Concordo in pieno! Purtroppo però molte persone, secondo me, non si sono fermate a riflettere e a valutare in maniera approfondita tutta la questione, sono state mosse più dall'onda dell'emozione del momento e dal clamore suscitato dalla vicenda che da una reale ed intima volontà di dare una nuova vita a questi poveri sfortunati. Non hanno minimamente valutato tutto il percorso "riabilitativo" che avrebbero dovuto intraprendere, hanno pensato, magari in buona fede, che un po' di affetto, una cuccia calda e un buon pasto sarebbero stati sufficienti per superare tutto. E invece non è così, o si è già esperti cinofili (non a parole, ma nei fatti) o bisognava a priori già mettere in conto la necessità di essere seguiti da educatori e comportamentalisti Professionisti e questo comporta tempo, denaro e molta pazienza, perché il percorso per questi cagnolini è, nonostante la liberazione da quel lager, ancora tutto in salita. Anch'io avevo pensato di chiedere l'affido di un beagle di Green Hill (oltretutto abito a 20 minuti da quel postaccio) poi però, parlandone anche con mio marito e con degli amici, ho riflettuto che per la mia situazione attuale, lavorativa e familiare, non avrei potuto seguirlo adeguatamente e ho lasciato perdere....