Io figlio della dea Teti e di Peleo il prode,
nessun'arma potea ferirmi e non per frode,
sin da giovinetto fui aduso alle armi scintillanti,
partii per Troia con i miei mirmidoni, sempre avanti,
la mi coprii di gesta e di gloria imperitura,
tutti conoscevano il mio nome e ne avevano paura,
in breve divenni una vera leggenda vivente,
ma era quello lo scopo esser ricordato imperituramente,
trista fu la mia morte, ucciso da un codardo,
che nascosto nell'ombra mi lancio' il suo dardo,
or qui' nell' Averno vago, non son piu' niente,
ma il mio nome e' nella storia ci restera' eternamente,