Ciao Ciao ...
perché non trovo corretto parlare di addestramento? E non mi piacciono molto le persone che si presentano come addestratori?
Preferisco molto di più pensare a due categorie di professionisti che si occupano di cani: gli educatori e gli istruttori...
Vediamo perché mi sono convertito in questi anni (non sono diventato ne mussulmano e neppure buddista!
)
Semplicemente sono passato da un approccio comportamentista puro ad uno cognitivista nella realizzazione di training con i ns. cani
Approccio Cognitivo:
Primo punto:Questo approccio non è solo un modo per spiegare il processo di apprendimento basandosi sui concetti di rappresentazione
e di esperienza, ma è principalmente un modo diverso di intendere lo scopo del training passando da una linea
addestrativa
ad una pedagogica.La differenza sta nella definizione degli obbiettivi e nel ruolo tra docente (padrone del cane) e discente (il cane).
L'addestratore:L'addestramento ha come scopo sul cane il controllo, l'inibizione e la standarizzazione performativa - reificazione del soggetto (il cane diventa una cosa)
il focus è sul docente (ciclo antropocentrico).
L'educatore e l'istruttoreLa pedagogia ha come scopo sul cane l'equilibrio, la prosocialità e la
collaboratività performativa (quindi non si nega la performance!!!!)
il cane assume lo status dipartner - il focus è sul cane (ciclo cinocentrico)
Educazione - Disciplina - AddestramentoIn cinofilia vengono spesso confuse e usate come sinonimi ma hanno, almeno nell'approccio cognitivista, significati molto diversi:
educazioneEducare deriva da
ex-ducere, letteralmente significa portare fuori, far manifestare e quindi consentire un pieno e completo sviluppo di un soggetto.
L'educazione, quindi, è un processo che realizza il carattere del cane facendolo giungere ad una piena acquisizione di identità di specie ed una conoscenza
appropriata del contesto della vita nel mondo.
addestrareAddestrare comporta la manifestazione di comportamenti specifici rigidi, finalizzati, utili all'uomo con la standardizzazione performativa ed il controllo dell'uomo sullo stesso.
Il comportamento prefissato deve ripresentarsi a prescindere dalle situazioni esterne che circondano il cane.
disciplinaDisciplinare significa riuscire ad avere dei comportamenti controllati che facilitano la vita del cane ed il suo coinvolgimento nell'attività dell'uomo
Partner e non macchina
Collaboratore e non strumento
In relazione e non usato
Disciplinare NON vuol direSchiacciare il cane con un comportamento troppo
assertivo o nevroticoEccedere nel
tecnicismo nell'interazione
Pretendere l'
assoluta obbedienza del cane a
prescindere da tutto e poter controllare ogni sua espressioneDisciplinare VUOL direPazienza - continuità - coerenza - benevolenza ma anche fermezza - attenzione e conoscenza
La prima fonte di disciplina è la madre che da subito interviene attivamente per chiudere dei comportamenti eccessivi e per definire i contesti giusti per ogni particolare espressione.
Pensieri sbagliati da non fare mai!Il cane non va corretto nelle sue espressioni per un'idea errata di libertà o di naturalità
Istituire una relazione proiettiva per accontentare particolari bisogni personali (attraverso l'uso del cane dimostriamo che)
Il figlio mancato da assecondare comunque
Il cane è un gioco e quindi si è portati ad eccitarlo per divertimento
Per alcuni più è pittoresco e smodato meglio è (fa parlare di se)
L'incoerenza dei proprietari per sbalzi di umore o il rapporto ristretto a ritagli di tempo influenzano non il comportamento del cane
E quindi …Se diciamo che la pedagogia ha sempre il cane come discente al centro del proprio obbiettivo,
non per questo rinunciamo a dare delle direttive al cane; ma le dotazioni di questo sono considerate risorse utili da arricchire e non come ostacoli da potare.
Non più standardizzazioni performative ma coinvolgimento e
collaboratività tramite flessibilità, adeguatezza, concertazione
dell'espressione performativaCosa facciamo con il caneLavoriamo sull'equilibrio del cane, nel bilanciamento motivazionale, emozionale e dell'arousal, nel rapporto tra competenza e flessibilità cognitiva e sul profilo affettivo e relazionale
Lavoriamo sulla prosocialità, cioè sulla riconoscibilità del partner sociale
Lavoriamo sulla collaboratività e la concertazione delle attività svolte, sulla strutturazione delle abilità, sulla comunicazione arricchendo la mente del cane toccando tutte le componenti cognitive
Lavorare con l'approccio cognitivo significa:Modificare profondamente il modo di vedere il cane, il modo di strutturare la relazione e il compito del training (cosa serve?) e non semplicemente applicare tecniche o metodi differenti.
Non si basarsi sulla ripetizione performativa per ottenere la ripetibilità performativa standardizzata. Il suo scopo è la flessibilità e l'adeguatezza performativa.
Su cosa lavoriamoSulle vocazioni-motivazioniSi devono allenare tutte le motivazioni di un soggetto:
Aumentare quelle un po' depresse
Indirizzare quelle iperespresse dando delle cornici di contesto (dove le mette in atto) di targhet (verso chi le mette in atto) di espressione (in che modo le mette in atto)
Evitare che le motivazioni
diventino fissazioni o che alcune siano
completamente neglette
Attività elaborativeESPERIENZA non è una semplice esposizione al mondo ma una interazione tra il soggetto e ciò che il mondo propone.
Aumenta il piano prossimale di esperienza e ciò facilita l'apprendimento (la situazione verrà affrontata con maggiore capacità).
Esperienza significa far emergere un report dal contesto in cui il cane si trova spingendo sullo sfondo tutti gli altri facendo emergere quello più significativo
Esperienza diretta / piano prossimale di esperienza vicario (un sogg. Referenziale noi i padroncini dei nostri cani!!)
Attività posizionaliMOTIVAZIONI sono le vocazioni, cioè cosa piace fare, cosa si è portati a fare. Si lavora con il gioco,la relazione,le attività di collaborazione e condivise
EMOZIONI servono a mettere il soggetto nelle condizioni di rispondere ad una situazione.
Indicano una disposizione o uno stato. Ogni situazione accende un assetto emozionale. (buon umore-cattivo umore). Le emozioni sono sempre legate ambivalentemente alle rappresentazioni.
AROUSAL è il livello di attivazione emozionale
L’approccio cognitivo ha come focus la mente
del cane nei suoi diversi caratteri e non la sua
espressione motoria, non è cioè interessata a
mettere i fili giusti al burattino-cane ma a
favorirne una soggettività piena, equilibrata e
prosociale, dotata delle esperienze utili nella
relazione con la propria realtà ma anche di
quella flessibilità cognitiva che la rende
adattabile alle novità e al lavoro di
collaborazione e cooperazione
Dott. Roberto Marchesini
A voi la scelta se far addestrare il cane da un addestratore oppure da un educatore