Autore Topic: allevamento e selezione  (Letto 152709 volte)

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Offline Giancarlo&Brad

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #195 il: 07 Febbraio 2013, 16:47:52 »
Durante la pausa pranzo, sono andato a casa ed ho detto ad Artu' "vieni andiamo a lavorare", m'ha guardato con gli occhioni languidi, s'e' messo seduto, s'e' grattato, poi s'e' sdraiato e s'e' messo a dormire. ?-?-? ?-?-?
 
Ho forse un golden messicano?
mi fai morire... em_052 em_052 em_052

Offline kayli

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #196 il: 07 Febbraio 2013, 17:01:22 »
Vedi,quello che dicevo pero' e' che per assai spiacevole per te possa essere l uomo ha da sempre plasmato il cane per lui e per i suoi comodi e non viceversa...altrimenti sarebbe ancora un lupo...il Golden ( e molti altri) e' nato per cacciare in un epoca in cui la caccia era popolarissima,quasi vitale.Ora non lo e' piu' anzi tanti come me la odiano visto l inutilita' della pratica.. ha veramente senso continuare ad allevare queste caratteristiche??? Perche',diciamocelo chiaro, riportare una bestia ed andare a caccia comportaun certo inrozzamento del Golden per come lo conosciamo.. magari ti fai una passeggiata e ti scappa e prendere un uccello o un coniglio (se vivi in campagna),viene a contatto e si abitua al sangue,ecc. No,i 9900 possessori di cui parlava Kaffa non lo vogliono..che senso ha?? Se non oggi,domani,si estinguerebbe naturalmente..Ma tu vorresti veramente un Golden meno affettuoso,piu' rude e aggressivo,piu' "cattivo" (per forza se va a caccia con il proprietario) con altri animali che trova,insomma piu' da caccia ? Lo stesso riporto che citi e' secondo me importante.Nella linea d allevamento "family" la caccia all animale e il riporto del cadavere e' trasformanto in gioco "cerca e riporta la pallina" Cosi' mantiene le sue caratteristiche "adattandole"all epoca in cui vive.
Tu mi dirai.perche' allora non prendere un altro tipo di cane? Ti rispondo senza ipocrisie.Per l estetica.Perche' e' bello e anche buono.Perche' e' intelligente ed ascolta.Perche' impara i comandi.Ma ancora per l'estetica.Questo e' cio' che ci porta ad amarlo.Non dico che tutti la pensino cosi',ma secondo me la maggior parte si.Tranne pochissimi,chi quando si prende un cane PRIMA legge tutto su di lui e DOPO guarda estetica,taglia,ecc.?
Ti dico la mia.
Io amo il Maremmano,fin da piccolo.Ma non ho mai potuto averlo.I miei,ignoranti anche su che tipo di cane sia,mi dissero sempre "mai un cane grande"(altro parametro che spesso viene prima di ogni altra cosa, la taglia,lo prendo piccolo perche' "ci sta in casa" o "grosso" perche' ho un giradino grande..)
Ok.Poi ho capito che cmq avrei faticato a gestirlo per la sua indole.E ci ho rinunciato.
Ora nel Golden cerco il manto chiaro e alcuni tratti di similitudine con il Maremmano perche' i miei canoni estetici son quelli.E non c'e' nulla da fare.Certo,non deve valere SOLO quello,bisogna poi conoscere bene i suoi tratti ed essere sicuri che per i prossimi anni siamo pronti a un certo tipo di cane con certi bisogni innati e certe attitudini(che tra l altro non sono sempre cosi' chiari..so di Golden iperattivi e di altri pigroni) ma sono questi che si adattano poi alla nostra vita e non viceversa
Le razze sono nate per questo e naturalmente mutano.L uomo le muta.Ti diro',trovo rassicurante il fatto che sempre piu' cercano un cane per i loro figli,per la famiglia,per avere un amico anche nelle razze da caccia perche' questo vuol dire che forse ci stiamo evolvendo.. piu' amore e meno spari.. :smileys_0244:
E con il tempo se addolciscono anche razze ritenute da alcuni "pericolose" come i Rott o i Dobermann (mia sorella ne ha uno dolcissimo) per me,tutto di guadagnato,meno polemiche sui cani meno danni agli uomini ::SLURP::
Penso che alla fine ne guadagnamo tutti,cani in primis  ;D :smileys_0280:


spero che tu non ti offenda, ma mi viene proprio dal cuore e non posso trattenermi dal dirti che hai scritto una massa di fesserie.
andiamo per ordine, i miei cani non sono rozzi perchè riportano uccelli e vanno a caccia, o perchè entrano in contatto con il sangue, tant'è che se trovano animali vivi e riescono ad acchiapparli li riportano vivi, non li ammazzano (e in questo vedo già tre caratteristiche dei retriever : istinto venatorio, bocca morbida, e collegamento con il padrone). Il fatto che caccino non vuol dire che sono cattivi, ma fanno quello per cui sono selezionati, trovare una traccia, scovare, ed eventualmente riportare. Dove sta scritto che questo renda i cani aggressivi, ma stiamo scherzando, sai di cosa stai parlando oppure hai scritto due cose così  tanto per scrivere?
Quello che cerchi in un golden, è frutto della selezione fatta sulla caccia, quindi se iniziamo a selezionare senza considerare queste attitudini non avremo il golden, ma un cane diverso, che rassomiglia solo esteticamente ad un golden.
La gente scegli sempre più cani da CACCIA da tenere in famiglia perchè grazie alla selezione fatta sono animali facilmente addestrabili, e capaci di interagire con un gruppo perchè selezionati e abituati a cacciare in gruppo. Questo permette di avere più maschi che non si fronteggiano e che non pensano solo alla passera.

Offline kayli

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #197 il: 07 Febbraio 2013, 17:30:30 »
a parte le castronerie sulla razza e sull'allevamento del golden mi sembra che di fondo ci sia un'incomprensione su cosa si intenda "lavoro".
Non bisogna assolutamente confondere lavoro con riporto. Lavoro è un attività fatta con il proprio cane che però non include la passeggiata, è un attività che sfrutta (magari anche a nostro vantaggio) le  qualità innate del cane.
Detto questo quali sono le qualità innate del golden retrievers che possiamo sfruttare per fare attività con lui? e ancora meglio da dove derivano e che selezione è stata fatta per arrivare a queste qualità o meglio attitudini?
Io inizierei con l'eliminazione del divano :D :D
Sicuramente a queste due domande riuscirete a rispondere in tanti, anche se rispondere alla seconda senza conoscere quello che deve fare un retrievers nella caccia non è facile. E' inutile negarlo, ma è partito tutto da li, e ogni volta che c'è lo dimentichiamo non facciamo del bene alla razza.
Capisco solo in parte chi dice di non aver tempo per lavorare col cane, perchè  durante una passeggiata di un ora si possono fare tranquillamente 3 o 4 esercizi intervallati da 10 minuti di relax.
Ma il punto fondamentale di tutta questa discussione e che un allevatore deve mantenere e tramandare il corredo genetico che questi animali hanno e che a sua volta è stato selezionato da una mistura di cani, e guardate che la maggior parte delle attitudini si tramandano geneticamente come il pelo o la forma della testa.

Offline orsidanna

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #198 il: 07 Febbraio 2013, 17:39:27 »
sono in parte d'accordo proprio perchè le esigenze sono cambiate e quindi non capisco perchè, visto che ci siamo evoluti anche noi razza umana, non possa farlo una razza canina ( che, SIA BEN CHIARO, ritengo nettamente superiore a noi ).

Ha ragione Sofia... ma e se la caccia verrà abolita, che facciamo ?
Li ammazziamo tutti in quanto la selezione ORIGINALE della razza era stata fatta come cane da caccia ?
oppure ne apprezziamo ANCHE tutte le altre innate caratteristiche che si sono AFFINATE in anni e anni di convivenza ?
Oppure non era neanche giusto farceli entrare mai, in famiglia ?
Così come i terrier o qualsivoglia razza selezionata, ORIGINARIAMENTE e QUANDO LE ESIGENZE DELLA VITA ERA DIVERSE, per altre attività.

perdonerete la provocazione, ma proprio non riesco a capire.

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Offline Francesca*

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #199 il: 07 Febbraio 2013, 17:43:22 »

spero che tu non ti offenda, ma mi viene proprio dal cuore e non posso trattenermi dal dirti che hai scritto una massa di fesserie.
andiamo per ordine, i miei cani non sono rozzi perchè riportano uccelli e vanno a caccia, o perchè entrano in contatto con il sangue, tant'è che se trovano animali vivi e riescono ad acchiapparli li riportano vivi, non li ammazzano (e in questo vedo già tre caratteristiche dei retriever : istinto venatorio, bocca morbida, e collegamento con il padrone). Il fatto che caccino non vuol dire che sono cattivi, ma fanno quello per cui sono selezionati, trovare una traccia, scovare, ed eventualmente riportare. Dove sta scritto che questo renda i cani aggressivi, ma stiamo scherzando, sai di cosa stai parlando oppure hai scritto due cose così  tanto per scrivere?
Quello che cerchi in un golden, è frutto della selezione fatta sulla caccia, quindi se iniziamo a selezionare senza considerare queste attitudini non avremo il golden, ma un cane diverso, che rassomiglia solo esteticamente ad un golden.
La gente scegli sempre più cani da CACCIA da tenere in famiglia perchè grazie alla selezione fatta sono animali facilmente addestrabili, e capaci di interagire con un gruppo perchè selezionati e abituati a cacciare in gruppo. Questo permette di avere più maschi che non si fronteggiano e che non pensano solo alla passera.




sì vabbè... cmq si potrebbe anche rispondere meglio... non è che tutti possono essere dottori in cinofilia  ::)

Offline PAMandCO

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #200 il: 07 Febbraio 2013, 17:43:57 »
Capisco solo in parte chi dice di non aver tempo per lavorare col cane, perchè  durante una passeggiata di un ora si possono fare tranquillamente 3 o 4 esercizi intervallati da 10 minuti di relax.
Un momento, chi ha parlato di lavoro ha espressamente fatto riferimento al lavoro che fai tu o Francipanci che non mi sembra che siano 3 o 4 esercizi durante la passeggiata....
Si é parlato anche di ricerca su macerie o salvataggio che non credo siano cose che si imparano con 2 o 3 esercizietti ogni tanto.
Probabilmente non ho capito nulla io......
Ciascuno ha il cane di cui ha bisogno.

Offline Querida

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #201 il: 07 Febbraio 2013, 17:57:04 »
Un momento, chi ha parlato di lavoro ha espressamente fatto riferimento al lavoro che fai tu o Francipanci che non mi sembra che siano 3 o 4 esercizi durante la passeggiata....
Si é parlato anche di ricerca su macerie o salvataggio che non credo siano cose che si imparano con 2 o 3 esercizietti ogni tanto.
Probabilmente non ho capito nulla io......
Non mi pare che per lavoro si sia parlato solo ed esclusivamente delle fare di riporto. La selezione viene fatta sul riporto, ma mi pare di aver detto che per lavoro io intendo una "qualsiasi" attività da fare con il cane. Io certamente mi occupo di soccorso, quindi quale cane migliore di un cane selezionato per il lavoro come un golden. E' sicuramente non sono sufficienti un paio di esercizi ogni tanto, così come per un cane che deve prepararsi ad una competizione non sono sufficienti. Ma questo non vuol dire che tutti i cani debbano per forza fare questo. Esistono attività (da noi ad esempio stanno prendendo piede attività di "ricerca sportiva" che nulla ha a che fare con la ricerca delle persone scomparse ai fini del soccorso, ma utilizza le stesse qualità del cane) fatte esclusivamente per migliorare la collaborazione cane proprietario e divertire entrambi...

Offline PAMandCO

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #202 il: 07 Febbraio 2013, 18:10:30 »
Infatti, non discuto sul tipo di attività, ma sul fatto che fare lavoro ad un certo livello richieda una certa disponibilità di tempo. Il soccorso poi credo che sia quello che chieda più disponibilità in assoluto (correggimi se sbaglio)  Oltre a questo qui da noi per esempio (prov.Cuneo) non é facile trovare centri che facciano corsi di retrieving (io ho provato a chiedere ma senza successo). La ricerca sportiva non credo che sappiano neanche cosa sia. Quello che mi é stato proposto (per il mio cane di 2 anni e mezzo) é un corso di educazione di base :o
Ciascuno ha il cane di cui ha bisogno.

Offline Giancarlo&Brad

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« Risposta #203 il: 07 Febbraio 2013, 18:14:14 »
 :snack:

Offline Querida

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #204 il: 07 Febbraio 2013, 18:15:57 »

andiamo per ordine, i miei cani non sono rozzi perchè riportano uccelli e vanno a caccia, o perchè entrano in contatto con il sangue, tant'è che se trovano animali vivi e riescono ad acchiapparli li riportano vivi, non li ammazzano (e in questo vedo già tre caratteristiche dei retriever : istinto venatorio, bocca morbida, e collegamento con il padrone). Il fatto che caccino non vuol dire che sono cattivi, ma fanno quello per cui sono selezionati, trovare una traccia, scovare, ed eventualmente riportare. Dove sta scritto che questo renda i cani aggressivi, ma stiamo scherzando, sai di cosa stai parlando oppure hai scritto due cose così  tanto per scrivere?
Quello che cerchi in un golden, è frutto della selezione fatta sulla caccia, quindi se iniziamo a selezionare senza considerare queste attitudini non avremo il golden, ma un cane diverso, che rassomiglia solo esteticamente ad un golden.
La gente scegli sempre più cani da CACCIA da tenere in famiglia perchè grazie alla selezione fatta sono animali facilmente addestrabili, e capaci di interagire con un gruppo perchè selezionati e abituati a cacciare in gruppo. Questo permette di avere più maschi che non si fronteggiano e che non pensano solo alla passera.

Ma qualcuno di voi ha mai visto le foto dei cani di Kayli? Le sorelle di Nawi che dormono con la mamma sul divano, Ben che ci prova pure lui  :P quando si entra nel suo giardino ci si vede venire incontro il vecchio Axel che cerca coccole  :wub:
Sono cani on off. paciocconi in casa attivi nelle attività addestrative  ^-^
Non sono nulla di diverso dal golden che è tanto ricercato.

Offline orsidanna

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #205 il: 07 Febbraio 2013, 18:34:14 »
perchè nessuno vuole rispondere alle mie affermazioni ?
sono così assurde o incomprensibili ?

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Offline Gloria Donati

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #206 il: 07 Febbraio 2013, 18:50:26 »
perchè nessuno vuole rispondere alle mie affermazioni ?
sono così assurde o incomprensibili ?
Io avevo già detto le stesse cose qualche pagina fa.. ma nessuno ha commentato nulla!!!


Offline gabriella

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #207 il: 07 Febbraio 2013, 19:09:12 »
FONTE:
http://cinopedia.tipresentoilcane.com/wiki/gruppo-8/golden-retriever/
 

Ti presento… il Golden Retriever
Valeria Rossi | 14 maggio 2011 | 20 Commenti |  Stampa articolo
ATTENZIONE: questa serie di articoli intende spiegarvi cosa vi metterete “davvero” in casa se decidete di prendere un cane di una certa razza. Per scoraggiare gli appassionati? No: per scoraggiare gli acquisti impulsivi e istintivi. I “veri” appassionati, anche conoscendo bene i pro e i contro di una razza, non cambieranno mai idea. Ma chi si butta a testa bassa è meglio che la cambi “prima”, piuttosto che stufarsi del cane “poi”.

Cane bagnato, cane fortunato!
Questa è l’essenza stessa del termine “retriever”: e il Golden è un retriever, appunto. Ovvero un cane da riporto, con particolare attitudine per il riporto in acqua.
In quattro parole: un cane da lavoro.
Invece il Golden, purtroppo, è diventato un “cane di moda” (insieme al “cugino” Labrador) e troppo spesso viene acquistato da persone che non sanno neppure cosa sia un retriever.
Sanno che è un cane dolce, tenerissimo, buono con i bambini…e a loro tanto basta.
Ma non basta al cane!
Se davvero amiamo gli animali, se non ne abbiamo voluto uno solo per accontentare i bambini (che tra due mesi, finito l’entusiasmo per la novità, sapranno a malepena di averlo), ma perché desideravamo davvero un amico a quattro zampe… allora dobbiamo informarci bene su quelle che sono le reali necessità di un retriever.
Che NON è nato per fare il “peluche” di casa e tantomeno il “nano da giardino”: per essere felice lui ha bisogno di ben altro.
Diamo un’occhiata alla sua storia per cominciare a capire qualcosa di più su questa splendida razza.

ORIGINI E STORIA
“C’era una volta un Lord inglese che una sera, recandosi al circo, vide dei fantastici cani dal mantello d’oro: se ne innamorò, venne a sapere che i cani venivano dalla Russia e dopo una lunghissima trattativa con i proprietari, che erano cacciatori di pellicce, riuscì ad aggiudicarsene una coppia (secondo altre versioni due coppie, o addirittura otto cani). Li portò quindi a casa sua e cominciò ad allevarli…”
Questa simpatica favoletta, avvalorata dalla presenza in Russia di cani da riporto dal mantello dorato (i setter russi), rimase a lungo in auge tra i fans del Golden, a cui piaceva molto la leggenda dei misteriosi cani dall’origine esotica.
La realtà, però, era completamente diversa e venne alla luce negli anni ‘50, quando i libri di allevamento del Lord inglese (che esisteva davvero, e si chiamava Lord Tweedmouth) vennero ritrovati da un suo pronipote.
Su quei libri erano segnati tutti gli incroci e tutte le nascite a partire dal 1868, quando Lord Tweedmouth decise di creare una nuova razza partendo da Nous, un retriever giallo, e da Belle, una Tweed Water Spaniel (razza ormai estinta) dal pelo marrone.
Nous, nato nel 1864, era stato acquistato a Brighton ed era figlio di due Wavy Coated Retriever, entrambi neri (il Wavy Coated è il progenitore diretto dell’attuale Flat Coated Retriever).
Da questo primo incrocio nacquero quattro cuccioli gialli, un maschio e tre femmine, che possono essere considerati i primi Golden (o quasi) della storia.
Il “quasi” è dovuto al fatto che più tardi altre razze, come setter irlandese e bloodhound, ntervennero nella selezione; ma già la prima cucciolata mostrava caratteristiche molto desiderabili, tant’è vero che il Lord tenne due cagnine per sé (Cowslip e Primrose) ma cedette il maschietto (Crocus) a suo figlio e la terza cucciola (Ada) a suo nipote, anch’egli allevatore.
E’ certo che la famiglia di Lord Tweedmouth, nel giro di pochissime generazione, riuscì a fissare una nuova razza che non aveva proprio nulla di russo…e che non ha mai avuto neppure alcuna parentela con il Labrador, anche se molte persone credono ancora che il Golden sia semplicemente “un Labrador a pelo lungo”.
Io stessa ho definito le due razze “cugine” poche righe fa…ma solo perché sono entrambi retriever! In realtà le loro origini sono completamente diverse e, come vedremo tra poco, è piuttosto diverso anche il carattere.
Ma per ora restiamo alla storia, scoprendo che i “cani d’oro” di Lord Tweedmouth piacquero molto ai cacciatori dell’epoca: quindi fiorirono diversi allevamenti (tutti basati su riproduttori di Tweedmouth) che portarono la razza alla prima iscrizione in un Libro Origini ufficiale.
Essa arrivò nel 1913, quando la razza venne chiamata “Golden or Yellow Retriever” (prima di allora i cani erano sempre stati registrati come “Flat Coated gialli”).
Nel 1920 la denominazione venne cambiata in quella attuale di “Golden Retriever” e venne anche redatto il primo standard, a cura del
primo Golden Retriever Club: ma ci vollero altri quarant’anni prima che il Golden venisse riconosciuto dal Kennel Club inglese come nuova razza.
Questo avvenne infatti nel 1960, quando in realtà il Golden – passato attraverso due guerre mondiali – aveva subito un bel po’ di danni quantitativi e qualitativi.
Solo a partire dagli anni ‘80 si può dire che la razza sia tornata in piena salute, anche se oggi – divenuto “di moda”, come dicevamo – rischia di nuovo grosso: è innegabile che, in cinofilia, la moda riesce a fare più danni di una guerra!
Lasciando perdere gli “pseudogolden” allevati dai soliti cagnari che sono saltati fuori un po’ ovunque, e non citando proprio i cani dell’Est che somigliano a un Golden come io assomiglio a Sofia Loren, possiamo comunque dire che morfologia e doti caratteriali oggi sono ben fissate, anche se si nota ancora una leggera eterogeneità nelle diverse linee di sangue.
Fortunatamente molti Club, in tutta Europa e anche in Italia, stanno facendo del loro meglio per “salvare” la razza dai rischi dell’eccessiva
popolarità: purtroppo non è facile, quando la richiesta diventa così pressante, tenere sotto controllo la riproduzione nel suo insieme…ma ci
sono molti allevatori seri che si danno veramente da fare per evitare il peggio, tenendo sotto controllo la salute – per prima cosa – e poi bellezza e carattere.
“Purtroppo”, tra virgolette, proprio il carattere del Golden è la causa principale della sua diffusione: quando le masse hanno scoperto che si trattava di un cane docile, duttile, amichevole, intelligentissimo e facile da addestrare…si sono buttati tutti a pesce.
Ma queste doti caratteriali erano state selezionate per creare un cane da lavoro, e nella fattispecie un cane da riporto. Il Golden ha questo nel suo DNA: non ha il ruolo di “cane da divano”. E per quanto sia dolce e buono…se viene costretto a vivere sempre e solo tra quattro mura diventa un cane stressato e infelice.
Per questo continuo e continuerò a ribadire che il Golden DEVE ASSOLUTAMENTE LAVORARE.
Questo non significa che debba andare per forza a caccia: ci sono mille modi per farlo vivere bene senza ammazzare alcun animale.
Però non può e non deve stare senza far niente, perché questo significa snaturarlo e mancargli di rispetto.

CARATTERE ED ATTITUDINI
Uno dei motivi che hanno scatenato la popolarità del Golden è stato sicuramente il celeberrimo spot della carta igienica, in cui il cucciolo – a dire il vero – era un Labrador: ma siccome sono in pochi a distinguere le due razze, e tantomeno i cuccioli, la “fortuna” (che dal mio punto di vista è jella nera, visti i danni che fa la moda) è arrivata per entrambe.
Cominciamo allora col dire che un retriever non fa così solo da cucciolo, con la carta igienica o con qualsiasi altra cosa che si possa prendere in bocca: lo fa per tutta la vita, se non viene educato correttamente.
E non perché sia “dispettoso” (i cani, non finirò mai di ripeterlo, NON sanno cosa sia un “dispetto”), ma perché il retriever “è” un eterno cucciolo, che non perde mai la gioia di vivere e la voglia di giocare.
Lo stesso entusiasmo che lo rende un cane felice di lavorare e di rendersi utile, purtroppo, può diventare assai seccante se il cane non ha modo di sfogare le sue energie e la sua festosità in qualcosa di costruttivo: in questo caso sarà “costretto” a spargere carta igienica, a riportare vasi cinesi, a masticare tappeti e così via.
E se il padrone si lamentasse andrebbe preso a calcioni (lui, non certo il cane!), perché non ha capito che tipo di cane si stava mettendo in casa e non è stato in grado di gestirlo come un retriever anziché come un peluche.
Esagero? Sentite qua.
Tempo fa, nella sala d’attesa del veterinario, ho conosciuto un proprietario di Golden che ripeteva continuamente “ma chi me l’ha fatto fare, ma chi me l’ha fatto fare”…
Incuriosita, visto che il cane sembrava tranquillissimo, gli domandai perché parlasse così: lui rispose con un elenco tragicomico di drammi,
disastri, distruzioni e affini. Roba da terza guerra mondiale.
Mi spiegò che il cane non aveva assolutamente nulla, stava benissimo: ma veniva portato ogni tanto dal veterinario perché solo in sala d’attesa – avendo paura del dottore – si metteva tranquillo e permetteva al proprietario di riprendere fiato per mezz’oretta!
Cercando disperatamente di non ridergli in faccia, a quel punto, domandai come vivesse il cane: e la risposta mi fece rizzare i capelli.
Viveva praticamente in un kennel, perché fin da cucciolo aveva avuto il vizio di riportare tutto: normale, essendo un Golden…solo che
lui aveva preso la cosa in senso un po’ troppo lato.
Tra i “riporti” più eclatanti che ricordo c’erano stati quello di un ferro da stiro acceso (preso per la maniglia, quindi senza danno per il cane, ma lasciato poi cadere su un piede della padrona…), quello di una bottiglia di salsa di pomodoro (che si era rotta quando l’aveva mollata) e quello di una bottiglia d’olio (idem).
In più “riportava” regolarmente la bambina di casa, prendendola per una mano o per un braccio e trainandola fino al genitore più vicino. La bambina, che era piccolissima, non sempre era disposta a farsi “riportare”: quindi faceva resistenza ed era piena di lividi su mani e braccia.
Da qui la decisione di relegare l’animale in kennel per gran parte della giornata, cosa che ovviamente faceva scattare crisi di gioia compulsiva ogni volta che la porta veniva aperta…con conseguenze facilmente immaginabili.
“Ma avete mai pensato di fargli fare un corso per retriever? Di insegnargli qualche comando, giusto l’educazione di base…e soprattutto a riportare un dummy, anziché tutto quello che trova per casa?”
“Un che?” rispose lui, sgranando gli occhi.
Ora, io capisco che si possa prendere un retriever perché si è visto un buffo cucciolo in televisione e si è partiti a testa bassa senza chiedersi nulla: è follia pura, okay, ma succede (e sappiamo tutti che succede fin troppo spesso).
Ma santo cielo…almeno dopo che l’hai preso, come fai a non informarti un po’, a non cercare di capire che tipo di cane hai e cosa devi fare per vivere bene con lui?
Come fai ad avere un retriever da due anni (questa era l’età del cane in questione) e a non sapere nemmeno che cos’è un dummy?
Se non lo sapeste neanche voi (il che è normalissimo se NON avete retriever in casa), vi spiego subito che il dummy è lo speciale riportello morbido che si usa per addestrare questo tipo di cani.
Ci sono dummy di vari tipi e misure, dai semplici “salsicciotti” di tela morbida a quelli che possono galleggiare e a quelli ricoperti di pelo: ci sono anche gare di riporto che si effettuano esclusivamente con l’uso dei dummies, senza sparare a nessun animale ma garantendo al cane la piena espressione delle sue attitudini e delle sue doti venatorie.
Il dummy, insomma, sta al retriever come le pecore stanno al border collie, o la manica al pastore belga: è il suo strumento di lavoro per antonomasia.
Poi, se proprio non ci si appassiona al riporto (ma allora perché, perché prendersi un retriever?), si può anche “dirottare” il cane verso altre discipline: ci sono golden bravissimi in agility, golden che fanno freestyle, golden da protezione civile, da obedience… praticamente da TUTTO, esclusa solo l’utilità/difesa che proprio non è la disciplina più adatta a questo tipo di cane (e non perché servano “cani cattivi” in UD, ma perché servono cani con il morso tenace e potente, mentre i retriever sono selezionati per avere il morso “morbido” tipico dei cani da riporto, che non devono danneggiare la selvaggina). E se proprio si avesse il fondoschiena così pesante da non aver voglia di alzarlo per portarlo fino a un campo di addestramento…si può insegnare al cane a riportare le ciabatte, o il giornale, o quello che vi pare. Ma non si deve MAI lasciare l’iniziativa a lui, perché altrimenti sarà del tutto logico che vi riporti il ferro da stiro o una figlia recalcitrante.
“E pensare che l’avevamo preso proprio perché è una razza buona con i bambini – sospirò il signore della sala d’attesa alla fine della
descrizione della vita d’inferno che stavano facendo con il cane – Volevamo che crescessero insieme…e invece adesso mia figlia si
mette a urlare e a piangere ogni volta che lo liberiamo”.
“Ettecredo, povera piccola” – pensai io.
Venire utilizzata come “sostituto dummy” non è sicuramente il massimo.
Essendo stata a mia volta “riportata” da diversi cuccioli e cuccioloni di golden e labrador so che l’esperienza, pur essendo divertente, è piuttosto fastidiosa: i denti, per quanto “morbidi”, sono sempre denti!
E per una bambina di due o tre anni la cosa dev’essere veramente traumatica.
La mia conversazione con il signore-che usava-la-sala-d’attesa-come-calmante durò ancora pochi minuti, perché poi venne il mio turno di entrare dal veterinario: in quei pochi minuti, però, riuscii ancora a scoprire che il cane non era mai stato portato a nessun campo “perché
loro amavano il cane e non volevano che venisse picchiato”.
Così toccò a me, stavolta, sgranare gli occhi e rispondere: “Non volevate CHE COSA!?!”
Ma non era la prima volta (purtroppo) che mi succedeva di trovare persone che vedevano il campo di addestramento come una sorta di sala delle torture per cani: quindi non persi molto tempo a stupirmi e mi lanciai subito in un’accorata disquisizione sul fatto che un buon campo di addestramento è esattamente l’opposto: ovvero una sala giochi, un parco dei divertimenti, un luogo in cui il cane non vede l’ora di tornare ogni volta che può! Solo in alcuni sciagurati casi si trovano ancora “domatori” che pensano di poter educare i cani con la violenza, ma quelli basta evitarli (e possibilmente denunciarli).
A quel punto toccava a me e la conversazione finì lì: quando uscii dall’ambulatorio signore e cane se n’erano andati.
Non li rividi mai più, quindi posso solo sperare che le mie parole siano servite a qualcosa; ma ho raccontato questa storia soprattutto per far capire come anche il cane migliore del mondo possa diventare una specie di incubo per una famiglia inadatta/impreparata… e come i pregiudizi possano completare l’opera, impedendo alla stessa famiglia di porre rimedio ai propri errori.
Concludendo: se volete un Golden guardatelo come cane da lavoro e MAI come “giocattolo per bambini”, “compagno ideale per persione
anziane” e così via.
Può essere tutto questo, anzi è un amico fantastico per tutti, dai più piccini ai nonnetti… ma solo se viene educato correttamente e se ha la possibilità di rendersi utile.
Non importa in quale attività, lavoro o disciplina: l’importante è che ne abbia una.
Ribadito questo punto fondamentale, vorrei ricordarvi anche il Golden è un cane estremamente sensibile; molto più sensibile, per esempio, del Labrador, che invece è piuttosto “tostarello”.
Quindi, se avete bambini, sappiate che un Labrador può prendere smanacciate in testa, ditate negli occhi o tirate di coda dal bambino di casa senza farci molto caso (anche se picchierei i genitori che lo permettono), mentre il Golden potrebbe traumatizzarsi, specie se è un cucciolo.
Il fatto che sia un cane immensamente buono, e che non reagisca praticamente MAI, non vi autorizza a gettarlo in pasto a certi piccoli piranhas di terra.
La stessa sensibilità impone di lavorare con un Golden utilizzando sempre e solo rinforzi positivi, limitando al massimo l’uso delle punizioni ed evitando assolutamente ogni forma di imposizione fisica, anche se “dolce”.
Con un Golden (educato) basta quasi sempre un’occhiataccia per chiarire le cose: però quell’occhiataccia va data, perché questo è anche un cane dall’intelligenza mostruosa. E come tale è prontissimo ad approfittare delle nostre debolezze.
Fategliene passare una e lui la ripeterà per centodue volte circa. E se a un certo punto voi reagirete, lui vi guarderà con quegli occhioni dolcissimi e mortificatissimi, come se volesse chiedervi: “Ma perché non me lo lasci più fare? Se finora ti è sempre andato bene!”. Così riuscirà pure a farvi sentire in colpa…e non a torto!
Altra caratteristica tipica di questa razza: se non siete bravi insegnanti, ovvero se non comunicate nel modo giusto, avrete l’impressione
di possedere un cane completamente idiota.
Sì, perché lui non si sognerà mai di ringhiarvi o mostrarvi i denti, né di scappare lontano da voi: insomma, non farà nulla di quello che altri cani fanno quando vanno in conflitto con il padrone.
Lui “si chiude”…ma non come farebbe, per esempio, un terrier di tipo bull, che mette proprio su l’espressione triste ed imbronciata del cane il cui orgoglio è stato profondamente ferito.
Naaah…troppo facile!
Il Golden continua a guardarvi con la sua aria “sorridente”, continua a far andare la coda a mille, continua a sembrare il cane più sereno del mondo, profondamente innamorato di voi: ma NON VI SI FILA DI STRISCIO.
Gli avete detto “seduto” in tono brusco e scostante, che lui non ha gradito? Resterà in piedi. L’avete chiamato? Non verrà. Però, a meno che non siate profondissimi conoscitori della psiche canina, non riuscirete a capire che il cane è offeso con voi, perché i segnali sono infinitesimali e pure diversi da soggetto a soggetto (conosco un cane la cui massima espressione di fastidio è socchiudere leggermente
gli occhi).
Morale: molti proprietari disperati dicono agli amici di avere “un cane scemo”, un cane che “non capisce niente”…quando in realtà sono solo loro a non capire.
Quindi concludo questa breve disquisizione sul carattere con una verità forse un po’ scomoda da digerire, ma troppo importante per essere ignorata: il Golden sembra un “cane per tutti”, ma non lo è affatto.
Certo, è un cane che chiunque può acquistare senza correre rischi di aggressione (a meno che non lo acquisti da un cagnaro, perché in quei casi non potrà contare su nessuna selezione caratteriale e potrà succedere esattamente di tutto): ma “cane buono” non è sinonimo di “cane adatto a chiunque”.
Il Golden è un retriever, è un cane da lavoro, è un cane intelligente e sensibile…e come tale merita di finire in mano a persone che vogliano impegnarsi per capirlo, educarlo ed aiutarlo a sviluppare nel modo migliore le proprie doti.
In poche parole, che vogliano amarlo nel modo giusto.
Altrimenti, nel migliore dei casi, sarà un cane sprecato…e nel peggiore finirà come nella famiglia dell’aneddoto che vi ho raccontato: non sarà felice nessuno, né gli umani né il cane stesso.

I PROBLEMI DI SALUTE
Poiché mi sono dilungata già troppo sl carattere, vi dico  solo le due cose più importanti.

1. Acquistate un cucciolo SOLO da un allevamento serio, anzi super-serio, che si preoccupi di controllare le malattie genetiche (displasia
dell’anca e del gomito, patologie oculari).
La razza è di moda e nelle razze di moda, che vengono allevate in quantità industriali per soddisfare la richiesta, le malattie genetiche si diffondono sempre a macchia d’olio. Quindi FATE ATTENZIONE, tutto maiuscolo. Cercare di risparmiare qualche euro all’acquisto significa quasi sempre investire il quadruplo in spese veterinarie.

2. Il Golden è un atleta, non una mucca. Se è vero che i cani da acqua devono avere un leggero strato di grasso sottocutaneo che li protegga dal freddo, questo non significa che debbano pesare ottanta chili.
Purtroppo la tendenza “all’ingrasso”, che già abbiamo visto nel Labrador, si sta diffondendo anche nei Golden da show.
Ma è una cosa sbagliatissima: evitatela!
« Ultima modifica: 07 Febbraio 2013, 20:14:36 da kaffa »

Offline sofy94

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #208 il: 07 Febbraio 2013, 19:16:51 »
Io capisco perfettamente quello che dici Querida.
ma prima si parlava di lavoro nel senso di attitudine al lavoro cioè riporto.
è per questo che ho chiesto : se e quando la caccia non esisterà più cosa facciamo??? visto che il golden è stato SELEZIONATO per quello???? smettiamo di allevarli perché non è più quello il loro scopo principale??
che poi tu dica che il riporto non è l'unica cosa sono assolutamente d'accordo.
ma dobbiamo selezionare per forza cani con attitudine al lavoro per fare ricerca in superficie, ricerca su macerie, pet teraphy, soccorso nautico ecc....???
secondo me no!
sono convinta che se prendessi (cosa che prima o poi farò) un cane dall' allevamento di Tiziana, Davide e Romi e iniziassi il corso di soccorso nautico o di obbedience o di agility o di dance dog o di ricerca o di qualsiasi altra cosa otterrei buoni risultati nonostante non siano cani che sono stati selezionati esclusivamente per il lavoro, perché sono cani versatili, intelligenti, con propensione a lavorare con il conduttore ecc... poi probabilmente non mi faranno una "memoria" perfetta....ma personalmente non è quello che cerco solo in un golden perché ripeto il golden è stato selezionato per quello ma adesso quello per cui è stato selezionato sta scomparendo e quindi che facciamo???

Offline kaffa

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Re:allevamento e selezione
« Risposta #209 il: 07 Febbraio 2013, 19:32:44 »
ECCO...
Partiamo da queste....
... e guardate che la maggior parte delle attitudini si tramandano geneticamente come il pelo o la forma della testa...
Non mi pare che per lavoro si sia parlato solo ed esclusivamente delle fare di riporto.
La selezione viene fatta sul riporto, ma mi pare di aver detto che per lavoro io intendo una "qualsiasi" attività da fare con il cane.
 

Permettetemi un paio di riflessioni....

Tutte le razze canine possiedono delle attitudini naturali che hanno portato alla loro selezione per degli scopi ben precisi.
Queste qualità “innate” a differenza di quelle “acquisite” meritano e devono essere riconosciute e preservate.
Le razze Retrievers non sfuggono a questa regola.
Dovrebbero possedere delle qualità naturali fondamentali che sono:
- Socialità
- Calma ed equilibrio
- Fiuto
- Piacere del riporto
- Buon rapporto con l’acqua
(aggiungo io il "will to please")
 L’addestramento serve soltanto a metterle in luce e svilupparle.
Quindi:
Ha pià probabilità di trasmettere "buone attitudini" un OTTIMO SOGGETTO, che non è mai stato "addestrato" al riporto,
oppure un SOGGETTO MEDIOCRE che è stato lungamente e magistalmente addestrato al riporto?
ovvero...
Se le attitudini si trasmettono coi geni, allora la risposta non puà che essere IL PRIMO...
E questo anche se il secondo col tempi potesse diventare campione italiano di Flield Trial...Un golden con una ottima attitudine al lavoro, trasmetterà i sui geni ai suoi figli, e questo sia che nella vita sia stato "addestrato" al riporto o ad altre attività, sia che abbia fatto vita da appartamento, pozzanghere e divano...
Ed aggiungo:
Nelle gare NON si stabilisce quale sia il soggetto col miglior corredo genetico...
Nelle gare, si premia la PERFORMANCE, e quindi viene selezionato il soggetto che è stato addestrato e condotto meglio...
Le attitudini naturali, andrebbero testate PRIMA di avviare il soggetto all'addestramento (e quindi al lavoro) tramite ddegli appositi test chiamati TAN, (Test attitudini Naturali)
Solo in questo modo avremo la possibilità di stabilire QUALE cane ha "naturalmente" le migliori attitudini...  Le sole che possono essere trasmesse dai suoi geni....
Kaffa
"Meticolosamente addestrato l'uomo può diventare il miglior amico del cane."

"Nessuno è obbligato a chiedermi un consiglio e poi a seguirlo.
MA... se mi chiedi un consiglio e poi fai esattamente l'opposto, vuol dire che mi ritieni un idiota.
E io, con chi mi ritiene un idiota, preferirei non avere nulla a che fare.

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