Se però volete un cane di razza, dannazione, andate da un allevatore serio. Perché i cani di razza “nei saldi” non esisteranno mai e non li troverete mai.
Come non essere d'accordo? Il punto però è che non è semplice desumere la serietà dell'allevatore dai cosiddetti "dati oggettivi": in tutte le professioni una componente del successo è anche (purtroppo) saper bene interpretare il ruolo.
Affidandoci con tutta la nostra ignoranza e il nostro desiderio di un cucciolo alla "competenza" di un allevatore la cui qualità, almeno stando ai risultati delle expo, ci sembrava fuori discussione, e confidando in un pedigree (autentico) da fare invidia, noi non abbiamo evitato rischi, per la salute di Tobia, per il nostro equilibrio psichico e, last but not least, per il nostro portafoglio.
Una sera, forte di inoppugnabili elementi di riscontro, ero alla scrivania a redigere l'esposto che intendevo presentare il giorno successivo nei confronti del veterinario compiacente, e l'atto di citazione nei confronti dell'allevatore. In quel momento Tobia, che dopo sei giorni di clinica era tornato a casa, si è debolmente trascinato fino ai miei piedi e mi guardava con gli occhietti vispi, nonostante tutto, e la lingua fuori. Beh, ho spento il computer e ho finalmente iniziato "la mia vera storia d'amore"; ma la lezione è rimasta. Nel nostro caso, il vero nemico è stata l'impazienza di poter abbracciare il nostro cucciolo, e il non avere adeguatamente valutato elementi di contorno delle persone che ce lo affidavano, e che pure ci infastidivano sin dalla prima visita.
Il che non vuol certo sminuire l'importanza di non essere pur involontari mandanti di un mercato criminale, ma l'idea che mi sono fatto, anche per esperienza indiretta, è che anche il mondo più qualificato degli allevatori è un po' una giungla, e non così controllata come la fitta rete di relazioni fatte di expo, eventi enci e quant'altro lascerebbe pensare; posso anzi dire che in talune situazioni è presente un evidente conflitto d'interessi a censurare un componente che, per dirla così, si muove ai margini della professionalità.
Chiedo scusa a tutte quelle brave Persone, ancor prima che bravi allevatori, che hanno la fortuna di addormentarsi ogni sera sicuri di aver fatto bene il proprio lavoro, o almeno di averlo fatto con coscienza: queste righe ovviamente non sono rivolte a loro.