Autore Topic: PER CHI AVESSE ANCORA DEI DUBBI........  (Letto 1517 volte)

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Offline PAMandCO

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PER CHI AVESSE ANCORA DEI DUBBI........
« il: 11 Aprile 2011, 11:24:20 »
Articolo de "LA STAMPA"
Noi lo sapevamo già, ma l'articolo mi é comunque piaciuto e volevo condividerlo con voi  :D

Senza un cane non c'è famiglia
La ricerca: rivoluziona molte abitudini e rende più stretti i rapporti tra genitori e figli
ADRIANA MARMIROLI
 
Il cane come un figlio, meglio di un fratello, ottimo compagno contro la solitudine, surrogato di amici che non ci sono. Collante domestico, strumento educativo, mitigatore di tensioni e stress. Insomma, presenza ineliminabile nelle dinamiche di ogni famiglia che abbia deciso di averne uno, più simpatico di uno psicoterapeuta (forse anche più efficace).

Scodinzolante perno del benessere domestico, prendere in casa un cane significa dare una sterzata importante ai rapporti che legano tra loro genitori e figli: per gli uni è un impegno ma anche un «sussidio didattico», per i bambini un amico sicuro che allevia paure e piccole tristezze. In case dove sempre più spesso genitori e figli si vedono poco e parlano meno, e non hanno granché da condividere, tutti presi da mille impegni o distratti da lavoro, studio, tv e Internet, con i bambini abbandonati per ore davanti a un qualche genere di piccolo schermo a fare da surrogato di compagno di giochi e affetti, l’arrivo di un cane corrisponde a una piccola grande benefica rivoluzione. Lo dice la ricerca fatta dalla società italiana Tips per il canale televisivo DeaKids, presentata oggi al festival Cartoons on the Bay.

Amico a quattro zampe Da due anni ormai Missione Cuccioli, in onda su DeaKids e condotto da Simone Della Valle, dog trainer e filosofo, è programma di successo in cui si spiega come scegliere e poi introdurre un cane tra le mura domestiche. Alla vigilia del lancio della terza stagione (in onda dal 23 maggio) il canale ha voluto approfondire cosa significa e cosa cambia davvero se hai un cane come amico. Campione analizzato quello di 150 famiglie di varia provenienza sociale e regionale, con figli tra gli 8 e i 14 anni, proprietari di cani da almeno 4 anni. Per una volta ne esce davvero un coro unitario, dal nord al sud, campagna, città e isole comprese. In primis sul fatto che il cane, quando entra in famiglia, diventa a tutti gli affetti un nuovo membro, baricentro affettivo tra adulti e bambini che hanno un argomento di cui parlare, più cose da fare insieme, un catalizzatore di affetti che stempera le tensioni domestiche («Faccio più cose con la mamma», dice una bambina che con la genitrice non andava sempre d’accordo, e che ora si trova a postare su Facebook le foto del cucciolone).

Il cane è fedele, dà un affetto incondizionato e silenzioso: i bambini si fidano quasi più di lui che dei genitori («Non litiga con me») e sicuramente dei fratelli («Non tradisce mai»). Soprattutto i più piccoli - si scopre - sentono la mancanza di gesti d’affetto anche minimi: un bau e una carezza sono sufficienti per farli sentire amati. Un bambino intervistato racconta del senso di abbandono provato quando gli è nato il fratellino minore: mitigato solo dall’affetto del cane. Un altro parla del vecchio cane cieco, che ormai si muove poco dalla sua cuccia, ma la cui sola presenza rende meno vuota la casa. Batte persino i videogiochi: che divertono ma «non mi vogliono mica bene».

Il bambino si fa poi evidentemente meno passivo e sedentario: correre con il cane per portarlo a fare la passeggiata, rotolarsi con lui su tappeto e divano è meglio che stare inchiodati su quel divano, gli occhi persi nella tv. Di più: possedere un cane è elemento di rilevanza tra i pari, facilita le amicizie: di razza o meticcio, i bambini ne sono orgogliosi e si sentonoguardati e trattati in modo diverso quando c’è «lui», e ne acquistano in sicurezza.

Anche per gli adulti comunque il cane è convogliatore d’affetti: quasi sempre vissuto come un nuovo figlio, cui non solo voler bene ma da usare come esempio («Lui sì che ubbidisce») e di cui far sentire responsabile l’erede a due gambe («Prenditi cura del tuo cane»). L’88 per cento dice con soddisfazione che i bambini grazie al cane rispettano maggiormente le regole e hanno un comportamento responsabile in termini di accudimento del congiunto peloso. Genitori felici, quindi, ma forse solo di una sensazione, se è vero che alla domanda similare rivolta loro, solo l’8% dei bambini ammette di prendersene davvero cura. Che è l’inequivocabile risposta alle promesse e ai giuramenti dei figli che vogliono convincere papà e mamma a fare il gran passo.

Faticoso ma terapeutico Insomma, genitori, acconsentite a prendere un cane in casa, ma non pensiate che le responsabilità saranno equamente divise. Prendete atto subito che la fatica sarà soprattutto vostra: voi a portare a passeggio Fido all’alba e al tramonto, a nutrirlo, spazzolarlo, lavarlo, lui a giocare e coccolare. Ma una volta accettato questo (e seguiti gli utili consigli di Simone a Missione cuccioli), è indubbio che starete tutti meglio.
Ciascuno ha il cane di cui ha bisogno.

 


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