vi regalo un altro capitolo
CAPITOLO 11
Il tempo scorre veloce, ormai ho sei anni, tanti avvenimenti in questo lasso di tempo, la sorella umana un bel giorno se ne e’ andata via da casa, mi ricordo che c’e’ stata una gran festa e pure a me m’avevano pettinato tirato a lucido e messo il mio fiocchetto piu’ bello, mi hanno spiegato che andava a formare una nuova famiglia, anche se non ho ben capito il concetto, ma che ogni tanto sarebbe tornata a trovarci.
Ed infatti e’ tornata, le prime volte da sola, con quello che chiamano il suo marito, ma l’ultima volta avevano con loro un cane, si avete capito bene un cane, e’ ancora un cucciolo, ma gia’ vedo che razza d’antipatico sia, gia’ com’e’ entrato ha iniziato ad abbaiarmi contro, poi e’ corso a fregarmi il mio polletto di plastica, io guardavo i miei non sapevo se potevo reagire e mettere in riga l’intruso o far finta di nulla. Nessun segnale m’arrivava in merito, cosi’ mi son ripreso il mio giochino ho tirato una mezza ringhiata al piccolo tanto per fargli capire chi comanda e me ne sono andato in cuccia.
Niente il pestifero veniva a darmi il tormento, era un abbaiare continuo, veniva a farlo fin sotto il mio muso, inutilmente cercavo con lo sguardo di far capire ai miei di togliermelo di torno, anzi i miei sembravano divertirsi, ed intanto il demonietto peloso continuava a tormentarmi. Poi finalmente hanno salutato e se ne sono andati ed io ho potuto riprendere possesso dei miei spazi e della mia tranquillita’, non credo che andremo mai d’accordo io e quel mostriciattolo.
Il fratellino umano invece e’ sempre a casa, credo che nel frattempo sia pure cresciuto, perche’ ora e’ alto quasi quanto papa’, la domenica andiamo ancora a vedere le sue partite, ed ormai ho appurato che con quella palla la a me non mi faranno mai giocare, comunque e’ sempre un’occasione per girare posti nuovi, fare nuove conoscienze e soprattutto stare assieme ai miei genitori che adoro.
Ultimamente poi c’e’ un rituale solo mio e di papa’, questo avviene il sabato e la domenica che per gli umani sono giorni di festa e non lavorano, il rituale consiste che usciamo io e lui da soli, passeggiamo, andiamo in un posto chiamato giornalaio, dove papa’ compra dei fogli di carta che legge(a forza di vederli pure io ho imparato a leggere), poi ci rechiamo in un altro posto pieno di buoni odori, si chiama bar, qui papa’ prende un liquido nero chiamato caffe e a me da un bel biscotto, qualche volta addirittura due, come mi piace questo rituale.
Oggi pero’ si respira un atmosfera strana in casa, la sorella umana e’ arrivata da sola col mostro, ha fatto un saluto veloce ai miei genitori e se n’e’ e’ andata, ehi il mostro e’ rimasto qua, vorrei correrle dietro e dirle che s’e’ dimenticata di riprenderselo, niente la porta e’ chiusa ed io non arrivo alla maniglia che la fa aprire.
Mi sta guardando, con quel suo muso da impunito, sembra sempre abbia un ghigno sarcastico, giuro che se comincia ad abbaiarmi contro lo trito, vado verso la cucina e lui mi segue, ho capito l’aria che tira, meglio se vado a nascondere tutti i miei giochini, gli do un ringhio d’avvertimento, cosi’ che capisca che non mi deve seguire, niente non recepisce ed ecco mi sta fregando la palletta di platica gialla la mia preferita.
Non lo permetto attacco e lo mordo all’orecchia, ma che fa la belvaccia? Reagisce cerca di mordermi? Ora lo concio io,
Dobbiamo aver fatto un gran polverone perche’ e’ arrivata di corsa mamma e ci ha separati, non capisco m’ha pure rimproverato, mi sta dicendo che quello e’ piu’ piccolo e che lo devo lasciar giocare, ma sono le mie cose, perche’ non s’e’ portato le sue? sono offeso.
E’ sera papa’ e’ tornato dal lavoro, siamo andati a fare un giro tutti insieme, il mostro non la finiva piu’ d’abbaiare, a chiunque pure al nulla, m’infastidiva le orecchie, poi abbiamo cenato, fortunatamente ha le sue ciotole e non prova nemmeno ad avvicinarsi alle mie, ho sonno e gia’ sto pregustando il momento in cui me ne andro’ a nanna assieme a mamma e papa’, spero che lui lo facciano dormire in balcone.
Le cose non stanno andando cosi’, io e mamma siamo nella nostra camera, ma papa’ e’ andato in un’altra stanza col mostro, non e’ giusto papa’ e’ mio perche’ deve starci lui, s’e’ alzato anche il vento ed hanno pure chiuso la porta del corridoio, cosi non posso andare neanche a sbirciare.
Non riesco a dormire sono arrabbiato, sapere che il mostro e’ la che dorme con papa’ mi da un profondo fastidio, ma ecco una folata di vento piu’ forte ha fatto aprire la porta, ora corro a vedere, rivoglio papa’ mio.
Il mostro mi ha sentito arrivare e mi si e’ lanciato contro, ma ora facciamo i conti, stavolta gliele suono e gli faccio passare la voglia di venire a casa mia.
Risultato finale sono finito in castigo, il nostro litigare ha svegliato i vicini che si sono lamentati, ed io ora sono in punizione(niente biscotti) pero’ una cosa positiva c’e’ il mostro e’ tornato a casa sua.