sono d'accordo con titty59: anche per me la questione non è così drammatica. sarà che ci sono già passata con mia figlia
...ma sono dell'idea che socializzare voglia dire anche questo: ammorbidirsi, non impuntarsi troppo. non sarà per un bocconcino in più o in meno che travieranno i nostri cani, così come non saranno le caramelle della zia o la televisione dei nonni a trasformare mia figlia in una peste viziata
ieri abbiamo fatto una festicciola qui a casa e avevo due alternative: isolare nala in una stanza per evitare che ricevesse (volontariamente o meno) alcuni interessanti bocconi o lasciare che rimanesse con noi e che, come noi, si pappasse un po' della roba buona che c'era in tavola. ho chiaramente optato per la seconda e non me ne sono pentita nemmeno quando il padre di un mio amico ha ammesso candidamente di averle passato soto il tavolo un assaggio di tutto quello che mangiava. beata sincerità.
sono dell'idea che non siano le eccezioni a formare i caratteri, bensì la norma. per una festicciola con annessi strappi alle regole, non casca il mondo. quello che fa la differenza è quello che nala vive nella quotidianità (pappa buona, niente bocconi allungati dal tavolo, ecc). del resto, la festicciola di ieri è stata un'eccezione anche per noi umani: se mangiassi tutti i giorni la quantità di calorie che ho ingurgitato ieri peserei 300 chili e il mio fegato mi avrebbe già abbandonata
quindi: eccezione per eccezione, mi sembra giusto che TUTTI partecipino!
per il discorso bocconi avvelenati, purtroppo sarò fatalista ma credo che ci sia ben poco da fare. nel mio quartiere l'allarme bocconi avvelenati è praticamente costante e conosco personalmente persone che hanno perso o quasi perso i loro cani in questo modo terribile. però ho capito che, per me, non ha senso vivere nel panico. cerco di controllare nala e di insegnarle come posso a non mangiare nulla da terra, certo, ma non voglio che il panico condizioni le nostre uscite, altrimenti non sarebbe vita.