Autore Topic: Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso  (Letto 172701 volte)

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Offline Mauro•Aaron

  • ...una vecchia leggenda narra, che quando un uomo accoglie e protegge un animale aprendogli la porta di casa, domani, anch'esso farà lo stesso aprendogli il cancello del Paradiso
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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #555 il: 22 Agosto 2018, 23:57:06 »
Sicuramente sì. Ma l’eroismo è mettere consapevolmente la propria vita a rischio per il bene dell’altro. Loro non sanno che salvano vite. E le salvano, altroché.

Anche qui ci sarebbe da discutere all’infinito





Aaron Barbara&Mauro

Offline Ely93

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #556 il: 23 Agosto 2018, 07:57:14 »
Io mi riferivo all'articolo il quale dice che per il cane è un gioco.. E da qui la mia domanda.. Credo che sia in tensione in una situazione reale di macerie ed invece più sereno anche se concentrato in esercitazione. Proprio consapevole di salvare una vita non lo so ma sicuramente capisce che quel "gioco" lì ha un qualcosa di strano dal solito..

Offline LaMaria

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #557 il: 23 Agosto 2018, 08:03:17 »
Nell’articolo Gianni dice che non sanno riconoscere la gravità di una situazione, non la differenza. E lavorano come in esercitazione anche se avvertono tensioni e odori diversi. Ovviamente poi sul concetto di eroismo ciascuno può avere le sue idee.
Trovo interessante questo articolo.

- You write that “pets are, to a certain extent, imaginary constructions,” and that the idea of animals being “heroes” is misleading. I know a lot of people won’t agree with that idea, so can you explain it for us?

- There are a number of concepts in there. The one I object to is the idea that an animal can be a hero. Heroism is a fairly doubtful concept even in human terms. Why do people sacrifice themselves for the greater good? It’s easy enough to rationalize it after the event. In the heat of the moment, that’s not something I’m qualified to talk about. But it’s not as altruistic as we make it seem to be afterwards.
To be a hero, if there is such a thing, an animal would have to consciously give up something and put itself at risk in a situation where it knows it’s at risk. I don’t think that any of the animals that have been given awardsshow this.
They’ve been put at risk by their human handlers—not deliberately of course. They went with their handler to a place where the handler was attacked and the dog did what it was trained to do: defend the handler. The dog wasn’t doing that because it had some greater good in the back of its mind. No dog’s mind thinks like that.
To some degree, our minds turn everything we see into an imaginary construction. What we’re doing with pets is mainly an anthropomorphic arrangement. We tend to imagine that they have thoughts and intentions rather like ours, but are just not able to express them quite as well as we can. This is an important part of the human mind. We like to project our minds onto everything. That includes our pets!

https://news.nationalgeographic.com/2017/11/pets-animals-john-bradshaw/

Offline stefanocer

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #558 il: 23 Agosto 2018, 08:22:19 »
molto interessante!
grazie


Offline stefanocer

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #559 il: 23 Agosto 2018, 08:30:26 »


Offline stefanocer

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #560 il: 23 Agosto 2018, 08:35:06 »
E' assolutamente plausibile..
mi dispiace un po' pensare al fatto che non abbiano emozioni similumane... ma probabilmente è così...
Per il cane adddestrato che si lancia in macerie pericolose o in acqua con correnti fortissime... bradshaw ha sicuramente ragione.
mi piace comunque immaginare che il cane NON addestrato che si lancia in salvataggi o segnalazioni o altro.. abbia o dimostri qualcosa in più... magari non "eroismo" nel senso bistrattato che ne fanno tutti.. ma qualcosa in più...  :)


Offline LaMaria

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #561 il: 23 Agosto 2018, 08:52:55 »
Sì. Mia mamma racconta che il loro cane aveva salvato un uomo. Era caduto, ubriaco, sulla riva del Serio e il cane aveva tirato per i pantaloni il nonno di mia mamma per farglielo trovare...

Offline M.Rosa&Renny

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #562 il: 25 Agosto 2018, 07:47:07 »
E' assolutamente plausibile..
mi dispiace un po' pensare al fatto che non abbiano emozioni similumane... ma probabilmente è così...
Per il cane adddestrato che si lancia in macerie pericolose o in acqua con correnti fortissime... bradshaw ha sicuramente ragione.
mi piace comunque immaginare che il cane NON addestrato che si lancia in salvataggi o segnalazioni o altro.. abbia o dimostri qualcosa in più... magari non "eroismo" nel senso bistrattato che ne fanno tutti.. ma qualcosa in più...  :)

Io la chiamerei semplicemente devozione ....
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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #563 il: 25 Agosto 2018, 08:20:25 »
http://www.marchesinietologia.it/2017/12/05/lanimale-necessario-unintervista-a-john-bradshaw/

questa potrebbe essere una traduzione di quell'articolo...

Ho letto con molta attenzione e non sono nessuno per permettermi di obiettare a Bradshaw. Personalmente comprendo appieno la complessità del concetto di eroismo in umana. Al contempo storco il naso quando leggo che un cane agisce solo come risultato dell addestramento. Che mai si metterebbe a rischio da solo. Nel secolo scorso i Terranova tiravano a riva o riportavano sulle barche i pescatori a mare. Non erano del SICS. Il cane poi, come noi , ha primario l’istinto di sopravvivenza. Che ... come noi... è più forte di ogni condizionamento che possa imprimere l’addestramento. Se mette la propria vita a rischio, vincendo tale istinto primordiale, lo fa per devozione. Non tutti i cani sono in grado. La stragrande maggioranza preserva forte il proprio istinto di sopravvivenza. Sono eroi i cani da salvamento? Forse no, ma sicuramente hanno elaborato un concetto di collaborazione con gli umani... un legame intimo col conduttore... una DEVOZIONE tale che li pone in conflitto tra la scelta (istintiva e naturale) di restare in sicurezza e quella di AIUTARE E COADIUVARE il proprio compagno umano. O addirittura, come da esempio dei Terranova di cui sopra, chi della nostra specie ritengono in difficoltà. In acqua poi la cosa diventa evidente. Ci sono pelosi che capiscono le situazioni...CAPISCONO. E agiscono poi come l’addestramento ha saputo formarli. Io non sono nessuno e la Kiri idem con patate. A lei piace nuotare e se è in forma lavora bene.Però se c’è gente in acqua, come l’altro ieri a Varenna, e noi non stiamo facendo nulla..lei li controlla da riva. Li osserva. Se vede qualcuno agitarsi si concentra e entra in acqua lentamente. Se la
Persona continua a smanare o vociare, la raggiunge. A quel punto se il tipo smette di agitarsi, le si avvicina... le nuota a 30 cm... e torna a riva. Se invece continua le si pone accanto offrendo il traino. E spesso qualcuno, sorpreso e divertito, dopo che gli dico ATTACCATI ne approfitta. Nel suo piccolissimo Kira elabora. E stiamo parlando di kira, non ad esempio di rocky che è tre gradini sopra ! Quindi personalmente credo che la socialità dei cani, molto più spiccata e certamente più spontanea degli umani, li porti ad elaborare concetti nel rapporto con
La ns specie. Per non parlar dei border Collie o dei Malamute: così diversi ma così abili nel soluzionare problemi o evolvere a loro favore situazioni difficili. Da ultimo porto il mio spunto sulla NON differenza tra modus pensandi di cani selvatici o domestici ( degli altri animali non ho conoscenza) : io sono un darwiniano convinto. Credo che nel DNA canino si siano e continuino a trasmettersi info che rendono il cane del 3 millennio differente dal Lupus Familiaris. Per assurdo avendo ora un cucciolo di Lupus e impegnandosi a crescerlo come un cane del duemila, non credo si possano ottenere gli stessi risultati. Perché deficita del bagaglio genetico dei cani di oggi.
Ripeto: umilissime opinioni personali
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Offline LaMaria

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #564 il: 25 Agosto 2018, 08:58:59 »
Bellissima riflessione, Renato. Credo che nessuno abbia inteso dire che il cane non capisce. Solo che non mette consapevolmente la propria vita a rischio. L’articolo nasce per volontà di proteggere i cani da certo giornalismo d’effetto e anche da certe manie “eroiche” di conduttori che hanno più a cuore l’apparire del benessere del proprio cane.

Offline M.Rosa&Renny

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« Risposta #565 il: 25 Agosto 2018, 11:04:06 »
È appunto sul CONSAPEVOLE che ... a mio modesto parere... non mi trovo completamente d’accordo. Il luminare ha sempre vissuto con animali. Bene. Per la maggiore li ha vissuti, diciamo, studiandoli. Con ratio. E non con pancia. Ci scommetto gli zebedei che però non ci ha MAI lavorato. Tanta dottrina, per Dio giustissima , ma forse zero intesa. Passione. Intimità. Non antropolizziamoli? Ok dottore. Comandi. Però non sai cosa ti perdi a viverli vedendoli. Cercando di spingere al massimo l’osmosi che puoi creare con un peloso. Che sia il Verbo per le masse va bene. Che dia un’analisi seria, completa e forse definitiva... bene. Poi ognuno sceglie sin dove spingersi, insieme. Maria con tutto il rispetto io vivo le tate in maniera diversa. Seguendo il Verbo di Bradshaw si può conoscere, capire ed interpretare la vita col peloso al meglio. E sottindende, tra le righe ma non troppo, che esiste ruolo e ruolo. Dando buona pace e sonni sereni a chi col cane vive tutto ma non rinuncia nè vuole rinunciare a indipendenza ed individualità di razza. Sonni sereni, tempo per sè e la benedizione aulica del luminare. Io personalmente scelgo di spingermi oltre. Con loro. Rinuncio e sperimento.
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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #566 il: 25 Agosto 2018, 11:16:36 »
Nota: due tate. Coeve. Stessa razza. Medesimo contest attuale. Teoricamente sovrapponibili. Due mondi completamente diversi. Negli approcci alla vita. Nei rapporti con umani e conspecifici. Nei tempi di comprensione . Nei tempi di reazione . Ma sopratutto simili nella continua ricerca di volerti comunicare stati d’animo, sensazioni e desideri. Consapevolezza. Di fare, non fare. Rischiare. Una si butterebbe nel fuoco, se ci cadessi io. L’altra no ma si dispererebbe a cercar soluzioni. Io ho enorme rispetto per gli studiosi e la materia zooantropologica mi affascina. Ma tanto le news creano immagini distorte e super eroi da copertina, tanto qua si evita di voler riconoscer la stupenda individualità dei soggetti.
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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #567 il: 25 Agosto 2018, 15:20:58 »
di conduttori che hanno più a cuore l’apparire del benessere del proprio cane.

Ecco questo mi crea un conflitto interiore





Aaron Barbara&Mauro

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Re:Progetto DIADE - Unità Cinofile di Soccorso
« Risposta #568 il: 26 Agosto 2018, 08:15:52 »
Bellissima riflessione, Renato. Credo che nessuno abbia inteso dire che il cane non capisce. Solo che non mette consapevolmente la propria vita a rischio. L’articolo nasce per volontà di proteggere i cani da certo giornalismo d’effetto e anche da certe manie “eroiche” di conduttori che hanno più a cuore l’apparire del benessere del proprio cane.

Mi riferivo all’articolo veronese, non all’intervista col guru. Io leggo tutto con interesse ma non prendo nulla per “vero”. Con la mia cana ci sono io. E ci lavoro io. Quando fa caldo, nei boschi, lei fa fatica. A volte si mette a scavare nella terra umida per sdraiarsi...
Ma è tenace. Ho imparato a guardarla e a rispettarla. Nel nostro tipo di lavoro non puoi andare avanti a oltranza. Altro che eroismo. Io al mio cane ci tengo.

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« Risposta #569 il: 27 Agosto 2018, 07:42:55 »
Parole sante Maria.
Ieri in addestramento il lago era impraticabile causa vento pazzesco e cavalloni hawaiani. Tutti abbiamo provato con la routine iniziale del nuoto libero col cane. Preambolo agli esercizi. Cani in panico. Spaventati. Confusi. Beh... la Kira idem ma abbiamo notato che una volta uscita ripuntava l’acqua. Abbiamo provato a veder se riusciva a fare ugualmente dei salvataggi. Pronto a reagire all’istante in caso di problemi. Beh... ne ha fatti due seguendo me tra onde che manco mi vedeva e recuperandomi poi con il figurante soccorso! Uscita gasatissima, abbiamo provato a proporle una uscita col baywatch: fatta!! Da sola con la corda a morso mi ha seguito cavalcando le onde e l’ha porso al figurante! Su 10 cani, solo due han fatto esercizio! Ed io son stato il primo a dire, dopo le difficoltà di tutto col nuoto libero, “ ragazzi oggi lasciamo stare “. Però devi , come dici tu, conoscer la tua cana. Interpretarla. Lei che spesso non ha voglia di lavorare , sto capendo il perché. È svogliata quando ci si addestra da routine con parecchi tempi morti e pause che durano ere geologiche. Mentre nelle dimostrazioni o quando conta l adrenalina, sta dimostrando alla sua età che vince le paure sue storiche. Che ha le palle. E credo molta autostima ( che spingo da sempre). Però appunto in primis c’è lei. La sua sicurezza. Il suo stato d’animo che va capito . La loro forte personalità, così soggettiva, la conosce solo il compagno umano
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