Ecco qua la gentilissima ( e direi molto chiara ) risposta di Valeria, che ringrazio ancora una volta per la disponibilità:
....sostengo che in certi casi i metodi coercitivi diventino indispensabili solo perché l’eccesso di buonismo ha fatto troppi danni prima. Dopodiché il povero disgraziato che si prende in carico un cane rovinato, se prova ad approcciarlo con metodi troppo gentili, rischia letteralmente la pelle.
Perché a quel punto, o presenti al cane una musica completamente diversa (che non è fatta di “violenza”, sia ben chiaro: ma di “forza” sì), oppure lui pensa di fare quello che ha fatto fino a quel momento, e cioè mordere per imporre il suo volere.
Ha funzionato fin lì’, perché dovrebbe cambiare metodo?
Quindi il metodo devi cambiarlo tu, per forza di cose. E ti girano pure le palle, perché sei costretto a sbraitare e strattonare quando lo STESSO cane, se l’avessi avuto in mano da cucciolo, l’avresti sempre e solo fatto giocare e non avrebbe mai morso nessuno. Ovvio che con i golden questo non succederà mai… ma il mondo non è fatto di golden, e non sarebbe neanche giusto che lo fosse. Anche le altre razze hanno diritto di vivere e di vivere “bene”… ma quando certi emeriti deficienti cercano di convincere il cliente che un dogo, un rottweiler o un dobermann possano essere felici passando la vita sul divano e correndo al massimo dietro a una pallina, allora i cani vivono malissimo. E alla fine gli parte l’embolo, mordono qualcuno: alla fine il cliente del Guru di turno arriva da te con le orecchie basse e la coda tra le gambe, dicendo “FORSE sono andato dalle persone sbagliate… lei me lo potrebbe rimettere a posto, sto cane?”. E ogni volta tu devi chiederti: ma perché, per gli errori altrui, devo pagare io? Che non mi diverto neanche un po’ a strattonare cani o a urlargli addosso?
Allora dici al signore: “Scusi, ma il suo educatore cosa le ha consigliato di fare?” e le risposte sono sempre, sempre, SEMPRE le stesse due: o psicofarmaci, o – più spesso – eutanasia.....
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....Aggiungerei una cosina sul recupero “gentile”: primo, quando si parla di “forza” non si parla di menare il cane, impiccare il cane, far soffrire il cane.
Si parla di fargli capire che il giochetto del “ringhio a tutti (o mordo tutti) e tutti mi obbediscono” è finito.
A volte basta che il cane “intuisca” che ha trovato una guida ferma e sicura, e si mette a posto quasi da solo (poi il difficile diventa far capire ai proprietari come si devono comportare perché non torni tutto come prima): altre volte il dolce cagnuzzo, appena lo prendi al guinzaglio, ti salta alla gola… e a quel punto si accomodino pure tutti i Guru d’Italia. Io cedo loro volentieri il guinzaglio e sto a guardare cosa fanno.
E’ che purtroppo SO cosa fanno: tentano con gli psicofarmaci (senza più toccare il cane, vorresti mai che gli scappa una dentatina…a pelle dei Guru è d’oro zecchino e si rovina!) e se non funzionano quelli, olè! Si ammazza il cane.
Un guru buonista che si prenda in carico un cane veramente aggressivo – a meno che non sia un chihuahua – io lo devo ancora trovare.
Quindi, personalmente, se il cane tenta di saltarmi alla gola, lo blocco (col collare a strangolo, perché NON C’E’ALTRO MODO!): poi lo calmo, lo premio e ricomincio a lavorarci “gentilmente”. Purché sia gentile pure lui, però! Perché se mi risalta addosso, lo blocco di nuovo.
Lo so che riesce difficile capirlo per chi bazzica golden… ‘ste scene non solo non le hanno mai viste, ma non riescono neppure a immaginarle! Io invece le ho vissute quotidianamente per due anni (quando mi occupavo “solo” di cani mordaci) e saltuariamente per tutto il resto della mia carriera di addestratrice.
Quindi la mia domanda è: se il cane ti salta alla gola, cosa fai?
“Ignori” il comportamento, come suggeriscono i gentilisti, e lo premi quando ha finito di sbranarti?
Facile, sulla carta… e quando la gola non è la tua!
Io non è che “approvi” i metodi forti: è che a volte sei proprio costretto a usarli, per legittima difesa. Se li usi per altri scopi (per educare il cane, per esempio), sei un coglione: ma se devi salvarti la pellaccia, quando non hai alternative, dimmi tu che altro puoi fare. E in alcuni casi è proprio il cane che cerca il confronto: deve convincersi che vali più di lui, altrimenti continua a metterti sotto (e ha ragione: un branco senza leader è destinato alla rovina: quindi, se tu non sei capace a guidarlo, ci pensa lui).
Poi Chiaramamo sul forum dice “sono convinta che ci si possa arrivare, magari con più tempo”… ma a parte il fatto che non è sempre possibile, perché un cane rovinato non sempre lo riprendi con le buone, visto che lui identifica le “buone” con la debolezza (è che è stata quella a rovinarlo!), poi il tempo non te lo danno.
Perché i clienti, di solito, vogliono il risultato “subito”.
Arrivano e ti dicono: “Il mio cane morde. Ha già mandato all’ospedale mia moglie, mia figlia, mia zia, mia nonna… (ad libitum). Mi hanno detto di sopprimerlo, però mi dispiace, gli voglio bene: io glielo lascerei una settimana. Se riesce a combinarci qualcosa, okay: altrimenti son già d’accordo col veterinario” (alla faccia del bene che gli vogliono, eh!).
Qualcuno pensa davvero che ti diano il tempo di ricominciare da zero, di costruire un rapporto col cane, di insegnare loro a ricostruire il proprio?
Si vede che non hanno mai lavorato con i cani: o meglio, con gli UMANI dei cani!
Che i cani, poveretti, non ne possono mica nulla… però, quando arrivano a certi punti, o intervieni con decisione oppure il cane crepa, perché lo fanno sopprimere. Sono così buoni, olistici, gentili… che fanno ammazzare cani a tutto spiano.
Ed io questo non lo sopporto proprio.
Valeria