guardate cosa ho trovato..è datato, ma sempre valido. Che tristezza infinita..
COMUNICATO ENPA
6 DICEMBRE 2007
ANIMALI PIGNORATI E MESSI ALL’ASTA COME LAVATRICI. APPELLO DELL’ENPA AI GIUDICI FALLIMENTARI
L’Enpa lancia un appello a tutti i giudici fallimentari d’Italia a non vendere più nelle aste giudiziarie animali d’affezione. Cani e gatti vengono spesso separati con la forza dai loro padroni per ripagarne i debiti. Gli ufficiali giudiziari li prelevano dalle loro cucce, spesso davanti agli occhi dei bambini che vedono così portar via i loro piccoli amici.
Lo choc emotivo è spesso terribile. Sia per i padroni separati a forza da “membri” della loro famiglia (molti sono infatti gli italiani che considerano tali cani e gatti), sia per gli animali che strappati all’affetto dei loro padroni, si ritrovano chiusi in gabbia, a volte per tempi lunghi prima di essere venduti all’asta proprio come si faceva con gli schiavi nei secoli passati. Per la legge, quindi, questi simpatici animali sono beni materiali, trattati alla stregua di un’auto o una lavatrice. Cagnolini e gattini, vengono sempre più spesso, battuti nelle aste giudiziarie di tutta Italia.
I casi più recenti si sono verificati nelle ultime settimane in Friuli, dove venti cuccioli di cane, ancora con i dentini di latte, sono stati venduti “col martelletto” ed a Parma dove oggi, 6 dicembre, sei cagnolini sono stati messi all’asta dall’Istituto vendite giudiziarie, perché i loro padroni sono falliti o hanno debiti che non riescono a pagare.
Gli animali sono quindi stati dichiarati “beni materiali” e saranno ceduti al miglior offerente come se fossero oggetti con la coda. Saranno battuti tra la vendita di una moto e un set di biancheria. Due cagnette messe all’asta oggi a Parma hanno un nome e tanto di microchip: Astra e Lara, sorelline di circa un anno, meticcie di pastore tedesco; la base d’asta sarà di 300 euro ciascuna. Rischiano seriamente di essere divise, dal momento che verranno vendute separatamente. Stessa sorte anche per due volpini e due bassotti, pignorati ai loro legittimi proprietari.
L’Enpa chiede ai giudici di tutto il Paese di non pignorare in nessun caso cani e gatti e di non disporre l’asta su animali da affezione. Perché gli affetti non si pignorano né si mettono all’asta.