Tiziana, Micra era speciale. Me ne sono reso conto frequentandovi e di conseguenza frequentando il branco casalingo, lei era quella che abbaiava per richiamare l’attenzione e ti guardava con uno sguardo che faceva sciogliere, quegli occhioni sgranati che sembrava ti guardassero dentro, lei ti guardava e tu capivi cosa voleva, e lei voleva e dava una cosa: amore.
Di una dolcezza struggente.
Di coccole, di carezze, grattini e vicinanza. Amava la vicinanza.
Ora piango calde lacrime col cuore ferito ricordandola, lei era un po’ come fosse un mio cane. Ma ora sta bene, il vuoto è un baratro ma lei non soffre, la sua anima (perché sono convinto che i cani l’anima ce l’hanno) è insieme a tutti quelli che non sono più e che l’hanno accolta a zampe aperte. Per noi è dura, durissima, certamente il tempo aiuterà, se avremo il coraggio dì lasciarlo passare, ma è dura.
Ti abbraccio forte forte amica mia.