Per essere in tema, sono tornata adesso dal convegno:"alimentazione in tempo di crisi" organizzato dal OMCEO di Varese.
Secondo le statistiche viviamo sempre più a lungo, ma nello stesso tempo dal 2005 la salute sempre in discesa.
Per esempio parlavano anchè di alimentazione vegana defenendola valida alternativa a condizione, che la persona che la segue oltre di essere teoricamente preparata e conoscerla a fondo, oltre ad avere a disposizione ingredienti necessarie, dovrebbe avere almeno 4 , 5 ore al giorno per la preparazione dei piatti da consumare.
Mi è piaciuta molto la relazione su "dieta mediterrania",sobria e frugale, basata sul consumo di olio d'oliva, i cereali, poca carne e pesci, buon vino , infusi, ed erbe. Ma non solo questo. E' strettamente legata con lo stile di vita e fanno parte di essa : utilizzo di cibi freschi e locali, i pasti indisturbati, convivialità( mangiare in compania),la ritualità( abbitudini alimentari é ultima cosa, che un individuo perde, trasferendosi a vivere in un altro paese), il tempo necessario per stare al tavolo ed anchè la siesta pomeridiana. E' uno stile di vita, che si sta perdendo velocimente, secondo parere del relatore.
Antiossidanti, vitamine ed altri prncipi attivi isolati e riproposti sotto forma di integratori servono poco o a niente. Agiscono al massimo introdotti nel organismo sotto forma del cibo fresco e genuino( relatore ha parlato anche dei mangimi industriali, destinati agli animali da macello e agli animali da compania, accenando,che loro sono costretti mangiare il cibo non biologicamente apropriato per la loro natura)
Un esempio che non riguarda il cibo, ma la complessità genetica: in patrimonio genetico di un semplece verme 417 geni ( totale 16757) interagiscono con il peso, che sviluperà durante la sua vita.