Sara' che oggi ricorre il suo Natale ed ho un po' di nostalgia,
ma mi viene da scriver qualcosa stasera per Roma mia,
son ormai oltre vent'anni che la lasciai in un mattino invernale,
ricordo ancora i primi tempi quando la pensavo e stavo male,
se chiudo gli occhi rivedo i vicoletti di trastevere, dove sono nato,
le corse in motorino, gli amici, le ragazze ed il dialetto mai dimenticato,
rivedo la tua vetusta storia Roma mia, la si respirava ovunque, in ogni via,
i tuoi monumenti, teatri, musei, negozi, tutto parlava della tua gloria,
non eran solo le semplici nozioni affidate ai libri di storia, ai documenti,
tu sei sempre stata un faro di civilta', un esempio per le umane genti,
sui sette colli continui a star adagiata, caotica e fremente,
ma in quasi tremila anni ne hai vista passar di gente,
ti saluto dolce mia citta' anche se son lontano il mio cor con te stara',
e quando all'imbrunire si levera' il ponentino estivo, da te il pensiero volera'.