Questo mi fa rabbia solo a postarlo, ma per la cronaca...
Firenze, in città cani in pericolo
escalation di esche avvelenateNel 2012 sono stati 21 gli animali colpiti a Firenze, quest’anno siamo già a 10: un caso alla settimana. Dall’Argingrosso allo Stibbert a San Domenico: si allarga la mappa delle zone infestate di trappole
di ERNESTO FERRARA
L’ultimo killer ha colpito nella zona dello Stibbert: esche avvelenate, forse metaldeide, un terribile lumachicida. Ci sono incappati due cani. Non è ancora chiara la natura dell’aggressione e le guardie zoofile dell’Enpa, l’ente protezione animali, mantengono il più stretto riserbo sulle indagini, ancora in corso. Ma la voce ha iniziato a girare vorticosamente tra i proprietari di cani e gatti del quartiere, apparso finora quasi indenne al fenomeno degli avvelenamenti.
La paura, dopo i terribili casi dell’anno scorso le polpette assassine all’Isolotto e in piazza Savonarola torna a crescere. E purtroppo non cresce solo quella. Pur in calo nel corso degli ultimi anni, in questo inizio 2013 il fenomeno degli avvelenamenti animali sembra vivere una brutta recrudescenza: ventuno casi in tutto il 2012 in città e già una decina da gennaio a oggi, in nemmeno 3 mesi, dicono i report in mano alla polizia provinciale. Si usano principalmente veleni per topi e pesticidi, ma c’è chi brilla per crudeltà seminando nei giardini o sui marciapiedi wurstel con dentro lamette o spugnette impanate e fritte che, una volta nello stomaco del cane, si espandono provocando vomito, spasmi, convulsioni. In taluni casi il rischio è la morte, specie se l’intervento non è rapido. E il dramma è che, specie nei giardini, il pericolo non è certo solo limitato agli animali ma può estendersi ai bambini che li frequentano.
Le indagini. «Su 45 dei 10 casi di questi primi mesi del 2013 sono ancora in corso accertamenti, solo gli esami dell’istituto di zooprofilassi potranno chiarire la natura delle aggressioni e delle sostanze velenose», avvertono dalla polizia di Palazzo Medici Riccardi. Ma il trend è comunque d’allerta e preoccupazione: «Certamente c’è un’evoluzione del fenomeno che nasconde un dato sociologico: sempre più spesso si colpiscono i cani per non colpire persone di cui ci si vuole vendicare, come vicini di casa o “nemici”», constata Lorenzo Di Vecchio, numero uno della polizia provinciale. E’ come una specie di transfert, della serie “tu mi hai rotto le scatole, non ti buco le ruote della macchina ma ti ammazzo il cane”. Non solo. «Sempre più spesso affiora, anche in ambito urbano, una specie di intolleranza omicida verso cani, gatti e uccelli: chi non sopporta le deiezioni canine sui marciapiedi, chi non tollera più il cane del condomino che abbaia troppo forte. La conseguenza è che spesso ci si trova di fronte a vili attentati».
Il boom. Gli agenti del commissario Di Vecchio seguono con attenzione ogni segnalazione e vanno cauti sui dati: «Occorre attendere il giro di boa di giugno per vedere i numeri e capire come e quanto il fenomeno è aumentato o se il dato si stabilizza», spiegano. Quel che però colpisce è che finora i casi di avvelenamento, seppur alcuni ancora da accertare, sono stati una decina in soli 80 giorni. Quasi uno a settimana, mentre nel corso di tutto il 2012 in città erano stati 21 e addirittura nella provincia di Firenze i dati parlavano di un calo di avvelenamenti: dai 127 casi del 2011 al totale di 92 nel 2012 fra cani, gatti e colombi. In calo, dice il dossier 2012 della polizia provinciale, anche il tasso di mortalità: 38 dei 92 animali colpiti in provincia non ce l’hanno fatta, il 41% contro il 55% di un anno prima. Segno che è aumentata la rapidità delle segnalazioni da parte di padroni e veterinari.
Le zone. Non c’è una mappa esatta degli attentati registrati in città nel corso del 2013: gli agenti dell’Enpa che lavorano fianco a fianco con gli uomini della polizia provinciale sia sul controllo che sulla prevenzione sono perfino restii a rendere note le zone a rischio per evitare psicosi. Gli ultimi avvelenamenti oltre alla zona dello Stibbert si sarebbero verificati all’Argingrosso e sulla collina di San Domenico. Nel 2012 è stato invece l’Isolotto il “ground zero” degli avvelenamenti animali in città: l’area cani del viale dei Bambini, osteggiata dai residenti, dove qualcuno ha pensato di piazzare polpette killer. Anche in piazza Savonarola sono morti 3 cani. E altre esche letali sono state piazzate in via Villamagna, a San Salvi, nella zona di Rifredi.
(21 marzo 2013) © Riproduzione riservata
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