Un Cespuglio di Lavanda

[Osso Balosso]

Questa è la piccola storia di Pita, amica e compagna (felina) di Baloo, il nostro tatone golden...

Circa tre anni fa, all’addio dell’inverno, si era reso necessario dedicare attenzioni al nostro (piccolo) giardino.
Bisognava decidere cosa seminare, quali fiori e quali piante interrare, come realizzare un angolo di montagna con rocce e arbusti.
Sapevamo che non sarebbero mancati  timo ed erbe aromatiche, qualche piantina di erica e la rosa di nonno Francesco.
Al via l’entusiasmo; nel giro di un solo pomeriggio, io e Andrea avevamo praticamente svaligiato un grande vivaio, uscendone con il carrello pieno e il portafogli più leggero, ma molto, molto soddisfatti.
Due vasetti di lavanda avrebbero dato colore al nostro giardino roccioso.
Ad oggi, nonostante il mio avaro pollice verde, nessuna delle piante prese ci ha ancora abbandonati.
Anzi; quei due arbusti esili di lavanda hanno lasciato il posto ad un’enorme nuvola viola profumatissima.
E non era previsto che, oltre al colore e all’aroma, quella pianta ci avrebbe riservato altre..sorprese.
La primavera successiva, infatti, ai piedi del cespuglio odoroso iniziarono a comparire rami spezzati,  fiori divelti e mucchietti di terriccio fresco smosso.
Non riuscivamo proprio a formulare una spiegazione.
Passavano i giorni, e aumentavano i rami rotti. Un grattacapo.
Ma ecco, una mattina, materializzarsi la “causa” di tutto..
Una zampa dopo l’altra, tra uno sbadiglio e una stiracchiata, una sagoma felina ci aveva appena rivelato il suo..giaciglio.
Una splendida micia bicolore aveva deciso che la nostra lavanda le avrebbe offerto sonni tranquilli.
Calzini e colletto bianchi, schiena, coda e mascherina nerissimi.
Inizialmente il suo atteggiamento era schivo e riservato, quasi titubante.
Ma, dopo la prima grattata dietro le orecchie, avevamo praticamente suggellato un patto: carezze, una ciotola di crocchette e rispetto in cambio di fusa rumorose e dolcissima compagnia.
Il bilancio era assolutamente a nostro favore.
In quei giorni stavo rispolverando un vecchio libro, una raccolta dei fumetti di Snoopy.
E, dal nome di una delle amiche di Charlie Brown, ecco l’ispirazione per decidere come chiamare la gattina: Piperita Patty!
Piperita .. uhm, troppo lungo. Pepita? Nemmeno. Allora.. PITA.
E Pita fu.
Da quella primavera, Pita non è mancata un solo giorno: sul divano con noi alla sera, sul tavolo in mezzo ai libri durante le ore di studio oppure nella sua “tana” di lavanda per il riposino dopo pranzo.
Sa che non le impediremo mai di inseguire lucertole o di rotolarsi nella terra, e sa che la nostra piccola casa è anche un po’ sua.
La sua presenza discreta ci ha amorevolmente accudito durante inverni e giornate buie, senza pretendere in cambio alcunché.
E, in cuor mio, so che il silenzioso amore che ci lega è colore, allegria, luce.
In fondo,  questo legame somiglia davvero al cespuglio di lavanda che lo ha visto nascere.

[ChiaraMamo]

Bellissimo racconto... davvero 
Benvenuta tra noi dolcissima Pita

[Freddie]

wow la foto....! complimentissimi...bello il racconto, fantastica Pita..

[LuBenny]

Che amore la Pita!!!!
Coccole anche a te!!!!
 

[London]

 

[Osso Balosso]

la Pitonza ringrazia..non credeva di riscuotere tanto successo in un forum per bau!!! anche se, in effetti, la padrona di casa è lei e comanda a bacchetta Baloo-...