Allora, ieri siamo stati dal Vet per l'antirabbica e per una visita di controllo, Marty sta benone

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Con l'occasione abbiamo parlato anche della castrazione.
Il discorso sembra molto complesso, come in tutte le cose, non tutti la pensano allo stesso modo:
Per quanto riguarda il lato clinico e salutare il mio Vet sostiene che con la castrazione diminuisca la percentuale di rischio di tumori alla prostata. Lato da non sottovalutare assolutamente.
Per i Veterinari Comportamentalisti sembra che il maschio castrato riscontri problemi di socializzazione (non mi ha saputo descrivere quali siano questi problemi, ma mi ha dato il nome di una Comportamentalista di sua conoscenza che sostiene questa teoria), io pensavo che fosse esattamente il contrario, cioè maschio sano = fughe d'amore e risse per la femmina, ma pare che questo dipenda molto anche dal carattere e dall'educazione.
Per il "quando", anche qua ci sono scuole diverse di pensiero. Alcuni sostengono che bisogna farlo il prima possibile in modo che il cane non abbia "memoria di quando era un maschio con tutti gli attributi". Altri, come anche voi, sostengono che sia meglio farlo una volta terminato lo sviluppo psicosomatico.
Il mio Vet sostiene che non esiste un protocollo che va seguito per tutti i cani, ma bisogna vedere anche il carattere del nostro peloso. Ad esempio se fosse un "assatanato" che tenta di montare qualsiasi cosa o chiunque in continuazione, l'ipotesi dell'operazione si concretizzerebbe prima, magari.
Le conclusioni, dopo un lungo discorso, sono state le seguenti: ovviamente aspettiamo ancora, perché Marty è molto piccolo. Poi, man mano che cresce, vediamo il suo approccio con la sfera sessuale, a quel punto decidiamo il da farsi.
Ma non vi nego che sono molto propensa per farlo, magari tra un paio d'anni, proprio per evitare il rischio di tumori alla prostata, a questo punto è questa la cosa che mi preme di più. Sempre che la ricerca e il progresso non facciano crollare anche questa teoria.
Sto notando, come è giusto che sia, altrimenti non ci sarebbe progresso, un crollo di ipotesi saldate da anni e anni di studi. Ad esempio ora i Comportamentalisti non parlano più di "dominanza" nei cani, guai a dire questa parola! Mentre, leggendo alcuni libri, neanche troppo datati si spiegano perfettamente le basi della dominanza nei cani, con la discendenza dai lupi ecc... (scusate l'OT era un pensiero ad alta voce). Ovviamente, nei casi clinici non si tratta di teorie, ma di dati documentati.