Io quando era piccolo avevo provato l'antitraino e non andava bene sia funzionalmente (Tobia aveva imparato a tenere una postura in perfetta opposizione alla linea di tensione, per cui continuava a tirare procedendo tutto storto, con grande stress per scheletro e articolazioni) sia motivazionalmente (essendo "capatosta", riuscire ad opporsi alla mia contro-trazione lo incoraggiava).
Solo con paziente lavoro sulla dominanza (precedenza alle porte, cambi di direzione repentini, arretramenti) e poi con più precisi ordini di posizione (al fianco, seduto, avanti al piede, etc.) e un prudente uso del guinzaglio a strozzo (ma qui so che sono fuori dal coro) sono riuscito, e non ancora del tutto, a tenerlo al passo; ma è ancora un adolescente in tempesta ormonale e sono fiducioso

In generale, comunque, ed è quasi una banalità, lui tira quando stare al passo è meno interessante di ciò che in quel momento richiama la sua attenzione: l'educatore dovrebbe sapere che tutto parte dal sapersi rendere più interessanti ai suoi occhi di qualsiasi novità. Infatti prima di iniziare a tirare spesso mi guarda come per chiedere: "Hai qualcosa di meglio da propormi?". E dal mio punto di vista solo quando la risposta è sì la sua condotta è davvero gratificante, qualsiasi altro strumento, anche il più efficace, è solo la rimozione di un fastidio.