Noi abbiamo seguito il metodo dell'addestratore Graeme Sims. Abbiamo iniziato con un riportello (lui consiglia il Preydummy, ma io ho utilizzato un vecchio portapenne con la cerniera)che va riempito DAVANTI A LUI di crocche appetitose. I gesti dell'apertura, del mettere le crocchette dentro e della chiusura del riportello vanno eseguiti come a teatro, molto ampi e lenti; così facendo creerai suspence e curiosità nel tuo piccolo, che porrà molta più attenzione del solito ai tuoi movimenti. Dopo che hai chiuso il dummy, faglielo annusare e leccare, poi riaprirlo e dagli una crocchetta. Dopo averlo chiuso di nuovo, sempre teatralmente, lancialo a breve distanza (un metro o meno). Dopo di che fai un segno che decidi tu, accompagnato ad un comando; noi abbiamo usato due battiti sulla coscia con la mano seguiti da una distensione dello stesso braccio con la mano a cucchiaio, che poi si ripiega verso di me; battiamo sulla gamba per attirare la sua attenzione e facciamo il gesto col braccio (che parte da lontano dal nostro corpo e si avvicina al petto)come segno di invito. Nello stesso tempo usiamo la parola "porta" detta a mezza voce, né urlata(in modo che possiamo usare la voce più forte in caso di pericolo) ma non troppo bassa da non attirarlo.
Probabilmente non riporterà alla prima volta, magari si sdraierà e tenterà di aprire il riportello (per questo è molto importante che la cerniera sia chiusa bene: in caso imparasse che anche senza il riporto si becca la cricca, è finita)o magari vorrà essere rincorso. Voi guardatelo negli occhi e insistete col gesto è il comando, senza avvicinarvi a lui. Pepe ci ha impiegato un po', ma alla fine mi ha raggiunta col dummy in bocca. A questo punto gli ho detto "lascia" e lo ho aperto, pronunciando la parola "braaavo" e un sorrisone per congratularmi. Dopo avergli dato due premi lo devi richiudere, sempre con gesti ampi.
Passato qualche lancio, aumenta gradualmente la distanza; in una sola "seduta" di addestramento non fare più di 5-10 lanci, per non stressarlo e non fargli perdere l'attenzione.
Iniziando così e con molta pazienza, siamo arrivati prima a fare tre, cinque, dieci lanci senza premio in cibo (solo con carezze e parole), per poi arrivare al lancio del riportello vuoto con le crocchette in tasca. Ci ha messo un po' a capirlo: lanciavo il riportello ma i premi erano in tasca....doveva riportare o sedersi con gli occhi imploranti? Pian piano ha imparato (facevo il gesto e dicevo "porta" anche se non era corso dietro al dummy, così che capisse che doveva correre a riportarlo)e ora porta la pallina e, ogni tanto, anche il legnetto. Con la palla e il legno abbiamo utilizzato il metodo del dummy vuoto, con la semplice sostituzione dell'oggetto da lanciare.
Appena iniziato questo percorso con Pepe avevo interrotto i giochi di inseguimento da lui adorato. Pian piano ho ripreso, senza mai rincorrerlo quando aveva il riportello o la palla in bocca, per non confonderlo. Con i legnetti è un po'diverso: quando li ha in bocca lo rincorro (ho incominciato di nuovo con questo gioco quando riportava bene il dummy vuoto)per farlo divertire e, dato che per noi è più comodo lanciargli la pallina da tennis, non ci interessa insegnargli il riporto coi legni, nonostante con l'addestramento precedente lo stia imparando a fare da solo.
Farai un grande uso di crocchette ma, soprattutto nei primi tempi, ti consiglio di usare premi gustosi e non la sua pappa, sempre comunque sottraendo il loro peso da quest'ultima. Forse sono una maniaca e non voglio farlo ingrassare, ma visto il grande uso che faccio con lui di crocche durante l'addestramento non voglio che si appesantisca. Ovvio che se lo faccio correre per tre ore, non tolgo niente dalla pappa, ma se sono esercizi svolti in casa o in giardino, riduco il pasto successivo.
Ora lo premio anche con le solite crocche, ma porto sempre qualcosa di più succulento (adora le barrette per cani al manzo fatte a piccoli pezzi)se voglio attirare la sua attenzione ulteriormente.
Devi avere pazienza e fargli capire che, solo col riporto, avrà il suo premio. E mi raccomando, sempre crocche in tasca!
Un saluto ad Argo!