Eccomi qui. L'esperienza è stata davvero positiva, nonostante il tempo terribile.
Sabato mattina abbiamo svolto l'esercitazione in una zona molto interessante, piena di rocce affioranti dal terreno (ma anche di ortiche e di escrementi di mucca!).
Dopo un giro di ricognizione, tutti e sette i cani presenti hanno potuto svolgere una ricerca. Purtroppo l’ultima si è svolta sotto il diluvio, quindi abbiamo sospeso il lavoro e ci siamo trasferiti al rifugio per il pranzo al sacco.
Io con Maebh, e un'altra volontaria con i suoi due cani, abbiamo dormito al rifugio. E' stato un momento di relax e mi ha dato modo di conoscere una persona splendida, terapeuta della relazione uomo-cane ed esperta di pet therapy.
Domenica l’appuntamento era sempre al mattino, anche con tre cani "difficili" che dovevano fare un'esperienza Cercatrova.
Il lavoro si è svolto in una zona davvero bella e difficile, per la presenza di un folto boschetto di faggi e di pietre ravvicinate, con anfratti e labirinti, che costituiscono una difficoltà maggiore per i cani.
Questa volta ho prestato aiuto anche come figurante, rimanendo nascosta per un'ora fra le rocce, su un tappeto di foglie bagnate, riparata da un telo impermeabile. Sono stata trovata successivamente da tre cane, una delle quali mi ha stampato un salivoso bacio in bocca...
Il lavoro è stato interrotto da un violento acquazzone. I cani erano nelle automobili, noi ci siamo riparati alla bell'e meglio (la Protezione Civile lavora anche sotto l'acqua!) e poi abbiamo ripreso.
Alcuni cani sono più esperti e hanno lavorato con precisione e determinazione; altri sono giovani o alle prime armi, e hanno bisogno di continuità negli allenamenti. Secondo un orientamento non coercitivo, a ciascun cane bisogna dare la possibilità di trovare le motivazioni giuste per la sua indole e la sua razza, in modo che pian piano acquisisca la capacità di concentrarsi sul lavoro, entrando in "modalità ricerca", come fanno bene i cani più esperti.
Per quanto riguarda l'esperienza del Cercatrova, è stata molto positiva sia per un cane-colla, che ha iniziato a "scollarsi" dalla sua umana, sia per un meticcio di Ridgeback, proveniente da un'esperienza traumatica - forse da combattimenti - e dal canile, aggressivo con cani e persone, che ha iniziato a concentrarsi su un lavoro nuovo e ad acquisire motivazione, grazie alla gratificazione da parte di molte persone gentili. Quest'esperienza non sarà dimenticata, ma anche a distanza di mesi sarà ricordata e i cani riprenderanno esattamente da dove sono rimasti.
Per quanto riguarda Maebh, lei è molto motivata, ma un po' irruente. Io devo imparare tutto: come stare ferma, come camminare, come dirigere le braccia...
Sabato mattina, durante la ricerca, ha scovato una grossa lepre ed è partita a razzo; io le ho urlato: "NO! MAEBH, QUI!".
Punto numero uno della ricerca: MAI dire NO! al cane. È un'esperienza gratificante e motivante, non posso reprimere il suo entusiasmo nel compierla.
Punto numero due: capiterà ancora che il cane parta lontano, MA, a meno che non corra un rischio grave, o a meno che non vada nella direzione opposta a quella che io gli indichi (cioè non vada dietro di me), NON andrà richiamato. La ricerca presuppone infatti che il cane si allontani fiducioso da me per compiere un lavoro: devo avere fiducia che lo faccia. Infatti, poco dopo, Maebh torna indietro (tanto la lepre non l'ha presa), e io le indico la direzione (vedo il figurante sull'altura, dietro un albero). Maebh non lo vede, ma si arrampica poco distante. Solo che lo oltrepassa di corsa e sale oltre. Il terreno di ricerca è nuovo per lei, in salita con rocce e muretti da oltrepassare. Ridiscende, le indico la direzione, ma giro il busto e indico con il braccio sbagliato. Dovrei tenere il busto eretto in avanti, nella direzione della ricerca, e indicare a destra con il braccio destro, a sinistra con il sinistro. Invece ho fatto una torsione del busto e ho indicato a destra col braccio sinistro, dando le spalle, di fatto, alla zona di ricerca.
Ad ogni modo Maebh ridiscende, sente l'odore del terzo figurante posizionato dalla parte opposta della valletta, e lo raggiunge subito. In pratica lei alla fine riesce bene anche se io sbaglio.
Oggi ho capito che meno si parla, meglio è, e che è meglio lavorare senza occhiali, in modo che il cane veda la tua espressione (ahimè, ho le lenti fotocromatiche, ma ci proverò, anche se la mia vista non è molto buona, infatti il giorno dopo sono finita fra le ortiche...).
Domenica ha fatto due step successivi importanti: aumento del livello tecnico con il rinvio diretto (senza cioè che io la raggiunga vicino al figurante e la rinvii tenendola per la pettorina), e lavoro su una superficie difficile, sulle rocce, in modo che non parta a correre a razzo, ma rifletta su quello che fa. Per questo dovremo iniziare anche un po' di lavoro in maceria, perché impari a mantenere l'arousal alto, ma senza partire di corsa col naso in aria. Ha un anno e mezzo, è una principessa giovane ed esuberante, ce ne vuole ancora un po', prima che diventi una regina posata e riflessiva.
Ecco qualche immagine dell'esperienza e di alcuni nostri cani.
MaebhMaxArtùNedaEliotBartKeikoGraceMaya