Autore Topic: IL CANTANTE E L' UOMO DIFFIDENTE  (Letto 1479 volte)

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Offline Saba

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IL CANTANTE E L' UOMO DIFFIDENTE
« il: 31 Ottobre 2012, 19:19:59 »
visto che faccio il Liceo Classico e amo scrivere, provo a inventarmi qualcosa per i nostri amici a 4 zampette...


Il sole tramontò anche quella mattina con la sua brillante colorazione, che diede in breve tempo luce alla giornata primaverile che si prospettava essere positiva e senza pioggia. Di animali, non ce ne erano in giro, perché, sapevano che gli uomini non li amavano molto... così, rimanevano nascosti nella foresta. Ogni mese, il re mandava un uomo e una donna di prigione a controllare gli animali che non osavano uscire e pochi di questi umani inviati, tornavano da quella visita. Tutto il regno odiava quelle creature e le disprezzava, perchè avevano odore sgradevole e erano spaventosi. Nessun uomo sulla terra non si era mai avvicinato alla foresta, se non quei poveracci che non si sa che fine facessero... probabilmente svenivano appena entrati, per la paura che provavano, erano rarissime le fonti che certificassero il contatto tra un umano e un animale. Anzi, non ce ne erano affatto. Anche quel mese, la bacheca comune della città assegnava a due galeotti il compito di recarsi al bosco.

Dalia, si svegliò, si lavò, e uscì di casa per vedere chi sarebbero stati coloro che sarebbero andati in missione... la ragazza viveva da sola, era stata abbandonata da giovanissima e provava un fortissimo sentimento di solitudine, che nessuna persona era mai riuscita a colmare. Credo che fosse l' unica nella città a non temere poi così tanto di andare nella foresta, anche perchè era una ragazza avventurosa, con i suoi ricci capelli rosso porpora e quegli occhi verdi, che trasmettevano coraggio. Andò a comprare del pane dal fornaio. Lì, tre anziani raccontavano le loro giovinezze ed esperienze che probabilmente inventavano lì per lì.
-Era una bestia feroce.... aveva denti affilati, un pelo lungo e color della sabbia e quel suo sguardo era pieno di cattiveria. Pensa, voleva mangiarmi così io ho raccolto un bastone e l' ho scagliato verso di quel diavolo, che lo ha rincorso pensando fossi io...
-credo di averla vista anche io quella bestia feroce: pensa, appena mi sono inoltrato nel fitto della foresta, mi voleva addirittura assalire e quella sua lingua biforcuta, era bagnata e molliccia e mi mangiava le scarpe... così come son arrivato a casa le ho gettate via, subito!
-hai fatto benissimo! Quel liquido schifoso e maleodorante che hanno sulla lingua, se entra a contatto con la pelle, ti trasforma in uno di loro! Un mio lontano cugino.... beh ne è morto!
-oh mamma mia! vedi, allora son stato bravo!

Dalia, si allontanò, incuriosita e divertita allo stesso tempo. Moriva dalla voglia di vedere quelle bestie tanto cattive che raccontavano gli anziani del villaggio!
allora, la solitudine la riportò sulla sua consueta strada... però, le venne un' idea alquanto strana... il suo cammino dinamico, si deviò e la ragazza prese il via verso il castello del re. Voleva tutti i costi vedere quell' animale! Parlò con il segretario del re:- voglio rendermi volontaria al posto di uno dei due galeotti! - disse con evidente decisione. Il segretario, pensò fosse pazza e le accordò subito il diritto... arrivata a  casa, preparò la sua borsetta... vi mise una salsiccia e un po di acqua... partì l' indomani mattina alla buon' ora.
Il sole era altro in cielo e lei era in strada, insieme all' altro condannato. Al suono della campana reale, partirono nel folto del bosco. Camminarono per un paio di metri, finchè non si trovarono in una radura. Un' ombra invase la quiete di quel luogo. Il galeotto, non sorresse alla paura e cominciò a correre, urlando come un' indemoniato. L' animale color sabbia, cominciò a corrergli dietro, finchè Dalia, furbescamente, prese dalla sua borsa la salsiccia e gliela rivolse contro. L' animale, si rivolse a Dalia, che sventolava in aria quella deliziosa salsiccia. La lanciò e l' animale cominciò a abbaiare e ululare.
-Animale cantante!- disse poi nel sentire quello strano verso.
Il galeotto era sparito nel nulla. La ragazza riprese la via del ritorno e a grande stupore del villaggio tornò a casa sana e salva. Fecero una festa in suo onore quella sera. Balli, canti e festoni per la prima sopravvissuta alla foresta delle belve. Raccontò a tutti di quel animale che sembrava CANtare...
L' indomani, si svegliò di nuovo presto e andò di nuovo nel bosco con acqua e salsiccia. Stavolta, non rivide quel animale cantante. Vide un suo simile che riposava all' ombra di un pino... il piccolo, cominciò a leccarle le mani, che senza troppa paura, lo accarezzavano. Era strano... il suo pelo era color oro e di lunghezza media... gli lasciò la salsiccia. Si allontanò e una fitta pioggia, cominciò a bagnarle i capelli. Tornata a casa, entrò e, per la stanchezza non si accorse di cosa aveva dietro di se. Aprì la porta per raccogliere le sue scarpe da fuori e vide quella pallina di pelo dormire sullo zerbino. Si spaventò subito. L' aveva seguita?! ...

L' indomani, la sua amica, si recò a casa sua a svegliarla... e vide che giaceva sul suo letto... e che in 'cantante' dormiva su di lei. Ebbe paura che l' avesse uccisa e corse subito a chiamare gli anziani del villaggio. La videro e decisero di mandare via dal villaggio entrambe, per paura che portassero malattie al villaggio. Entrambe si incamminarono. Dalia, era arrabbiata, perchè per colpa di quella palla di pelo, ora non aveva più casa! Quest' ultima, invece, la seguiva dovunque e l' aveva adottata come madre. Si misero a dormire sotto un albero. La pioggia cessò.

La mattina dopo, trovata della legna, Dalia si costruì una capanna: la cantante, la seguiva ancora e così come Dalia di fermava, così faceva anche lei. La capanna era finita, si addentrarono. Quella notte, dormirono vicine.
-Cantante, non mi piace! Can... can... allora, tu sei una cantante e... e... aspetta: cante!... cane! Si, cane mi piace! D' ora in poi, sarai il mio cane!-     
 Anche quella sera si sentiva sola... la solitudine consueta di una vita in solitudine! Il 'cane' dormiva fuori. Decise di farlo entrare... si addormentarono l' una abbracciata all' altra e il calore dei loro cuori si fondeva in una notte serena e tranquilla.

La mattina dopo, si lavò la faccia, e non si sentì più sola come al solito: la piccina aveva colmato quel vuoto silenzioso delle sue giornate.
Si recò presso il villaggio, insieme alla piccola indesiderata pelosa.
La gente bisbigliava spaventata e tutti si chiusero nelle loro case. Si sedettero al centro della piazza. Erano passati 2 giorni e tutti credevano che Dalia fosse morta a causa del 'cane'! si affacciarono e videro che giacevano insieme. Li mandarono alla corte del re. Il sovrano stesso era diffidente. La ragazza si inchinò e il re si allontanò dal 'cane'.
-Ebbene, suddita, mostrami cosa fa questa bestia!- disse con disprezzo.
Si sedettero vicine. Iniziarono a giocare assieme e rincorrersi. Il re, vide l' amore che scorreva tra gli occhi dei due esseri e si sciolse. Da quel momento in poi, decise che gli animali, sarebbero stati liberi di vivere nel villaggio con gli umani.
Soprattutto i 'cantanti', che divennero molto amici degli umani.





ecco una mia operetta! scusate il finale un po scontato ma devo correre dalla piccola che sta sfinendo papà e mamma!  :D spero la leggiate e vi piaccia!

Offline Saba

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Re:IL CANTANTE E L' UOMO DIFFIDENTE
« Risposta #1 il: 31 Ottobre 2012, 19:47:18 »
Mi dispiace per le ripetizioni... Mi ha fatto piacere scrivere per voi! Credo che ve ne posterò di altre più in la...  :D spero ancora che vi piaccia!

 


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