BASTARDI. DOVETE MORIRE NELLO STESSO MODO, FRA ATROCI SOFFERENZE. MA SENZA NESSUNO CHE PROVI A SALVARVI E CHE VI SALUTI PER L'ULTIMA VOLTA.
Ieri, 26 Dicembre 2013, Marley, il mio migliore amico, è morto tra le mie braccia.
Ho cercato di soccorrerlo con acqua e sale come mi ha indicato il veterinario, ma non ci sono riuscito, non ne sono stato capace ed oggi Marley non c’è più.
ll dolore, la sofferenza che si prova nel trovare il proprio amico agonizzante, la sua mancanza, il ricordo ossessivo dei suoi occhi che mi chiedevano aiuto sono quanto voglio, oggi, denunciare. Muore così Marley, pastore tedesco di ventidue mesi, il mio migliore amico. Muore perché un ignoto ha deciso di spargere del veleno non immaginando il dolore che ha fatto provare ad una intera famiglia. Muore ingiustamente, vittima dell’ignoranza e della barbarie di un criminale. Ad Enna nell’ultimo mese sono deceduti molti cani per avvelenamento. Quando il meccanismo è così diffuso (circa 15 cani padronali e molti più, cani randagi trovati per strada) si parla di gesti criminali, reati punibili ma poco denunciati e che sempre rimangono impuniti. Chiedo, a chiunque sia a conoscenza di azioni di tale ignoranza di comunicare quanto accaduto, chiedo alle forze dell’ordine indagini più accurate e al Comune un supporto alle associazioni che si occupano di tutela degli animali, oltre che una immediata bonifica delle zone dove sono state rinvenute le carcasse. Non capisco come tutto ciò sia possibile, vengono meno i diritti dell’umanità, di ogni essere vivente. Un uomo non ha il diritto di uccidere un essere vivente. Qualunque animale ha i propri diritti, rispettarli è dovere dell’uomo. Un crimine così efferato non deve, non può, essere oscurato. Ho deciso di pubblicare questa foto per denunciare la crudeltà umana. Niente e nessuno potrà riportarmi Marley ma il non ripetersi sofferenze di questo tipo è la giustizia che chiedo per il mio migliore amico che non c’è più.
Vi chiedo di condividere la mia denuncia affinché non si verifichino più accanimenti brutali come quello vissuto.
Christian Campanile
scusate per le immagini forti, ma si sta salendo un incazzo che non riesco a trattenere...
per chi ha facebook, non lasciamo cadere il suo appello... e condividiamo....
la sua pagina è questa...
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