinare cambia struttura e spesso non dà alcun fastidio.
Quindi, in soldoni, ognuno deve ascoltare il proprio organismo e saper rispondere di conseguenza con l'alimentazione che gli è più congeniale. Se poi si beve il latte una volta ogni tanto, non è la fine del mondo, non è da demonizzare a priori, ma bisognerebbe tenere conto delle suddette considerazioni.
Spero di non essermi impappianata nella spiegazione.