Giornata di pioggia, vento che soffia forte,
spezza i rami, voglia di starsene sotto le coltri,
ma il dovere chiama e devo alzarmi, soliti gesti,
solite abitudini, anzi no una e' cambiata,
ora il guerriero lo lascio sonnecchiare tranquillo
nella sua cuccia, vorrei carezzarlo, ma si sveglierebbe,
allora pian piano mi vesto e vado in cucina per la colazione,
un'ombra bianca si materializza, Artu', gli allungo un pezzo di
fetta biscottata, lui mi guarda con grandi occhi supplichevoli,
ne vorrebbe ancora, ma per adesso no, prendo il guinzaglio e lui
mugula scalpita, mi porge il testone, lo bacio, lo accarezzo,
apro la porta e usciamo.in giardino lo libero corre a perdifiato, fa i suoi
bisogni, mi viene incontro a tutta velocita', m'invita al gioco,
con lo sguardo mi chiede il suo ciuccio, accontentato, glielo
lancio corre e riporta un'infinita' di volte.
Penso che si sia stancato un bel po', quindi guinzaglio e usciamo in strada,
il vento ci sibila in faccia tutta la sua rabbia, la pioggia scroscia forte,
riscopro tante cose, tanti atteggiamenti del mio amato bestione,
del mio calimero, quante volte ho sbagliato pretendendo da lui
le stesse reazioni di Teo, ma lui e' diverso ed a modo suo unico,
si fa tardi e' ora di rientrare, raggiungiamo casa entriamo,
regna il buio e silenzio, Artu' sembra capire che non deve far rumore,
capisce pure che sto per andarmene e mi rivedra' a sera,
s'avvicina, mi spinge la mano col testone, poi la lecca a lungo
una carezza ancora e via verso il lavoro, con il pensiero ad un cane
che seppure in maniera diversa s'e' ritagliato un posto nella mia vita
e che amo.