Scusa non sono un vet ma mi sfugge la logica del discorso.
Il cane ha una colite cronica, in ipotesi di origine alimentare, ed è negativo alle parassitosi più evidenti.
Ti prescrivo un diverso alimento + un sulfamidico (forse a scopo preventivo, dato che la colite crea una maggiore permeabilità della mucosa alle infezioni??? Mi sembra assurdo in un organismo già debilitato) e ti invito a tornare dopo una settimana per un altro esame delle feci.
Se la colite dura da tempo e l'esame era negativo la volta prima, cosa "spero" di trovare dopo una settimana di trattamento antibiotico, benché aspecifico?
Capisco eventuali ragioni di "efficienza" (per dare al paziente una risposta immediata, seguo contemporaneamente il trattamento di più ipotesi diagnostiche, peraltro non dimostrate), ma ho l'impressione che in mancanza di altre considerazioni qui il vet spari un po' al buio. Col rischio oltretutto che un trattamento antibiotico aspecifico crei ceppi resistenti nell'ipotesi di un'infezione.