lo fa sia con me che con mio marito (gli unici a sgridarlo)
di solito ci abbassiamo un po' con la schiena verso di lui, lo guardiamo minacciosi (si fa per dire
) e gli puntiamo il dito dicendogli "BASTA". il gesto del dito puntato lo usiamo solo per i rimproveri, a volte funziona ma altre volte che magari è più intestardito no.
Magari la parola "Basta" è un po' troppo lunga, sarebbe meglio utilizzare un "Ah-ah" o "Ah" come sorta di ammonimento (una specie di cartellino giallo) e il "No" come una totale disapprovazione (cartellino rosso) e quindi da usare con parsimonia. Ovviamente accompagnato dal corpo come hai descritto tu, più sguardo accigliato e ben visibilmente (per il cane) contrariato.
Se il "Basta" lo utilizzate per interrompere il gioco, conviene dirglielo non in modo punitivo (quindi senza la rigidità del corpo, ecc.) e ormai cambiare parola, meglio un "finito" fatto con gesti ampi delle braccia, in modo rilassato, e poi andare via a fare qualcos'altro (le nostre faccende quotidiane).
Questo in linea generale, come consigli.
Per il fatto che lui abbai dopo il rimprovero, accertatovi che non debba soddisfare una necessità primaria (uscire per fare i bisognini o manca l'acqua nella ciotola). Potete adottare diverse soluzioni a seconda delle risposte di Milo.
1. Fare un passo verso di lui con il corpo ancora più rigido, lo sguardo molto più aperto e accigliato in senso di disapprovazione e dire qualcosa di molto-molto breve (un "Ah") oppure nulla ancora. Insomma, apparire più contrariati ma senza eccitarlo parlandogli.
2. Chiedergli di fare un esercizio (un seduto) dargli una pacca affettuosa e andare via.
3. Ignorarlo finché non smette.
I primi due con Lasko funzionavano alla grande. Solitamente lui faceva un verso vicino all'abbaio quando voleva per forza giocare anche se non era il momento. A quel punto se il mio rifiuto non era sufficiente, mettevo in atto una delle prime due strategie e andava benissimo. I primi tempi, capendo che la sua era una richiesta di attenzione e di gioco/attività, dopo che stava un po' tranquillo, lo premiavo facendo giochi o portandolo fuori, anche se era un'extra. In modo tale da rafforzare in lui il concetto che se mi ascolta comunque gli andrà sempre bene.
Ora non occorre più, capisce già quando sono impegnato a fare altro e non insiste.
Ci sarebbe anche la c.d. punizione fisica, come ultima spiaggia, derivante dalla teoria c.d. tradizionalista (di cui parlavamo nell'altro topic).
Lo spiega Valeria Rossi nel suo blog e consiste nel simulare il morso della madre con una presa al collo o al muso con le mani.
Io, nonostante stimi la Rossi e mi trovo d'accordo con lei su molte cose, su questo aspetto non mi ci ritrovo completamente.
Ritengo che i cani sappiano distinguere perfettamente un cane da un essere umano e un morso di un cane, da una mano di un umano che gli si stringe addosso.
Per quanto mi riguarda risulterebbe uno scimmiottamento inutile per il cane, non saprei nemmeno come modulare la stretta della mano e probabilmente, anziché calmare il cane (che sarebbe l'obiettivo), gli trasmetterei ulteriore stress e/o eccitazione.
Qui l'articolo della Rossi, ove in tutta la prima parte mi trova d'accordo:
http://www.tipresentoilcane.com/2013/04/18/picchialo-col-giornale-arrotolato-me-lha-detto-miocuggino/Qui la parte dell'articolo con cui non sono d'accordo:
"In questo caso diventa lecito l’uso della “punizione”, che però potrà benissimo limitarsi alla sgridata: in casi proprio estremi si può arrivare anche alla “punizione fisica”… che il cucciolo dev’essere in grado di recepire come tale, e non come l’espressione di una violenza terrorizzante, ma anche incomprensibile.
Le giuste punizioni fisiche, quindi, sono i gesti di forte dominanza come la “presa di collo” o la “presa di muso”.
Entrambe prevedono l’uso della mano umana, che però non verrà temuta perché si comporterà come la bocca della mamma, capace di somministrare coccole ma anche di bloccare il cucciolo quando fa troppo il furbo.
Se la nostra mano diventerà una “bocca” che agisce in modo “canino”, il cucciolo capirà e la rispetterà (non è che “la scambi per una bocca”, cosa ovviamente impossibile come ripetono ad ogni pie’ sospinto i gentilisti: ed hanno ragione, perché il cucciolo vede benissimo la differenza tra bocca materna e mano umana. Però capisce il gesto, il blocco fisico che gli imponiamo: perché “bloccare” – e non “menare” – è ciò che fa la mamma ed è ciò che possiamo fare anche noi)."Non si riesce, infatti, a comprendere in che modo il cucciolo debba capire la differenza tra mano e morso e dunque rispettare la prima, e non ho mai visto arrivare una madre al punto di mordere un proprio cucciolo. Le basta un certa postura del proprio corpo per comunicare immediatamente con il suo piccolo. In genere poi le mamme canine non hanno le stesse regole nostre, insomma se i cuccioli giocando scavano in giardino o rompono un vaso non vanno certo a sgridarli.