Io penso che senza ombra di dubbio ci sono molte differenze tra un golden o labrador e un pastore tedesco o pt.
Ritengo anche che alcuni danni nel pastore tedesco siano dovuti ad una selezione non sempre corretta e volta a iper-tipizzare determinati tratti, sia fisici che caratteriali, ma è un altro discorso.
Se si incomincia a lavorare, bene anche con un cucciolo di pastore tedesco, e insegnargli più l'aspetto collaborativo che la sfida tra essere umano e cane, quando il cucciolo smetterà di essere tale e comincerà a diventare adulto, si avranno sicuramente meno problemi. In pratica, condivido il pensiero di Iaia nella parte in cui afferma che spesso siamo proprio noi umani, deviati dal concetto umanizzato di "dominanza/sottomissione", a commettere inizialmente degli sbagli, seppur in buona fede. Infatti, il concetto di dominanza ci riporta, spesso e volentieri, al conteso umano e sociale di gerarchizzazione militare, struttura che non è assimilabile al branco di lupi o canidi selvatici, come è stato dimostrato da diversi studi scientifici.
L'errata interpretazione di tali concetti porta i padroni a sfidare, spesso loro stessi per primi, il proprio cucciolo e l'esempio che ha riportato Iaia sulla ciotola è perfettamente calzante.
D'altro canto, sono convinto che non esiste una ricetta o formula unica che vada sempre bene per tutte le razze e nemmeno per diversi esemplari della medesima razza.
Pertanto, così come disapprovo le tesi come quella di Millan, e in genere la vecchia cinofilia, per cui ogni spiegazione viene ricondotta semplicisticamente al concetto di dominanza (il cane che ti cammina davanti è dominante, che salta addosso è dominante, che vuole dormire sul divano è dominante, ecc.), altrettanto non mi convincono le tesi per cui il metodo gentilista o quello cognitivista zooantropoligico, a seconda di quale scuola di pensiero si appartiene, vadano sempre bene.
Sicuramente, su un cucciolo di pochi mesi non applicherei metodi eccessivamente coercitivi o parzialmente tali come l'alfa roll, spesso utilizzati come mezzi preventivi che effettivamente correttivi e, comunque, se rapportati ad un cucciolo con una diagnosi (comportamento del cucciolo, intervento necessario dell'umano) non sempre attenta e corretta.