Autore Topic: Storie tristi che possono diventare felici  (Letto 1656 volte)

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Offline NARNIA

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Storie tristi che possono diventare felici
« il: 13 Marzo 2013, 01:17:50 »
A distanza di un anno l'ho riscritto perché è diventata più grande aggiungendo alcune cose……. e forse valeva la pena ricordare com'era arrivata tra noi…….


Mia madre mi concepì in Inghilterra e, dopo un viaggio tanto disagevole e davvero stressante nelle peggiori condizioni possibili, e’ stata trasportata in Bosnia dove costava molto meno farla partorire.
Quando sono nata, dopo poco tempo mi sembrò che il mondo mi crollasse addosso: mi portarono via dai miei genitori, molto piccola, insieme ai miei fratellini, in un ambiente completamente diverso, lontano dalla mia mamma. Dove sono nata era uno strano ambiente stracolmo di gente che proveniva da diverse parti del mondo e io patii le pene dell’inferno. Nonostante tutto cercai di fare amicizia con tutti anche se ci facevano alloggiare segregati in angusti ambienti malsani. Vedevo molta sporcizia ovunque e avevo il presentimento che prima o poi avrei preso qualche brutta malattia anche perchè non mi davano altro da mangiare che strani intrugli maleodoranti. Io, comunque, cercavo sempre di adattarmi, come facevano gli altri compagni di sventura.

La permanenza in Bosnia per fortuna non durò molto. Un bel giorno mi fecero salire, insieme ai miei fratelli, in uno scassato furgone che squoteva da ogni parte procedendo a scossoni. Il viaggio non finiva mai. Nei primi giorni vomitavo continuamente sia per il viaggio in questo vecchissimo furgone, sia per i parassiti che, con tutta probabilità, mi avevano infestato. Spesso non mi facevano uscire neppure a fare i miei bisogni e quindi ero costretta a farmela addosso.
Oggi, non riesco neppure a pensare a quei brutti momenti ma, per fortuna, il mio carattere molto mite e comunque sempre ottimista e fiducioso, mi ha aiutato a superarli per non impazzire. Basti pensare a volte  mi trovavo perfino costretta a mangiare le feci pur di sopravvivere………..  mi abituai, insieme ai miei fratellini, anche a questo………

Quando finalmente il viaggio finì mi accolsero a braccia aperte due affettuose anziane ………..che mi assomigliavano. Mi affezionai presto a loro e ad un bambino molto amorevole e anche a quello che potrei definire “il principale”, dato che mi sembrava guidasse tutta “la baracca”. Per fortuna il mangiare era più sano di prima ma avevo spesso dei dolori gastro-intestinali, per quanto avevo subito, che mi facevano venire  il singhiozzo.
Purtoppo, presto mi accorsi della triste realtà. Venni rinchiusa, insieme ai miei fratelli in un luogo buio dal quale uscivamo solo per fare i nostri bisogni, per restare un poco con le anziane che mi assomigliavano e quando arrivava qualche persona estranea a trovarci. Quando aprivano il grande portone uscivamo tutti e ci arrivava una luce così intensa che faticavamo ad aprire gli occhi.
Ero felice di uscire e correvo subito incontro a tutti anche se non li avevo mai visti prima di quel momento anche perché questi forestieri erano sempre con noi molto gentili, ci dicevano parole dolci e ci accarezzavano. "il principale" poi era particolarmente affettuoso e ci prendeva sempre in braccio facendoci vedere bene da loro e facendoci giocare. Non mi pareva vero!
Ciò che però mi dispiaceva molto, è che quando arrivavano questi estranei poi, spesso, vedevo il gruppo dei tanti fratelli e sorelle diminuire di numero senza capirne il motivo, e io mi sentivo sempre più triste. Ci volevamo così tanto bene. Dove li portavano? Perché non tornavano più a casa?

Quando si aprì ancora, per l’ennesima volta, il grande portone e vidi la luce del sole, ormai eravamo rimaste solo in due sorelle. Venne ad aprirmi , come al solito, il bambino affettuoso che ci faceva uscire quando si vedeva della  nuova gente. Vidi una coppia, come ne avevo viste tante fino ad ora, ma ebbi come un “colpo di fulmine” e corsi subito incontro all’uomo che, non so perché mi attraeva, mi ispirava una grande fiducia, pur non avendolo mai visto prima. Non so perché ma mi rallegrai subito: mi dava uno strano senso  rassicurazione. Mi prese in braccio, come avevano fatto molti prima di lui. Mi accarezzava dolcemente mentre mi faceva vedere alla sua compagna la quale, titubante e timida, sembrava non avesse neppure il coraggio di toccarmi. Poi la coppia si mise a parlare con “il principale” e io mi stesi per terra ad ascoltarli mentre coccolavano la mia sorellina senza capire i loro discorsi. Ero un po’ triste perché non sapevo se ora sarei rimasta sola. Se l’unica sorellina che mi era rimasta non l'avrei più vista, se ne sarebbe andata come gli altri fratelli senza fare più ritorno……………..
La coppia disse al "principale" che se ne andava a pranzo, per pensarci. Ma su che cosa?

Io venni rinchiusa ancora nell’ambiente buio.
Poi venni a sapere che la coppia a pranzo, parlò molto di me e della mia sorellina. La signora era sempre molto titubante. Diceva che bisognava pensarci; che non era il caso di essere precipitosi; che la cosa andava ponderata. Il suo compagno la ascoltava ed annuiva ma, con la macchina si dirigeva senza indugio verso la mia casa. Lasciava parlare la sua compagna ma, in realtà, non vedeva l’ora di rivedermi. In cuor suo aveva già deciso!

Dopo circa due ore da quella visita, il bambino affettuoso venne ad aprirmi e io rividi con gioia la coppia  che mi era venuta a trovare. Corsi subito incontro all’uomo che mi aveva dato, fin dal primo momento che l'avevo visto, quella bella sensazione piacevole che si prova con le persone che senti che ti vogliono bene e che faresti qualsiasi cosa per renderle felici.
Dopo lungo confabulare con “il principale” fui adagiata con cura dentro uno scatolone su di una copertina. La signora mi tenne nello scatolone in braccio nel sedile anteriore della macchina per tutto il viaggio che durò parecchie ore.
Venne giù un acquazzone terribile che ricordo ancora tanto rumoroso, ma che non mi dava alcun fastidio per la vicinanza rassicurante di queste persone così affabili. Sentivo scrosciare la pioggia insistente sul parabrezza e sul tetto della vettura ma, tra le carezze più affettuose di queste persone, presto mi addormentai e rimasi così, tranquilla e serena, per tutto il tempo del viaggio.
Quando alla fine, aprirono la porta della macchina e iniziai a camminare sul nuovo terreno, nell’erba, ero estremamente curiosa di conoscere dove stavo e di prendere confidenza con il nuovo ambiente. Me ne andai subito in giro per il giardino senza ascoltare alcun richiamo mettendo in bocca tutto quello che trovavo per cercare di prendere confidenza col posto……….
Conobbi molta gente nuova che mi accolse nel migliore dei modi curandomi da tutte le malattie contratte in quell’ambiente malsano, dove ero cresciuta,  con flebo e antibiotici ed io non saprò mai come ringraziarli. Sento che darei la vita per loro e sono veramente felice quando sto loro accanto.
 Fin dal primo giorno sono vissuta in questa nuova casa con una persona anziana che mi riempie sempre di coccole e non sa più cosa farmi per farmi felice. Io la ricambio come posso aiutandola, portandole le cose: sacchetti, giornali, ciabatte e avvisandola non appena arriva qualcuno.
 Ancor oggi, spesso, viene a giocare con me, in campagna, il signore che mi venne a prendere con la sua compagna. Quando lo vedo l’emozione mi prende tutta e non so più cosa fare. Allora mi siedo buona buona, fremente, con il cuore palpitante, quasi senza muovermi dall’emozione, aspettando le sue carezze tutta tremante di gioia. Poi corro a più non posso ad avvisare tutti che è arrivato e vado subito in cerca di un regalo, di qualcosa da afferrare e portargli per fargli un omaggio, per dimostrargli quanto sono contenta. Spesso dorme in una casa accanto a quella dove dormo io. Alla mattina non vedo l'ora che mi aprano la porta della casa per andare a vederlo. Lo chiamo fino a che non mi sente e non mi viene ad aprire. Se non mi sente mi distendo accanto alla sua porta e aspetto senza mai muovermi per paura che se ne vada senza potermene accorgere.
Spesso mi porta in passeggiata per i campi o a tuffarmi nel fiume dove mi diverto un mondo. Poi lui se ne va come era venuto e mi lascia sempre in buona compagnia di persone che, devo dire la verità, non sanno più cosa fare per farmi star bene……….
Quando se ne va l’uomo che mi ha portato in questo nuovo mondo non so più cosa fare per trattenerlo. A volte lo tiro anche per la giacca……Lo accompagno fino alla macchina ma, quando vedo che non c'è più niente da fare, mi sento molto triste.  Lo seguo lungo la recinzione mentre esce con la macchina fino all'ultimo angolo del giardino, in cui posso vederlo, correndo di gran corsa e facendo sentire a gran voce il mio dissenso……all'inizio mi sento veramente sola, abbandonata, ma poi, per fortuna, mi passa e ridivento allegra anche perché so che, comunque sia, sono sicura che ritornerà…………………
« Ultima modifica: 13 Marzo 2013, 13:14:18 da NARNIA »
Quando ti guarda ti sembra dire: "grazie di esistere"......

Offline luna

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  • La felicità è desiderare ciò che si ha.
Re:Storie tristi che possono diventare felici
« Risposta #1 il: 13 Marzo 2013, 08:38:09 »
Mi hai fatto commuovere al pensiero di questo schifoso traffico di cuccioli da parte di questi mostri che per il denaro, sempre e solo per quello sfruttano dei poveri animali, facendoli vivere, più che altro sopravvivvere in condizioni impossibili. Tanti muoino, altri finiscono nelle case di chissà chi e altri, fortunatamente incontrano persone come voi che li riscattano per tutta la vita :smileys_0216: :smileys_0216: :smileys_0216: :smileys_0216:


Cristiana e Luna


Offline orsidanna

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  • .... camminiamo insieme....
    • trekking a bologna
Re:Storie tristi che possono diventare felici
« Risposta #2 il: 13 Marzo 2013, 10:09:00 »
vabbè... non vale... lo sanno tutti che sosssssensibbbbileeeeeeeeeeeeeee

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Offline NARNIA

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Re:Storie tristi che possono diventare felici
« Risposta #3 il: 16 Marzo 2013, 23:15:39 »
Cosa ne pensi?
Quando ti guarda ti sembra dire: "grazie di esistere"......

Offline Giulia.

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Re:Storie tristi che possono diventare felici
« Risposta #4 il: 17 Marzo 2013, 07:58:04 »
La vostra Nina ha passato un'esperienza terribile, come tanti altri cuccioli destinati al traffico degli animali.
Fortunatamente l'avete salvata, ma l'uomo che ve l'ha venduta è stato denunciato? Può darsi che tanti altri pupi non abbiano la stessa fortuna..

 


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