Da velista ti rispondo molto volentieri! In genere dobbiamo partire dal presupposto che i cani stanno bene ovunque con noi, basta che siamo in grado di proporre le novità in modo teologicamente corretto, vale a dire con calma, sicurezza e senza provocare ansia al cane (visto che il golden è già un pelo ansioso di suo). La barca è un luogo magico per il cane specie se predisposto all'acqua; ma è anche pericolosa e quindi bisogna insegnare al cane a stare fermo durante le manovre, e a spostarsi correttamente durante le virate (strambate in particolare). Il cane deve stare in pozzetto vicino al tambuccio e non sulle panche a meno che non siamo noi a chiederglielo; è sottinteso che a monte ci deve essere una buona gestione di base della risorsa spazio.
Spesso il cane si trova interdetto a superare la stretta e fessurata passerella: saliamo noi e lo chiamiamo, "vieni"; se non viene lo prendiamo in braccio con calma, lo portiamo in barca, gli chiediamo il seduto e lo premiamo (senza tante smancerie, un "bravo" detto con calma e abbinato au una carezza o bocconcino è più che adeguato. Lo stesso vale per la ripida scaletta che dal tambuccio porta al quadrato. Tempo un'ora e se abbiamo gestito la cosa con la calma, il distacco e l'autorevolezza adeguate, il cane diventa un perfetto marinaio.
Se la barca ha il teak e non vogliamo vederlo tutto rigato, possiamo usare le ghette da allacciare alle zampe; il cane si adatta a portarle con estrema facilità, vale il discorso sopra, dipende da come proprioniamo le cose.
Bisogni: se facciamo lunghe navigazioni dobbiamo insegnare al cane a sporcare sul pannolone; talvolta alcuni cani hanno difficoltà e trattengono all'inverosimile. Tranquilli, nessun cane è mai scoppiato! A un certo punto è giocoforza mollare gli sfinteri.
Bagno: se la barca ha la spiaggetta non c'è nessun problema, il cane sale sulla spiaggetta e poi sulla poppa, al limite aiutato. Nelle barche vecchie il problema deve essere risolto con la gruetta.
Se ci sono altri dubbi sono a disposizione!