Vi ringrazio tutti, di cuore.
Come stai Maria?
Isa, sono tanto tanto stanca ma serena. Mercoledì sera mi han chiamato dall'ospedale perché papà si aggravava ed era molto agitato; così ho mandato a casa la buona signora che lo assisteva di notte e son stata accanto a lui fino alle 6 del giovedì, tenendogli la mano. Sembrava veramente che avesse paura. Poi la morfina ha fatto effetto, gli ho dato un bacio. Ho preso mia mamma e qualche nipote e siamo andati al funerale dello zio, a 130 km di distanza. Abbiamo abbracciato nel pianto e nel sorriso la famiglia, siamo ritornati alle 14. Verso sera lui ha smesso di soffrire; veramente, sono serena perché l'abbiamo visto soffrire troppo. Siamo rimaste vicino al suo letto noi tre sorelle con la mamma. Abbiamo pregato accanto a lui, nella stanza dell'ospedale dove da tempo era da solo. Si è aperta piano la porta, e l'infermiere più gentile del reparto, Antonio, è entrato con una gerbera rossa. L'ha posata sul letto con un biglietto di saluto. Siamo stati accompagnati con umanità dai medici e dagli infermieri: la mattina dopo il medico che aveva operato mio papà ha telefonato a mia mamma con parole di vicinanza e rispetto verso la premura con cui non avevamo mai lasciato solo mio padre in ospedale.
Lo saluteremo martedì, perché domani due nipoti hanno esami universitari. Ho avuto modo di leggere molto la Bibbia, in questo periodo, e ho scelto le letture per la liturgia, ho scritto le preghiere che mi sembrano meglio ricordare mio papà, un uomo schivo, integro e coerente.
Ne ho scritta una per per i malati ricoverati negli ospedali, perché possano, come lui, avere cure attente e rispettose da parte di medici e di infermieri solleciti e disponibili, e ricevere il sollievo della presenza dei propri cari. E penso anche al tuo papà, Isa.
Ma soprattutto ho scelto il Salmo, perché mio padre era architetto, e c'è un testo che rispecchia tanto lui, la sua onestà, la vita che ha generato, che si esprime nella bellezza e nell'energia di sette splendidi nipoti.
"Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella...
Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa".
Ci sono mancati, in questo periodo, i pranzi familiari intorno alla tavola della nonna. Ieri sera ci siam trovati tutti a cena da me.
E papà era con noi.